La Volvo ha rinnovato quasi tutta la sua gamma proponendo un restyling importante al frontale dei modelli S60 e V60, XC60, V70, XC70 ed S80. La calandra ridisegnata, gli interni aggiornati e l’introduzione di un pacchetto per la sicurezza attiva “IntelliSafe” ancora più ricco, che include rilevamento e frenata automatica per ciclisti e pedoni fa parte dell'esteso programma di restyling. Di fronte ad un così ricco menu svedese e alla possibilità di “assaggiare” tutte le succose novità Volvo nel corso delle prime prove in anteprima a Gavi (AL) ho però deciso di focalizzare la mia attenzione sull’inedita Volvo V60 Diesel Plug-In Hybrid. Forse non sarà la Volvo più appetibile per il mercato italiano, complice il prezzo di listino di 59.900 euro, ma i suoi contenuti tecnici e le prestazioni promesse dalla prima ibrida plug-in diesel al mondo meritavano di essere saggiate su strada. E per chi fosse scettico sulla veridicità dei 50 km di autonomia elettrica dichiarata per la Volvo V60 Diesel Plug-In Hybrid, posso confermare che la Casa svedese non mente.
FACCIA PULITA E MODERNA
Il merito del restyling proposto sulla Volvo V60 Diesel Plug-In Hybrid, comune sia alle S60 che alle V60 “normali” è quello di aver innovato in maniera decisa il frontale, che fa sembrare di colpo vecchio quello già molto piacevole della serie precedente. L’insieme di calandra esagonale più ampia, luci diurne a LED spostate in basso a “lama” orizzontale e gruppi ottici assottigliati offrono alla vista anteriore un bel vantaggio di leggerezza e dinamicità stilistica; si tratta di una saggia semplificazione che aggiunge carattere ed eleganza ad una station wagon che fa delle linee filanti un vero e proprio biglietto da visita. La coda è la parte meno modificata, dove spiccano i terminali di scarico integrati e la scritta D6 AWD che già mette in chiaro le prestazioni di questa ibrida quasi sportiva. Quasi timida appare la scritta plug-in hybrid alla base del portellone e del montante anteriore, mentre i cerchi in lega da 17” a 7 razze con inserti aerodinamici neri mi sono sembrati davvero scenografici e appaganti. Un dettaglio rivelatore della natura speciale della Volvo V60 Diesel Plug-In Hybrid è invece il portellino sul passaruota anteriore sinistro che nasconde la presa elettrica Mennekes per la ricarica delle batterie al litio (3,5 ore con un impianto domestico da 16 A).AMBIENTE VOLVO, CON UN PICCOLO SACRIFICIO PER I BAGAGLI
Ancora più leggeri sono i ritocchi dedicati all’abitacolo della Volvo V60 restyling e della Diesel Plug-In Hybrid che ho provato; qui fa bella mostra di se la nuova strumentazione a schermo digitale “Adaptive Digital Display” configurabile nelle quattro grafiche Hybrid, Eco, Elegance e Performance. Per tenere sotto controllo il funzionamento del sistema dell’evoluto sistema ibrido a ricarica ho trovato molto adatto il primo, che mostra con una serie di “frizzanti” bollicine la ricarica delle batterie, anche in frenata e rilascio. Il resto è il consueto mix di elementi semplici ed eleganti in stile Volvo, apprezzabili per qualità dei materiali ed ergonomia. In particolare ho apprezzato molto la conformazione dei sedili anteriori della Volvo V60 Diesel Plug-In Hybrid, comodi e sportivi al punto da risultare perfetti anche nelle curve veloci che questa V60 sa affrontare senza problemi. L’abitabilità resta quella ampia e pratica già sperimentata sulla precedente V60, mentre il vano di carico posteriore perde un po’ di capacità per via delle batterie posizionate sopra il retrotreno; ne consegue che il piano di carico è più alto di quasi una spanna e la volumetria scende a 305/1.126 litri.ZITTA ZITTA NEL PERCORSO CASA-LAVORO
La parte più ghiotta del test è però quella che comincia nel silenzio più totale (quasi da record) della partenza sostenuta dal motore elettrico da 68 CV che muove le sole ruote posteriori. Basta accarezzare il pedale dell’acceleratore e sia in modalità Pure che Hybrid l’intervento del motore Diesel sull’avantreno diventa una rarità, limitata ai sorpassi più veloci e agli scatti di potenza. Il resto del viaggio prosegue comodo senza rumori o vibrazioni, con il motore elettrico che muove la familiare scandinava per 50 km e oltre, come è accaduto nel corso della mia prova sulle strette e tortuose strade collinari del novese. Per chi si sposta per pochi chilometri ogni giorno per andare al lavoro è la soluzione ideale, visto che ricaricando a casa o a al lavoro l’auto si viaggia sempre a zero emissioni, con un consumo che oscilla fra un teorico 0 l/100 km e un massimo di 1,4 l/100 km fatti segnare in 25 km di “test collinare” a batterie completamente cariche.POTENZA VERA E INTEGRALE
Quando si vuole invece tutta la potenza a disposizione basta selezionare la modalità Power, quella che vede prevalre un utilizzo contemporaneo dei due propulsori “215 +68 CV”; con questo settaggio si possono cogliere tutte le sfumature sportive di questa ibrida diesel unica al mondo, in grado di accelerare e riprendere in maniera veemente assistita dalla trazione integrale (elettrica al posteriore) e dal cambio automatico 6 marce. L’auto sfodera una velocità insospettabile, accompagnata dalla roca sonorità del 5 cilindri 20 valvole a gasolio e da un’assetto che non sfigurerebbe su una coupé. Ancor più che le colleghe “normali”, la Volvo V60 Diesel Plug-In Hybrid mostra i pregi di un telaio sincero e neutro che permette di affrontare curve e contro curve con una precisione millimetrica; per questo viene in aiuto anche lo sterzo diretto e facile da manovrare, con volante dal diametro abbastanza ridotto. Il cambio automatico è rapido e fluido sia in accelerazione che scalata quando lo si lascia decidere da solo, mentre nell’utilizzo manuale/sequenziale mostra qualche lieve ritardo di innesto marce. Pestando sull’acceleratore in questo modo la media dei consumi sale oltre gli 11 l/100 km. Una parte della prova l’ho voluta invece fare con batterie completamente scariche, situazione in cui gli accumulatori ricevono la carica solo da frenate, discese e dal motore Diesel che funge da generatore. E’ la classica situazione che si incontra durante un lungo viaggio, quando esaurita la carica originaria da 50 km si va ad utilizzare la sinergia fra motore a gasolio ed elettrico: con piede destro leggero sono così riuscito ad ottenere dalla Volvo V60 Diesel Plug-In Hybrid un consumo medio di 4,5 l/100 km lungo un anello saliscendi di quasi 28 km. Volendo riassumere in un solo concetto il test della Volvo V60 Diesel Plug-In Hybrid posso dire che la Casa di Goteborg è riuscita a sorprendermi, presentando sul mercato un’ibrida ricaricabile a gasolio già a livello di Toyota, capostipite delle ibride.59.900 EURO, IL PREZZO DELL’UNICITA’
E veniamo al vero punto dolente della Volvo V60 Diesel Plug-In Hybrid, il prezzo di 59.900 euro. La cifra può spaventare, ma va commisurata alla raffinatezza del veicolo, alle elevate prestazioni che parlano di 230 km/h e 6,1 secondi per andare da 0 a 100 km/h e alle ricche dotazioni di serie. Queste includono fari Bi-Xeno attivi, quadro strumenti digitale, telaio Dynamic rinforzato e con barra duomi, rivestimenti in pelle Comfort, navigatore e impianto audio High Performance Multi Media (8 altoparlanti, amplificatore 4X40W, schermo a colori da 7", lettore CD/DVD, presa AUX). A questa dotazione si può aggiungere il pacchetto Driver Support Pro (2.450 euro), comprensivo di cruise control adattivo, rilevamento ciclisti e pedoni con frenata automatica d'emergenza, controllo degli angoli ciechi con supporto al cambio di corsia e avviso del traffico in arrivo, oltre agli abbaglianti automatici. Non mancano poi numerose possibilità di personalizzazione con pacchetti ricchi di opzioni interessanti come il Sensus Connected Touch (720 euro) che attraverso il sistema Android offre il collegamento a Internet dell'impianto multimediale, con controllo touch screen e comandi vocali. Andando a pescare nel ricco catalogo di opzioni il prezzo base supera di slancio i 60.000 euro, una cifra che può attirare solo i veri appassionati di tecnologia, i pionieri della mobilità ibrida disposti a spendere pur di avere il meglio che il mercato possa offrire. Basti dire che la Peugeot 508 RXH e la Mercedes E Bluetec Hybrid partono da uno due gradini di prezzo sotto, rispettivamente da 43.850 e 53.090 euro.Fotogallery: Volvo V60 Diesel Plug-In Hybrid, il futuro è già su strada
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