Pare che il meteo sia definitivamente migliorato, ma gli ultimi anni ci hanno insegnato che "mai dire mai" e passare dal sole alla bufera a volte è un attimo. Con tutti i rischi del caso. Guardando alla nostra auto tra i più grandi c'è quello della grandine. Ripensate alla scorsa estate e a ciò che è successo in molte zone del nord Italia.
E se è vero che eventi di questo tipo ci sono sempre stati, il cambiamento climatico li ha resi sempre più frequenti e devastanti, con chicchi di grandine grossi come palle da biliardo. Ed è molto probabile che la situazione non migliorerà nei prossimi anni.
Ecco perché occorrono misure straordinarie per fronteggiare quelle che in alcuni territori sono delle vere e proprie calamità naturali. Sicuramente, a preoccupare di più è la grandine di media-grande taglia, che può provocare gravi (e costosi) danni alle auto e alle abitazioni. Ma come proteggere l'auto se non si dispone di un box? Ecco alcune soluzioni.
Proteggere l'auto: i teli antigrandine
Per proteggere l'auto dalla grandine esistono tre tipi di teli:
Come gli altri tipi, il telo in gommapiuma è acquistabile sui principali e-commerce a prezzi di circa 50-150 euro a seconda della marca scelta e delle dimensioni del veicolo. Questi teli coprono l’intera vettura da paraurti a paraurti, sono impermeabili e sono costituiti da uno strato di poliuretano da 0,5-1 cm.
È chiaro, comunque, che nel caso siano previste forti grandinate è necessario qualche altro accorgimento, anche perché per diversi modelli i produttori assicurano una resistenza con chicchi grandi alcuni centimetri a una velocità 70 km/h.
Per dare l’idea, nei casi più estremi i chicchi possono raggiungere dimensioni di 12-15 cm (con un peso di 200-400 grammi) e cadere ad una velocità stimata di 140 km/h. Non a caso, durante questi forti temporali persino i muri delle case sono stati ridotti ad una groviera.
Altre soluzioni sono rappresentate dagli ombrelli antigrandine, il cui costo si aggira intorno ai 200 euro Come suggerisce il nome, si tratta di un ombrello ondulato che para l’auto dai colpi della grandine, ma è molto sensibile al forte vento e rischia di volare via in caso di raffiche intense.
Infine, ci sono i teli gonfiabili, da circa 350-400 euro. La loro corazza è costituita da una camera d’aria e si rivela estremamente efficace nel proteggere l’auto da ogni angolazione, ma è consigliabile solo se l’auto è in un parcheggio isolato. In diversi casi, infatti, i chicchi possono rimbalzare sul telo causando danni alle altre vetture parcheggiate o alle persone.
Proteggere l'auto senza telo
E se il maltempo è in arrivo e non abbiamo ancora il nostro telo di protezione? La priorità va data alla copertura del parabrezza. Guidare con la carrozzeria ammaccata non è proibito dal Codice della Strada, farlo con il parabrezza rotto – oltre che estremamente pericoloso – è vietato.
Nel caso di danneggiamento, quindi, l’auto deve essere trasportata col carro attrezzi e necessita di una riparazione che può richiedere verosimilmente alcune settimane (soprattutto se la grandinata ha colpito in modo forte tantissime auto nella stessa zona geografica).
Il parabrezza andrebbe riparato con del cartone e una coperta di stoffa piuttosto spessa per creare una superficie il più soffice possibile. Occhio a fissare bene la coperta chiudendo i lembi all’interno delle portiere anteriori e nel cofano. In alternativa, si possono impiegare dei fili da far passare all’interno dell’abitacolo per tenere ferma l’intera struttura ed evitare che voli via con le forti raffiche di vento.
Le coperte (o qualsiasi altro materiale soffice, come per esempio tappetini da yoga o imballaggi di plastica) sono consigliate anche per rivestire il tetto (specialmente per chi possiede un’auto col tettuccio in vetro) e il cofano. Se si vuole proteggere anche il lunotto vale lo stesso procedimento del parabrezza.
Prevenire al massimo
Esistono altri consigli di buon senso per ridurre al minimo la possibilità di danni in caso di grandine. Spesso quest’ultima è accompagnata da forti venti capaci di strappare i rami degli alberi o sradicare gli alberi stessi. Se c’è la possibilità, quindi, è consigliabile spostare l’auto lontano dalle piante e vicino ad un edificio.
Inoltre, se venite colti dalla grandine mentre state guidando accostate subito a lato della strada o nella corsia d’emergenza attivando le quattro frecce. Se state passando sotto un cavalcavia utilizzatelo come riparo, ma non state affiancati ad altre auto occupando le corsie. Meglio avere qualche danno da grandine piuttosto che rischiare di causare incidenti, anche gravi.
Infine, prima di pianificare un viaggio o anche solo per prevedere il meteo vi consigliamo di restare aggiornati sulle previsioni della Protezione Civile, che dirama le allerte per il maltempo indicando le possibili zone colpite. Chi desidera avere le previsioni in tempo reale può dare un’occhiata ad alcuni siti gratuiti che tracciano la presenza e la direzione delle celle temporalesche e il percorso dei fulmini.
Alcuni di questi sono Windy.com, Meteologix e Blitzortung.
L’assicurazione
Al di là di teli e coperture il consiglio è quello di stipulare un’assicurazione che comprenda anche i danni causati da eventi atmosferici, in special modo se si tratta di un'auto nuova.
Questo perché, specialmente con tifoni e grandine come quello che ha colpito Milano a luglio 2023, le varie coperture potrebbero non bastare. E prevenire è meglio che curare. Meglio scegliere copertura completa, che riguardi l’intero valore dell’auto e – possibilmente – senza franchigie. Per poche decine o centinaia di euro in un anno, quindi, si è completamente tutelati in ogni situazione, dalle “semplici” ammaccature sulla carrozzeria fino ai danni più gravi.
E se è vero che potrebbero mancare pezzi di ricambio in periodi di forte richiesta, meglio attendere sapendo che l'intervento non richiederà un esborso economico da parte nostra.
Ma l’assicurazione può non bastare. Se l’auto ha già qualche anno e ha perso valore, diverse compagnie risarciscono solo una parte del danno. Così, in caso di forte grandinata diventa davvero un problema. Ecco perché la protezione “fisica” della vettura diventa molto importante, se si non possiede un box o un luogo coperto.