Se l’Europa rappresenta per FCA il cuore amministrativo – Amsterdam come sede legale, Londra come domicilio fiscale e Torino casa di Fiat – gli Stati Uniti e il Nord America in generale sono il fulcro del mercato. Un dato confermato dai risultati del secondo trimestre fiscale del Gruppo, capace di aumentare del 14% l’utile netto (793 milioni di euro) nonostante vendite in calo. Una crescita dovuta soprattutto proprio al mercato al di là dell’Atlantico, dove le consegne sono scese ma i ricavi sono balzati grazie agli ottimi numeri fatti registrare da alcuni modelli. Ma andiamo con ordine.

Cosa dicono i conti

Prima di tutto i numeri. Come detto l’utile netto è cresciuto del 14% rispetto a un anno fa e hanno toccato quota 793 milioni di euro, mentre i ricavi scendono del 3% per un totale di 26,7 miliardi di euro. Per quanto riguarda l'utile operativo FCA è arrivata a 1,527 miliardi, un risultato buono che vede solo un lieve calo rispetto allo stesso periodo del 2018, mentre il margine operativo è salito al 5,7%. Bene anche il Free Cash Flow, pari a 800 milioni già stornato dei 400 milioni accantonati per la questione emissioni del 2018.

Numeri che confortano nonostante il calo delle vendite che si attestano a 1.157.000 unità, 11% in meno rispetto a 12 mesi fa. Un risultato che si può spiegare anche, soprattutto negli Stati Uniti, con la riduzione degli stock nei vari concessionari.

Gli USA tirano

Guardando i risultati dei vari mercati gli Stati Uniti tengono alta la bandiera FCA con ricavi netti cresciuti di 100 milioni e margine a +8,9%. La riduzione degli stock (80.000 unità in meno rispetto al primo trimestre) non ha intaccato i conti ed è stata compensata dai successi di Ram e Jeep Gladiator.

In EMEA invece le cose non brillano così tanto, colpa anche dell’uscita di produzione di Alfa Romeo MiTo e Fiat Punto, che hanno portato l’utile operativo a calare da 188 a 22 milioni di euro e le consegne del 10%. Peggiora poi Maserati, con un crollo delle consegne a -46%, anche in questo caso a causa della riduzione degli stock. La buona notizia però è che sono stati approvati nuovi e corposi investimenti per il lancio di nuovi modelli tra il 2020 e il 2023 (e ci sarà la Baby SUV).

Gli altri mercati

L’America Latina rappresenta un’altra isola felice per FCA e il trend viene confermato: le consegne rimangono stabili, con il Brasile in crescita che compensa così il calo in Argentina, mentre l'utile operativo è salito del 9%.

Nota dolente invece per quanto riguarda il continente asiatico: le consegne sono calate del 34% mentre i ricavi del 17%. Buone notizie, se così si può dire, per quanto riguarda la perdita operativa che è passata da 98 a 12 milioni di euro.

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