Non si crea e dirige una casa automobilistica di successo senza avere doti fuori dal comune. Emblematico in tal senso è il caso di Kim Woo-jung, il manager sudcoreano di 81 anni che ha fondato il Gruppo Daewoo, un gigante non molto conosciuto in Italia ma specializzato in 20 settori: dalla produzione di automobili (l"azienda è stata poi ceduta alla General Motors) a quella di bus, dalla finanza ai motori marini. Oltre alle capacità manageriali c"è anche l"intuito fra le doti attribuite a Woo-jung, stando a quanto raccontano le cronache del tempo, perché sarebbe stato proprio lui ad aver comperato dalla Italdesign la concept Lucciola e aver dato l"impulso per trasformarlo nell"utilitaria Matiz, la Daewoo di gran lunga più conosciuta e di successo nel nostro paese. Questo modello compie 20 anni nel 2018, e possiamo scrivere senza timori che è rimasta a cuore degli italiani molto più del marchio che l"ha lanciata.
Da Torino alla Corea del Sud
Nel 1992 la Italdesign parteciperò ad un concorso di idee promosso dall"Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), che domandò a svariati carrozzieri di immaginare l"erede della Fiat 500. Giugiaro ed il suo staff presentarono la ID Cinquecento, un"utilitaria a tre porte dallo stile morbido e tondeggiante che venne rielaborata nel giro di pochi mesi. Il risultato dell"aggiornamento fu la Lucciola, molto simile alla proposta di stile originale ma ancora più sbarazzina e simpatica: le luci anteriori infatti sono tonde e non più squadrate, la capote in tela diventa gialloblu e il fascione anteriore riceve poche efficaci migliorie (cambiano le prese d"aria e l"inserto anti-graffi), quando basta per regalarle un look frizzante e molto gradevole. La Italdesign avrebbe cercato di convincere la Fiat a usare la Lucciola come punto di partenza per l"erede della Cinquecento, stando ai racconti dell"epoca, ma l"idea non venne apprezzata e il carrozziere torinese si guardò intorno per monetizzare gli sforzi.
Originale fuori, tradizionale sotto
Lo stile della Lucciola venne apprezzato in particolare da Woo-jung, che nei primi anni "90 aveva già collaborato con un disegnatore italiano (la Bertone) per lo stile della berlina media Espero. A inizio anni "90 inoltre la Daewoo voleva rilanciarsi dopo la fine dell"accordo con la General Motors, quindi era alla ricerca di un"auto che avesse uno stile riuscito e d"impatto. Dopo circa 6 anni di lavori nel 1998 viene lanciata la prima generazione della Daewoo Matiz, una citycar lunga appena 3,5 metri che piacque fin da subito per le sue linee. A livello meccanico non c"era nulla di innovativo, anzi, perché la Matiz era nient"altro che un riadattamento della Daewoo Tico, una citycar realizzata dopo un accordo con la Suzuki e basata sulla Alto. Il motore era un tre cilindri in linea da 0.8 litri e 51 CV, che rendeva l"auto tutt"altro che un fulmine (per lo 0-100 km/h servivano circa 17 secondi) ma bastava per farla andar bene in città e consumare poco.

Due generazioni e poi la Spark
La Daewoo Matiz si rivela fin da subito un successo e diventa per quattro anni consecutivi l"auto più venduta in Europa della casa coreana. Tre anni dopo il lancio viene sottoposta ad un primo aggiornamento, curato presso il centro tecnico di Worthing (Inghilterra): il frontale viene aggiornato e riceve nuovi indicatori di direzione, un fascione rivisitato e una sottile presa d"aria sotto il logo anteriore, mentre al posteriore cambia l"interno dei fari. La novità più significativa è l"arrivo del motore a quattro cilindri 1.0, più potente (63 CV) e moderno dello 0.8. Nel 2005 è in vendita la seconda generazione, che ha un look meno pulito rispetto alla prima, un interno più curato e qualche novità a livello di meccanica: le sospensioni posteriori sono indipendenti con tre bracci e non più a ponte torcente. A dispetto di queste migliorie, però, i motori restano sempre i 0.8 e 1.0. La Matiz è stata venduta fino al 2008, quando l"acquisto della Daewoo da parte della GM ha fatto sì che il suo posto venisse preso dalla Chevrolet Spark.