Trent'anni fa debuttava sul mercato un modello destinato a cambiare la storia del marchio Seat e a contribuire al riscatto della Spagna dopo quarant'anni di dittatura franchista. E' l'Ibiza, la prima auto dell'era post Fiat nata come utilitaria economica e diventata nel corso degli anni sempre più una piccola dall'animo “cattivissimo”. Una storia di successo fatta di stile italiano, tecnologia tedesca e manifattura iberica che ha saputo che rinnovarsi con i tempi e conquistare sempre più giovani.

LA FINE DEL'ERA FIAT

Le vicende del modello che prenderà il nome dall'isola delle Baleari nota per il divertimento risale ai primi anni Ottanta, un periodo nel quale la Spagna prova a ritrovare un'identità nuova dopo i tempi duri vissuti sotto la guida del Generale Francisco Franco, morto nel 1975. Una voglia di riscatto che coinvolge pure l'industria, desiderosa di rinnovarsi per competere ad armi pari con i colossi al di là dei Pirenei. Una brama di modernità che spinge lo Stato spagnolo a mettere in discussione il controllo di Fiat sulla Sociedad Española de Automóviles de Turismo (società spagnola di automobili da turismo) creata nel 1950 con capitale del costruttore italiano e dell'Instituto Nacional de Industria (INI). Ne scaturisce un braccio di ferro che si conclude con l'uscita dall'azionariato Seat della casa torinese dopo 30 anni di collaborazione.

L'INTESA CON VOLKSWAGEN

La rottura con Fiat comporta non pochi problemi organizzativi che sono risolti il 30 settembre 1982 con la firma di un accordo di collaborazione industriale e commerciale con Volkswagen che consente all'INI di proseguire l'attività con maggiore impeto. Un patto che porterà la casa di Wolfsburg ad assumere il pieno controllo di Seat a metà degli anni Ottanta e che nell'immediato promette nuove prospettive di sviluppo per il marchio iberico. Il primo provvedimento presi dal nuovo vertice è il leggero restyling della gamma che porta alla presentazione della Ronda e della Fura, modelli che non sono altro che la seconda serie della Ritmo e la terza della 127 rinnovate. E' evidente, però, che il rilancio dell'azienda non può basarsi sul passato e, soprattutto, su auto del quale esiste l'originale.

L'UTILITARIA NEL CASSETTO

Il tempo per sviluppare una nuova vettura, però, è poco se si desidera rilanciare il marchio in periodi brevi. La cosa più logica da fare è rovistare nei cassetti degli uffici di progettazione per scovare i piani del futuro lasciati da Fiat. Dai cassetti emerge il progetto per la sostituta della 127/Fura. Si tratta di una vettura basata sul piana le della Ronda in grado di ospitare diversi motori e con la carrozzeria disegnata da Giorgetto Giugiaro, lo stesso autore dello stile della Fiat Uno prossima ad entrare in produzione. Uno studio allo stato avanzato che, dopo un periodo di titubanza, la nuova dirigenza decide di proseguire apportando alcune modifiche. Più che ad estetica e meccanica, a cambiare sono i motori adottati, i System Porsche realizzati in collaborazione con la Casa di Zuffenhausen che sottolineano il passaggio di gestione alla Seat.

IL DEBUTTO NEL 1984

La nuova utilitaria debutta sul mercato con il nome di Ibiza nel 1984, anno nel quale la rivale Uno conquista il premio Auto dell'Anno. Con meno clamore il modello del nuovo corso Seat si fa apprezzare per le piacevoli linee tracciate dall'Italdesign di Giugiaro e per la buona abitabilità, in parte merito degli ingombri (è lunga 368,5 cm, larga 161 e alta 141) superiori alla media del segmento. Disponibile nelle varianti a 3 e 5 porte (ma dal 1985 è prodotta anche con carrozzeria tre volumi con il nome di Malaga), ha interni semplici che, in parte, ricordano la razionalità lineare tipica delle Volkswagen dell'epoca, in particolare della Golf II entrata in commercio appena l'anno prima. La gamma motori è costituita da due unità a benzina, il 1.2 da 63 CV capace di superare i 150 km/h e il 1.5 da 86 CV che raggiunge i 175 km/h.

UNA GAMMA AMPIA

L'Ibiza riscuote un discreto successo, anche se nei primi esemplari riscontrarono qualche problema di affidabilità. In compenso i listini sono competitivi in relazione alla dotazione di serie e nel corso degli anni arrivano interessanti novità. Le più rilevanti in tema di risparmio sono il debutto della 1.7 diesel di 55 CV e, dal 1986, della variante con il vecchio motore della 127, il 903 cc da 44 CV, che ha prestazioni modeste ma consente di abbassare il prezzo di ingresso alla gamma. A completare l'offerta verso l'alto è, invece, il 1.5 a iniezione che sprigiona 101 CV e permette all'utilitaria di superare i 180 km/h. Un'unità riservata alla variante sportiva denominata SXi che si distingue anche per la linea rossa che avvolge al carrozzeria e per gli equipaggiamenti completi che, tra l'altro, includono, cerchi in lega e chiusura centralizzata. Altre novità giungono con il facelift del 1990 che non apporta sostanziali modifiche estetiche se si escludono il nuovo disegno dei gruppi ottici e dei paraurti e alcuni accorgimenti all'abitacolo. Sotto il cofano debutta il 1.2 a iniezione da 71 CV con marmitta catalitica, seguito l'anno dopo dal 1.7 da 98 CV della Sport Line.

LA SECONDA DI GIUGIARO

L'avventura delle prima serie si conclude nel 1993 dopo una produzione di quasi 1,3 milioni di unità e con ottimi risultati di vendite nel mercato interno. A rimpiazzarla è la seconda generazione per il quale i vertici ormai controllati da Volkswagen si affidano alle mani esperte di Giugiaro per lo sviluppo dello stile. Il designer italiano ricambia la fiducia tracciando linee più morbide, con tratti più dinamici per la tre porte e più eleganti per la cinque porte. Concepita sul pianale della Volkswagen Polo, sarà prodotta anche nella varianti a tre volumi e station wagon, ma con il nome di Cordoba. Rispetto alla prima serie crescono le dimensioni (381 cm di lunghezza e 164 di larghezza) che la pongono in uno spazio intermedio tra i modelli del segmento B e quello C. A migliorare è soprattutto la qualità. Gli interni sono più ampi e meglio rifiniti, nonché più gradevoli alla vista ed ergonomici. I motori, derivati dalla produzione di Wolfsburg, sono cinque benzina con cilindrate comprese tra 1.050 e 2.000 cc e potenze che salgono dai 45 CV ai 116 CV della 2 litri. A completare la gamma c'è il diesel “ecologico” 1.9 da 64 CV.

ARRIVA LA CUPRA

Il primo facelift giunge a tre anni dal debutto e porta paraurti più tondeggianti e piccole modifiche ai gruppi ottici posteriori e ad altri particolari. Più rilevanti le novità meccaniche con il rinnovo di buona parte della gamma motori. Tra i debutti più rilevanti ci sono i benzina 1.0 da 50 CV e 1.4 da 101 CV e i diesel 1.9 SDI e TDI con 68 e 90 CV, unità quest'ultima con tecnologia a iniettore-pompa che sarà disponibile anche nella variante da 110 CV. A stupire, però, è la prima versione “spinta” dell'Ibiza che segna l'inizio di un'epoca, la 2.0 16 V GTI Cupra (Cup Racing) da 150 CV che consente all'Ibiza di raggiungere i 216 km/h. Una versione che con il restyling del 1999 adotta il 1.8 20V da 156 CV che “tocca” i 218 km/h. Per enfatizzare le doti sportive del modello e scacciare un po' la visione di sorella “povera” della Polo che si porta addosso, nel 1997 viene realizzata la versione speciale Cupra Sport F2 con 270 CV che conquista tre mondiali Rally nella categoria 2 litri. Quanto al rinnovo del 1999, gli aggiornamenti coinvolgono pure l'estetica, profondamente rivista nel frontale, con la nuova calandra divisa in tre con il logo centrale in evidenza che diviene il “family feeling” Seat, e nel posteriore con i fari più grandi e tondeggianti. Mutamenti che rendono l'Ibiza più aggressiva, nonché meglio equipaggiata, e che consentono alla seconda generazione di chiudere la carriera con più di 1,5 milioni di consegne.

ESORDIO PER FR ED ECOMOTIVE

A firmare le linee della terza serie presentata al Motorshow di Bologna del 2001 è sempre un italiano, Walter de' Silva proveniente dall'Alfa Romeo e destinato a diventare capo del Centro Stile Volkswagen Group negli anni a venire. Il designer di Lecco intensifica l'impronta sportiva con uno “sguardo” dei fari più cattivo, la forma a cuneo della fiancata e smussando le forme. Il risultato è una maggiore personalità e uno stile più vicino al gusto del pubblico giovane. Gli ingombri ormai sfiorano i 4 metri (è lunga 395 cm) a tutto vantaggio degli spazi interni. Proposta inizialmente con tre allestimenti nelle classiche carrozzerie a 3 e 5 porte, segna un altro salto qualitativo, sia come livello di assemblaggi e allestimenti, sia per l'ingresso prepotente dell'elettronica e dei dispositivi di sicurezza attiva e passiva. I motori a benzina sono tre, il 3 cilindri di 1,2 litri da 64 CV e i 4 cilindri 1,4 litri da 75 e 100 CV, mentre le unità a gasolio sono i due turbodiesel 1.9 da 100 e 130 CV, quest'ultimo abbinato al cambio a 6 velocità. Una gamma che nel corso degli anni è aggiornata di continuo con le novità più interessanti che si concentrano nel 2003 e nel 2006. La prima data vede l'esordio della nuova Cupra R con il 1.8 Turbo da 180 CV (229 km/h, 7,3” nello scatto 0-100 km/h) o il 1.9 TDI da 160 CV (220 km/h, 7,6”). La seconda è l'anno del restyling che porta diversi ritocchi estetici, come la griglia a nido d'ape o il termina le di scarico a vista, e aggiornamenti ai motori. Arriva pure la FR (Formula Racing) con la variante del 1.8 Turbo da 150 o il 1.9 TDI da 130 CV. Nel 2007 è presentata pure la versione ecologica Ecomotive con il 1.4 TDI che percorre 26,2 km/l ed emette 99 g/km di CO2.

SEMPRE PIU' SPORTIVA

La quarta serie della Ibiza approdata nel 2008 è storia recente e segna l'ennesima evoluzione stilistica e di marketing del modello. Il design di Luc Donckerwolke, firma belga delle Lamborghini Gallardo e Murcielago, ha forme più ardite e ritrova tagli netti e gli angoli spigolosi che sottolineano l'impronta sempre più sportiva. La gamma si triplica con la 5 porte che cresce a 405 cm affiancata dalla SC (Sport Coupé) che identifica ora la variante 3 porte e dalla ST (Sport Tourer), familiare che nel 2010 prende il posto della pensionata Cordoba Vario. Le novità sono molte, quali gli interni più tecnologici, l'arrivo dei motori TFSI con cambio DSG a 7 rapporti e di alcune versioni speciali. Le più interessanti debuttano nel 2009, anno del 25esimo compleanno dell'Ibiza festeggiato con la “25th Anniversary”, la Black Special Edition e la Bocanegra, nome già utilizzato per la 1200 Sport degli anni Settanta e per la concept che anticipava le linee della quarta serie del'Ibiza, ora proposta con un efficiente 1.4 Turbo da 180 CV. Altre news sono la Ibiza SC Trophy, realizzata per l'omonimo trofeo monomarca che si disputa in Italia e Spagna, e il facelift del 2012 che, tra l'altro, vede segnare il record nel contenimento delle emissioni (89 g/km) con la 1.2 TDI Ecomotive.

Fotogallery: Seat Ibiza, il riscatto spagnolo