Se siete appassionati di gare endurance avete sicuramente presente la sua erede, la CLR. Se non lo siete, digitate “webber crash le mans mercedes”: il volo del pilota australiano nel bosco di Le Mans rimarrà per sempre nella storia della 24 Ore e, in generale, del Motorsport. Un decollo e un atterraggio terrorizzanti, che per fortuna non causano danni al pilota, ma che in un certo senso etichettano per sempre un progetto che definire estremo è riduttivo. Il motivo, non a caso, è che viene progettato proprio per le corse (prima FIA GT poi proprio Le Mans) e successivamente adattato alla strada per ragioni di regolamento: come spesso accade nell’endurance e nel turismo, per poter iscrivere un modello a determinate categorie, è necessario che venga venduto un numero minimo di esemplari omologati per la strada. In questo caso, ne bastano 20, tutti con guida a sinistra, a eccezione di quella richiesta personalmente dal sultano del Brunei. A questi se ne aggiungono poi 6 con carrozzeria roadster. 

 

Motore V12 aspirato. Serve altro? 

Prima di tutto, una precisazione: come avrete visto dalle foto, questa hypercar non ha nulla in comune con la CLK di fine anni Novanta (coupé su base Classe C), se non il disegno dei gruppi ottici e della mascherina, che si ispira proprio a quel modello. La CLK GTR stradale nasce infatti sulla base di quella usata per le competizioni, con telaio e carrozzeria in fibra di carbonio e il motore posizionato dietro ai sedili in posizione posteriore centrale. Proprio lui, il motore, è il protagonista indiscusso di questa macchina, perché si tratta di un V12 da 7,3 litri, aspirato, capace di 664 CV e 786 Nm di coppia nella versione più potente e di un V12 6.9 da 631 CV e 775 Nm di coppia per quella “base”. 

 

Prestazioni da urlo

Oggi, una Tesla Model S P100D brucia lo 0-100 km/h in 2,9 secondi e, fra lei e i 3,8 secondi della CLK GTR, ci sono (relativamente) tante macchine. Vent’anni fa certi numeri erano molto meno “alla portata”, soprattutto se si prende in considerazione lo 0-200 km/h: 9,8 secondi. Non a caso, per trovare qualcosa all’altezza, bisogna scomodare niente meno che la Ferrari Enzo: 9,9 secondi. Un niente, ma quanto basta per stare davanti al marchio che proprio negli ultimi 20 anni è stato il rivale n°1 di Stoccarda in F1. 

 

Dimensioni spaziali

Avete presente l’effetto che fa una Lamborghini quando la incrociate per strada, in particolare la Aventador? Ecco, la CLK GTR va persino oltre, perché se le dimensioni sono paragonabili (4,9 metri di lunghezza, 1,95 di larghezza e 1,16 di altezza), le forme sono ancora più minacciose. Merito (o colpa, dipende dai punti di vista) delle immense superfici alari studiate per tenere l’auto incollata al suolo, in curva e in rettilineo, anche alle velocità più alte; un aspetto non secondario, se si tiene conto del già citato volo mostruoso di Mark Webber nel bosco di Le Mans. Sia chiaro: se vi avanza qualche milione di euro e vi siete decisi a spenderlo per la CLK GTR stradale (ammesso che ne troviate una in vendita), non abbiate paura che possa accadervi lo stesso, perché quella di Webber era la versione da gara e, soprattutto, il suo volo è stato generato da una serie di fattori, fra cui la scia dell’auto che lo precedeva e l’inclinazione del fondo stradale in quel punto.

 

Comfort ai minimi termini, di proposito

Mercedes è un marchio storicamente attento alla comodità dei passeggeri, ma ogni tanto delle eccezioni se le concede, come accade giustamente con la CLK GTR. Tutto quello che viene aggiunto per renderla meno rude sono la pelle sui sedili, l’aria condizionata, lo stereo, il climatizzatore e il servosterzo. Fine. Nessun pannello fonoassorbente in più né troppa indulgenza nell’assetto: il desiderio è quello di far vivere a una clientela molto speciale delle sensazioni altrettanto speciali, simili a quelle dei piloti professionisti. 

 

Due milioni di euro potrebbero non bastare

Nel 2013 le pagine di eBay si “illuminano” improvvisamente grazie a un gioiello che mai si era visto prima in quel luogo (virtuale): è una delle 6 CLK GTR Roadster, che pare sia stata assegnata per circa due milioni di euro, a fronte del miliardo e mezzo circa (di lire) a cui era venduta la macchina nel 1998. Si tratta di un’impennata del valore a circa il triplo rispetto a quello iniziale, ma c’è da aspettarsi che se qualcuno decida di vendere la sua CLK GTR oggi (coupé o roadster che sia) spunterebbe molto di più, visto che nel frattempo è esplosa la “mania” per le auto storiche e/o rare. 

 

Fotogallery: Mercedes CLK GTR, le foto storiche