È vero: chi pensa di essere in regola con le mille tasse da pagare non ha nulla di cui avere paura; tuttavia la parola "Equitalia" incute pur sempre un certo timore. Magari per un tributo versato non correttamente (incluse le multe da Codice della Strada da versare ai Comuni), o per qualche disguido burocratico. Ma dal 1° luglio 2017 Equitalia non ci sarà più, viene soppressa e sostituita dall'Agenzia delle Entrate - Riscossione. Così ha voluto l'ex Governo Renzi: l'Agenzia subentrerà a titolo universale nei rapporti giuridici attivi e passivi, anche processuali, in cui era coinvolto il Gruppo Equitalia. Il nuovo ente può anche svolgere le attività di riscossione delle entrate tributarie o patrimoniali delle amministrazioni locali. È caccia agli evasori fiscali, vera piaga di questo Paese. In parole povere, limitandoci alle multe stradali, i Comuni che appioppano le contravvenzioni (divieti di sosta, eccessi di velocità, passaggio col semaforo rosso, ingresso non autorizzato nelle ZTL e altro) potranno avvalersi dell'Agenzia delle Entrate - Riscossione per incassare vecchi verbali non pagati dagli automobilisti.


Il fattore paura


Ma quali sono le altre novità portate dall'addio di Equitalia? In concreto, nessuno riesce a individuarle. È la paura di cui accennavamo all'inizio a spingere qualcuno a formulare ipotesi sul futuro della riscossione. Sul web, fra i tanti scenari prospettati, si fa largo una voce particolare: se non paghi una cartella esattoriale che ti ha inviato a casa l'Agenzia delle Entrate - Riscossione, anche per vecchie multe da Codice della Strada mai saldate, allora l'ente riscossore potrebbe prima inviarti diversi solleciti, e poi (in caso di mancato pagamento) mettere le mani sul tuo conto corrente per un prelievo forzoso. Il tutto si svolgerebbe in fretta, con tempi molto più brevi rispetto a quanto eventualmente accade oggi con Equitalia. Il condizionale è d'obbligo, visto che si tratta di presunte notizie propagatesi online.


Equitalia chiarisce


Equitalia però chiarisce: non è vero che dal 1° luglio 2017 l'Agenzia delle Entrate - Riscossione possa pignorare i conti correnti dei contribuenti debitori senza l'obbligo di richiedere l'intervento dell'autorità giudiziaria. "Le norme che regolano la procedura di pignoramento diretto sono in vigore dal 2005". Sentiamo la versione ufficiale: "Equitalia procede alle azioni esecutive solo dopo che il contribuente non ha dato seguito agli atti che gli sono stati notificati: cartella di pagamento, solleciti di pagamento, avvisi di intimazione". Occhio a un punto chiave: "L'interazione delle banche dati introdotta dal decreto 193/2016 - dice Equitalia - va nella direzione di poter migliorare l'attività di riscossione che non si muoverà più 'a fari spenti' relativamente alle azioni esecutive ma soprattutto di limitare al minimo, grazie a informazioni più puntuali, l'impatto sul debitore e sulle sue attività professionali". Questa la nota ufficiale del riscossore.


Quale differenza


Nel mare di cavilli burocratici è arduo mettere ordine alla materia. Comunque, cercando di semplificare, e parlando sempre in via ipotetica, oggi Equitalia pare possa pignorare il conto corrente senza passare dal giudice, ma non dispone del saldo del conto: non conosce la somma di tutti i conti correnti del singolo debitore. È così dal 2005. Dal 1° luglio, l'Agenzia delle Entrate sembra possa disporre del saldo di ogni singolo conto, andando a intaccare solo il conto più interessante. Di qui, forse, la frase di Equitalia relativa all'azione "a fari spenti" e al voler limitare le conseguenze negative per il debitore: si preleva sul conto capiente, senza fare ulteriori danni a un conto corrente già con scarso ossigeno. La partita inizia il 1° luglio: non resta che attendere le prime cartelle esattoriali non pagate...