Fin dal principio la Tesla Model 3 è stato il vero obiettivo di Elon Musk. Un’auto elettrica capace di percorrere più chilometri di tutti, con buono spazio a bordo, misure contenute, prestazioni da berlina sportiva e tecnologia da sogno. Il tutto con un prezzo contenuto. Gli inizi non sono certo stati indolore, con ritardi nella produzione e clienti che brontolavano (per usare un eufemismo) sempre più. Poi, pian piano, ecco tornare il sereno e arrivare le prime (grosse) soddisfazioni: i mercati che premiano la Model 3 capace – un po’ ovunque – di conquistare il titolo (anche in Italia) di “auto elettrica più venduta”.
Un successo dovuto molto anche al prezzo che, negli USA, è di 35.000 euro per la versione base. Discorso differente in Italia, dove si parte da 48.500 euro, più alto ma comunque buono per usufruire dell’Ecobonus che, in caso di rottamazione di una vecchia auto, “taglia” il prezzo di 6.000 euro.
Pregi e difetti
Permettetemi di iniziare non dalla guida ma dal vero cuore della Tesla Model 3: il grosso (15”) monitor touch che domina incontrastato l’abitacolo. Tutto viene gestito tramite esso e, al di là delle 2 rotelle sul volante e le 2 leve sul piantone dello sterzo, non si trova traccia di altri comandi fisici. Un abitacolo che stupisce al grido di “Lessi is more” e che fa aumentare esponenzialmente la qualità percepita.
Poi ci si guarda intorno, si analizzano gli assemblaggi e si storce un po’ il naso. I materiali, belli e scelti con cura, non sempre si incontrano con precisione e chi è abituato all’ineccepibile precisione dei marchi premium tedeschi non sarà certo felice. Ma Tesla vive nella Silicon Valley e la vera qualità ce l’ha nel software. Qui si che si lascia dietro ogni costruttore.

Ma al di là di elettronica e software ad alto contenuto di effetto wow, la Tesla Model 3 è prima di tutto un’auto bella da guidare, a partire dallo sterzo. Anche l’assetto ci mette del suo e rivela fin da subito come non sia stato studiato per la città. Le risposte sono molto secche, complici anche i cerchi da 19”, ma quando la strada si apre rivela una sincerità e capacità di non indugiare mai nel rollio da prima della classe.
C’è poi il motore, anzi, sulla Long Range i motori – uno per asse – da circa 350 CV e 520 Nm di coppia (i dati non sono ufficiali) che danno vita a una trazione integrale che predilige il posteriore, per una guida sicura e coinvolgente, con prestazioni che dicono 233 km/h di velocità massima e 4,3” per passare da 0 a 100 km/h.

Quanto costa
Non poco, ma nemmeno tantissimo: 48.500 euro. Diciamo come una berlina media di pari dimensioni – vale a dire Audi A4, BMW Serie 3 o Mercedes Classe C – con un equipaggiamento buono ma non al top. Di serie ci sono sedili in pelle, cerchi in lega da 18” con cover aerodinamica in plastica, il super monitor da 15”, cruise control adattivo, mantenitore di corsia e batterie da poco più di 400 km di autonomia accoppiate a un solo motore.
C’è poi la Long Range da 560 km (57.920) e al top la Performance che per 64.590 offre autonomia leggermente più bassa (530 km) ma prestazioni da urlo: 266 km/h di velocità massima e 3,4” per passare da 0 a 100 km/h.