Dagli anni pionieristici in cui era innovatore in campo tecnico e tecnologico al periodo delle glorie sportive, specialmente nei rally, fino al declino che l'ha portato molto vicino alla chiusura, salvato soltanto da una piccola utilitaria, il marchio Lancia ha attraversato molti alti e bassi nei suoi 115 anni di storia.

Fondata nel 1906 da Vincenzo Lancia, l'azienda si è rapidamente affermata con veicoli dal design all'avanguardia e dalle soluzioni raffinate, fama consolidata anche dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando le vetture Lancia erano considerate le "Mercedes italiane" perché di gran classe e di ottima fattura. E le celebrità del dopoguerra adoravano essere fotografate a bordo o al volante delle sportive chic di questa Casa.

Ha lasciato il segno anche nello sport

Dopo essere stata rilevata dalla Fiat nel 1969, Lancia ha raggiunto la gloria nel Campionato del mondo di rally per molto tempo, ottenendo nel solo Rally di Monte Carlo 11 vittorie dal 1973 al '92. Con piloti come Sandro Munari, Walter Röhrl, Juha Kankkunen e Miki Biasion che hanno scritto il loro nome nell'albo d'oro dei rally accanto a quello del marchio.

Negli anni '90 è iniziato il graduale declino del marchio Lancia: dal progressivo ritiro dai segmenti in cui era sempre stato forte fino ad arrivare al disastroso tentativo, all'inizio degli anni 2010, di vendere veicoli Chrysler rimarchiati rispolverando nomi celebri come Thema e Flavia. E provocando così l'auto-esilio sul mercato interno con la sola rappresentanza della piccola Ypsilon.

Con la fusione di FCA e PSA a comporre il nuovo Gruppo Stellantis, ora sta emergendo una nuova inattesa speranza per Lancia: grazie alla sinergia con DS e Alfa Romeo, con i quali andrà a formare un trittico di eccellenza, e con nuovi modelli che arriveranno sul mercato nei prossimi anni, il marchio potrebbe effettivamente rinascere. Nell'attesa, diamo uno sguardo alla storia e alle 10 vetture Lancia più importanti, nel bene e nel male, dal 1906 ai giorni nostri.