Nonostante le recenti affermazioni di Akio Toyoda, ad di Toyota, la volontà del governo giapponese di eliminare dal mercato i veicoli esclusivamente a combustione interna, procede spedita.
L'obbiettivo infatti è quello di arrivare entro a metà degli anni '30 ad elidere buona parte delle emissioni da carbonio, tanto da arrivare alle metà del secolo ad essere completamente carbon neutral.
Mirare al green
La strategia promossa dal governo giapponese punta ovviamente all'elettrico e in particolar modo all'idrogeno. Il piano prende forma grazie ad una serie di investimenti ed incentivi fiscali a favore delle aziende, già duramente colpite dalla pandemia.
Fotogallery: Nuova Toyota Mirai, la prova su strada in anteprima
Le cifre in gioco sono davvero considerevoli. Dato che si tratta di oltre 700 miliardi di euro “la quota” messa in campo dal governo giapponese, da qui al 2030. Che salirà ad oltre 1,4 triliardi di euro entro il 2050. Denaro che non riguarda solamente il settore automobilistico, ma l'industria più in generale.
Ci sarà infatti un fondo dedicato che sosterrà gli investimenti aziendali nelle tecnologie green, sostenibili.
Per quanto concerne il settore dell'auto, il piano mira a sostituire gli attuali veicoli a combustione con vetture elettriche, compresi quelle ibride e a celle a combustibile, entro la metà degli anni '30.
Fondamentale ridurre i costi
Uno dei passaggi più importanti per mettere in pratica la strategia giapponese, è ovviamente ridurre i costi. Per questo il governo di Tokyo vuole abbassare il costo per kilowattora delle batterie. Attualmente si aggira attorno ai 10.000 yen (circa 80 euro per kWh). La volontà è dimezzare tale cifra entro il 2030.
Altrettanto rilevante l'intenzione di aumentare il consumo di idrogeno, portandolo a 3 milioni di tonnellate entro il 2030 e a circa 20 milioni entro il 2050, rispetto alle 200 fatte registrare nel 2017.
Infine si sta puntando moltissimo sull'industria eolica. Da cui si vorrebbe ricavare anche ammoniaca che potrebbe essere utilizzata come combustibile.
Il Giappone mira all'energia da fonti rinnovabile, tanto da aver stabilito che il sostentamento energetico entro il 2050 derivi per almeno il 60% proprio da questo tipo di fonti.
Il futuro è a favore di idrogeno