Al Salone di Detroit Bosch presenta eAxle e si prepara a giocare un ruolo da protagonista (anche) nella mobilità elettrica. Se già oggi molta della componentistica delle auto che guidiamo (dai sistemi di iniezione alle centraline, passando per i banali tergicristalli per arrivare ai sofisticatissimi dispositivi di assistenza alla guida e di riconoscimento facciale) è realizzata dal colosso tedesco, la situazione non dovrebbe cambiare in futuro. Infatti, eAxle è una piattaforma modulare per le auto elettriche o ibride (che si posiziona fra il motore e le ruote), realizzata con il meglio della tecnologia Bosch e progettata per tagliare i costi fino al 10% rispetto alla somma del prezzo dei singoli componenti.


Il centro dell’auto elettrica ed elettrificata


Nel dettaglio, eAxle (e tutte le soluzioni come questa) è il “cuore” del sistema di trazione di un’auto ibrida o elettrica ed è composto da un inverter, da una trasmissione a marcia singola e da un motore ECA. Il tutto, da accoppiare al motore principale della vettura, che può essere montato in posizione anteriore o posteriore, avere una potenza di range molto ampio e la trazione anteriore o posteriore o integrale. Insomma: la flessibilità di eAxle è totale e Bosch si è posta l’obiettivo di fornire con questa tecnologia tutti i Costruttori che ne faranno richiesta, assicurando a ciascuno ampie possibilità di personalizzazione in base alle esigenze, in base cioè al comportamento che si vuole dare alla vettura. L’ECA - Engine Compartment Actuator - è un motore elettrico brushless (senza spazzole) progettato in modo scalare per adattarsi a qualsiasi genere di utilizzo automotive: può variare per esempio nella potenza e nel software con i quali essere accoppiato e ottimizzato.


Aumentare l’autonomia delle auto elettriche


Prima ancora dei suoi prodotti, Bosch ha presentato una ricerca, dalla quale è emerso come gli automobilisti si aspettino prima di tutto un aumento dell’autonomia, da parte delle auto elettriche: ecco perché la multinazionale tedesca ha messo a punto una gestione ottimale del calore, che porterà ad un aumento dell’autonomia fino a ben il 25% (in inverno). Come? Prendiamo per esempio una situazione di temperatura esterna molto rigida, quando cioè gli accumulatori perdono molta della loro efficienza: in questo caso la gestione termica di Bosch porta direttamente il calore (mediante ventole altamente efficienti) del motore alle batterie, oltre che all’abitacolo, ovviamente. Ultimo, ma non meno importante, al Salone di Detroit Bosch ha portato anche la sua stazione di ricarica “Level 2 240V”, che permette di scegliere tra un potenza di 12 o 32 ampere, rendendo la ricarica fino a 5 volte più rapida rispetto a quella effettuata con una presa classica da 110V.

Fotogallery: CES 2017, Bosch presenta l'auto col riconoscimento facciale