Aston Martin è considerata la prima rivale di Ferrari, la più affine ad essa per tradizione e filosofia, e in effetti sono molti i modelli delle due Case che hanno avuto punti di contatto ed evoluzioni simili, anche nello stile.

Prendiamo la DBS: nata nel '67, lo stesso anno della Ferrari Daytona, come questa ha preso il posto di un modello classico (la DB6 per la Casa di Gaydon, la 275 GTB/4 per quella di Maranello), introducendo uno stile e novità costruttive che hanno aperto una nuova era per il marchio. In più, è divenuta celebre anche grazie a una popolare serie televisiva nella quale si trovava in un certo senso in competizione proprio con una Ferrari...

Inizio difficile

La DBS è stata ideata a metà Anni '60 con l'obiettivo di offrire standard di comfort e prestazioni superiori alla celebrata dinastia delle DB4, DB5 e DB6. Il progetto è stato l'ultimo sviluppato sotto il controllo del Gruppo David Brown, che ha poi ceduto l'azienda nel '72 a una società di investimento britannica.

Aston Martin DBS Vantage
Aston Martin DBS Vantage

Pur non essendo più grande della DB6, il modello doveva puntare su una carrozzeria dal disegno più moderno che ottimizzasse gli spazi, ma i primi esperimenti non hanno dato i risultati sperati: due prototipi commissionati alla carrozzeria Touring (che aveva realizzato i modelli precedenti) ed esposti in vari saloni hanno ottenuto reazioni tiepide dal pubblico, convincendo la dirigenza a riaffidare il progetto al proprio centro stile e nel dettaglio al giovane William Towns.

Questi ha definito una coupé dalle linee decisamente più attuali e uno sviluppo della carrozzeria molto simile a quella di altre sportive contemporanee come la Maserati Ghibli di Giugiaro e la Fiat Dino Coupé.

Aston Martin DBS Vantage tre quarti
Aston Martin DBS Vantage tre quarti
Aston Martin DBS Vantage tre quarti posteriore
Aston Martin DBS Vantage tre quarti posteriore
Aston Martin DBS Vantage, posto guida

Prima a 6, poi a 8

Il motore V8 sviluppato internamente avrebbe dovuto accompagnare il modello sin dal debutto, ma la sua gestazione è stata più laboriosa del previsto, dunque la prima versione della DBS si è affidata al sempre valido 6 cilindri in linea delle DB, un 4 litri alimentato da due carburatori e capace di erogare in questa versione 282 CV spingendo l'auto a sfiorare i 230 km/h.

Aston Martin DBS Vantage, motore
Aston Martin DBS Vantage, motore

Tra il '68 e il '71 è stata proposta la variante Vantage, che offriva in sostanza una diversa messa a punto del motore ottenuta tramite carburatori Weber con cui la potenza saliva a circa 324 CV e la velocità superava i 340 km/h.

Soltanto nel 1970, quando il nuovo motore è finalmente stato pronto, la DBS ha davvero raddoppiato l'offerta con la DBS V8 che l'anno dopo ha mandato definitivamente in pensione anche la DB6, rimasta in produzione appunto fino al '71 accanto alle sue eredi.

Il V8, pensato sin dall'inizio per il mercato americano, è nato con una cilindrata di 4,8 litri poi portati, in fase di sviluppo, a 5,3 litri, ed è stato sperimentato alla 24 ore di Le Mans del '67 su due vetture Lola. I risultati sono stati poco esaltanti (ritiri per problemi proprio al motore) ma hanno fornito indicazioni importanti per la messa a punto definitiva.

Dotato di iniezione meccanica Bosch, il motore di serie aveva una potenza di 325 CV, gli stessi del 6 cilindri con Vantage Pack, ma una coppia più vigorosa e un sound differente. Consentiva alla coupé di toccare i 260 km/h.

Aston Martin DBS V8, vista posteriore
Aston Martin DBS V8, vista posteriore
Aston Martin DBS V8, il motore
Aston Martin DBS V8, il motore da 5,3 litri
Aston Martin DBS V8, il posto guida
Aston Martin DBS V8, il posto guida

La meccanica

Motori a parte, le DBS vantavano alcune soluzioni tecniche raffinate: la struttura con pianale in acciaio scatolato e carrozzeria in alluminio ospitava infatti sospensioni anteriori a quadrilateri e dietro un insolito schema De Dion con quadrilatero di Watt (soluzione usata anche da Alfa Romeo), freni a disco su tutte le ruote di cui i posteriori entrobordo, (cioè montati vicino al differenziale e non alle ruote) e ammortizzatori a leva con regolazione elettrica dell'assetto sul posteriore per compensare il carico.

La V8 si distingueva sostanzialmente per i freni anteriori, che erano anche autoventilanti, e per l'utilizzo di cerchi in lega in sostituzione di quelli a raggi offerti di serie sulla DBS a 6 cilindri. Inoltre, con il suo lancio sono state introdotte piccole modifiche alla carrozzeria, estese anche all'altro modello, tra cui il riposizionamento delle griglie di ventilazione posteriori.

Aston Martin DBS V8, profilo
Aston Martin DBS V8, profilo

Fine prematura e "resurrezione"

La carriera della DBS e della DBS V8 è stata formalmente breve: la già citata cessione di Aston Martin nel 1972, dovuta a problemi finanziari, ha infatti portato alla loro uscita di produzione l'anno successivo dopo circa 830 unità complessive. In realtà, i due modelli sono stati "riciclati" con qualche ritocco estetico e riproposti dalla nuova dirigenza come "Vantage" e "V8".

Le DBS originali oggi valgono più delle loro dirette eredi, anche se non si avvicinano alle quotazioni elevatissime (anche più di 250.000 euro) delle precedenti DB4-5-6. Una buona DBS a 6 cilindri spunta infatti valutazioni che vanno dai 100.000 e i 150.000 euro, mentre una più rara Vantage arriva anche a 180.000 euro. La V8 invece è leggermente al di sotto, anche se per un esemplare ben conservato non è raro sentirsi chiedere più di 140.000 euro.

Aston Martin DBS, la finta V8 del 1971 di Attenti a Quei Due (11)
Aston Martin DBS, la "finta" V8 della serie TV del '71 "Attenti a quei due"
Aston Martin DBS, la finta V8 del 1971 di Attenti a Quei Due (10)
Aston Martin DBS, la finta V8 del 1971 di Attenti a Quei Due (6)

Attrici (quasi) protagoniste

La DBS è ricordata per due importanti apparizioni televisive e cinematografiche: la prima è quella nella serie TV "The Persuaders", arrivata in Italia con il titolo di "Attenti a quei due": il personaggio interpretato da Roger Moore guidava un esemplare a 6 cilindri color giallo, allestito in modo da sembrare una V8, e rivaleggiava con l'altro protagonista, Tony Curtis, al volante di una Ferrari Dino GTS.

La seconda "interpretazione", prima in ordine temporale, è arrivata con la saga di 007, per l'esattezza nel film "Al servizio segreto di Sua Maestà", l'unico con George Lazenby nel ruolo del protagonista, in cui appariva una Vantage. In realtà si sono viste delle V8 anche in film successivi, tra cui i due con Timothy Dalton ("Zona Pericolo" dell'87 e "Vendetta privata" dell'89) ma in questi casi si trattava delle versioni "post-David Brown".

Fotogallery: Aston Martin DBS e DBS V8 1967-1972