E' possibile, lecito, opportuno riprodurre la perfezione? Per un appassionato d'auto questo concetto apparentemente intoccabile ha una sua precisa ragion d'essere quando si parla di Ferrari. Il Drake, uomo freddo, pragmatico, cinico e ambizioso produceva auto "semplicemente" per due scopi, strettamente connessi: vetture da corsa per vincere le gare, modelli stradali per aumentare le entrate e, di conseguenza, le energie finanziarie per la gestione sportiva. L'ingrediente fondamentale della sua avventura di costruttore fu l'innovazione. E così la storia automobilistica ha consegnato al mito autentici capolavori di meccanica, oggi contesi a suon di milioni da orde tumultuose di collezionisti mai insaziabili.
EROE PER CASO
Terzo Dalia, emiliano, aiutato dal figlio Stefano, crea arte nell'arte: partendo dal presupposto che una creazione di Maranello è sensazionale fino al bullone (come lo sarebbe, probabilmente, una "sgommata" di pennello di Leonardo Da Vinci o di Picasso su una tela bianca) il modellista ha deciso di creare opere d'arte a partire dai componenti fondamentali della rossa. Il riconoscimento della sua attività è certificato dall'apprezzamento degli stessi uomini Ferrari. Per puro caso, portò a compimento la sua prima opera durante i festeggiamenti per i 50 anni della Ferrari. Iscrisse il suo modellino del gruppo motore-cambio del V12 della 250 SWB al concorso "Il mito nel modellismo" indetto dalla Ferrari. Vinse il primo premio assoluto, fra centinaia di modelli provenienti da tutto il mondo. Soddisfazione ancora più grande furono le speciali congratulazioni degli organizzatori, di Piero Ferrari e del presidente Luca Cordero di Montezemolo, il quale ne volle un esemplare per sé. Oggi il suo cavallo di battaglia è la riproduzione in scala 1:3 dei motori più famosi della storia di Maranello: il famoso V12 "Colombo" della 250 GT e le sue "variazioni sul tema (250 GTO e 250 SWB), il V12 boxer della 312 T di Formula 1 e il motore della Enzo. Questi possono trovare collocazione all'interno di una fedele riproduzione in tondino di ferro rigorosamente in scala 1/3 dei manichini utilizzati dai battilastra per verificare la forma delle lamiere d'alluminio ribattute a mano dei modelli Ferrari.365 GTB/4 DAYTONA
L'ultima creazione è la fedele riproduzione in scala 1/3 del motore 12 cilindri Ferrari 365 GTB/4 Daytona. E' realizzata con la stessa tecnica e materiali in uso presso la fabbrica Ferrari nel 1968: fusioni di alluminio in terra, con formatura a mano e parti in acciaio inox lavorate al tornio e fresa. Ben oltre 500 viti per assemblare a mano i circa 200 elementi, senza fare uso di collanti. Il tutto con meticolosa precisione e considerevole utilizzo di mezzi e materiali per ottenere il massimo della perfezione anche nella movimentazione interna dei 12 pistoni, bielle e dell'albero motore. Tale meccanismo è sincronizzato tramite ingranaggi molto precisi, esattamente conforme all'originale. In conseguenza del lungo tempo necessario per la realizzazione di ogni singolo modello, quasi 400 ore, la produzione è strettamente limitata a 99 esemplari, tutti corredati di certificato di originalità firmato e numerato.Fotogallery: Terzo Dalia: il mago dei motori Ferrari (in scala)
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