Qual è stato il vostro sogno proibito nei primi anni ’90? Forse una console, come le ultime uscite firmate Nintendo e Sega, oppure una fra le ragazze acqua e sapone di Non è la Rai. Chi ha vissuto quel periodo sa bene di cosa parliamo. E sa pure che il vero sogno proibito dei primi anni ’90 era per migliaia di ragazzini la Ford Escort Cosworth, un’auto potente, aggressiva e dal piglio deciso, di quelle su cui vostra madre non vorrebbe mai vedervi salire.
Il perché è presto spiegato: la Escort Cosworth è un’auto stradale derivata da quella per il rally, con due grandi ali posteriori (disegnate da Frank Stephenson, ora capo dello stile per McLaren) che l’hanno resa immortale, nonostante dovesse vedersela con altre regine dei rally.
Pregi e difetti
La Escort Cosworth fa il suo debutto nel 1992 ed è basata sulla Escort di quarta generazione. In realtà le condivisioni non sono molte con le Escort normali, perché la Cosworth – oltre ad uno stile più corsaiolo – ha le quattro ruote motrici e il motore 2.0 della più grande Sierra Cosworth, sovralimentato con la rabbiosa turbina Garrett T35, riconoscibile per il colore blu del coperchio delle punterie.

Due anni dopo il turbo T35 viene sostituito da più “civile” T25, abbinato per di più a un nuovo impianto di iniezione: la Cosworth diventa più facile da guidare, perché il motore non ha più il tipico ritardo di risposta fino a 3.500 giri. La Escort Cosworth è un’auto da corsa a tutti gli effetti, tanto è vero che non c’è nemmeno una spia nel quadro per gli abbaglianti, ma una volta su strada fa divertire con 220 CV, lo 0-100 in meno di 6 secondi e la trazione integrale che privilegia le ruote posteriori.
Quanto costa
Nel 1992 il prezzo della Escort Cosworth era di circa 56 milioni di lire, cifra lievitata con il passare degli anni: non si raggiungono i picchi della Lancia Delta Evoluzione, quotata anche più di 150.000 euro, ma un esemplare in condizioni non ottimali può partire da 20.000/25.000 euro, che diventano circa 40.000 euro se il restauro è già stato effettuato.
Il motorsport stradale
Il nostro consiglio è di non lasciarsi tentare dagli esemplari meno cari, a meno ché non siano in ottime condizioni, perché i lavori di messa a punto rischiano di far lievitare il conto dal meccanico. Le quotazioni raggiungono i 50.000 euro per le rare serie speciali Biasion, Martini e Motorsport, serie speciali in serie limitata (ne sono stati realizzati pochi centinaia di esemplari) molto difficili però da trovare.