I più spiritosi diranno che il rasoio dovrebbe chiamarsi testina rossa invece di Testarossa. In realtà i motivi per scherzare sulla questione sono pochi, dal momento che la Ferrari ha smarrito la possibilità di usare in esclusiva il nome Testarossa (qui la sua storia): da ora in avanti dovrà condividerlo e non potrà rivalersi (salvo una vittoria nel processo di appello) contro chi vorrà servirsene per altri beni. Questo perché l’azienda di Maranello ha perso la causa in tribunale contro l’azienda bavarese Autec AG, che starebbe pensando di utilizzare il nome per i modellini in scala che già realizza, una bicicletta elettrica e anche un rasoio. Testarossa invece è conosciuto agli appassionati per la Ferrari da competizione del 1957 e la sportiva stradale del 1984, entrambe dotate dei coperchi delle valvole di color rosso (da qui Testarossa).


La Ferrari si è rivolta al tribunale tedesco di Düsseldorf per rivendicare i propri diritti sul nome, che la Autec AG ha depositato innescando la battaglia in tribunale. Il giudice ha dato ragione alla società tedesca, secondo il giornale Spiegel Online, respingendo le istanze della Rossa perché negli ultimi anni non ha mai utilizzato a sufficienza il nome Testarossa. I legali hanno ribattuto sostenendo che la manutenzione delle auto e l’assistenza ai proprietari non confermano questa teoria, ma secondo la Corte i servizi vengono erogati dall’azienda in quanto Ferrari e la presenza sui ricambi del nome Testarossa non è di entità sufficiente per giustificarne ancora l’esclusiva. Il giudice, in sintesi, ha bocciato la difesa della Ferrari perché un nome rimane tutelato solo quando viene utilizzato regolarmente. La Rossa potrà appellarsi alla sentenza.

Fotogallery: Ferrari Testarossa, icona del Cavallino anni '80