Lancia Alfa/12 HP (1907-1909)
Lancia è stata fondata il 29 novembre 1906 da Vincenzo Lancia e dal suo amico, l'ex collaudatore Fiat Claudio Fogolin. Lancia è quindi una delle più antiche case automobilistiche italiane e non soltanto. Il primo logo Lancia, disegnato nel 1911 da Carlo Biscaretti di Ruffia, mostrava una mantovana e una lancia, appunto.
La nomenclatura dei primi modelli seguiva l'alfabeto greco. Non sorprende dunque che la prima automobile del marchio si chiamasse "Alfa" come la prima lettera dell'alfabeto. Nessun problema con Alfa Romeo, che sarebbe nata soltanto pochi anni dopo, nel 1910.
Lancia Lambda (1921-1931)
La lambda è l'undicesima lettera dell'alfabeto greco e visto che Lancia non ne ha saltata nessuna, Lambda è anche l'undicesimo modello del marchio.
Presentata 100 anni fa, la Lancia Lambda era davvero avanzata per i suoi tempi: è considerata la prima vettura con carrozzeria autoportante e con sospensioni a ruote indipendenti della storia e montava un 4 cilindri a "V stretta" da 70 CV. Nel 1931 ne erano state prodotte oltre 10.000, una delle quali si può ammirare ancora oggi nella collezione di AutoStadt, il museo allestito nel 2000 a Wolfsburg da Volkswagen.
Lancia Aurelia B24 Spider (1954/55)
Il modello più celebre degli Anni '50 si chiamava Aurelia, la cui versione più bella e desiderata era la B24 Spider, con carrozzeria firmata Pininfarina, motore V6 da 2,4 litri e trasmissione transaxle che però dopo un anno è stata sostituita dalla più convenzionale decappottabile, dotata di un parabrezza più grande.
In totale, sono state realizzate solo 240 Spider. Nel 2014, uno di loro, in ottime condizioni, è stata venduta all'asta per oltre 1,8 milioni di dollari.
Lancia Fulvia Coupé Safari (1973-1976)
Lancia è sempre stata attiva nel motorsport, incluso un breve periodo in Formula 1 negli anni '50, ma la vera epoca d'oro è iniziata dopo l'acquisizione da parte della Fiat, avvenuta nel 1969.
L'elegante Lancia Fulvia Coupé, versione sportiva dell'omonima berlina che come l'Aurelia prendeva il nome da un'antica strada romana, è stata presentata nel 1965. La sua variante da corsa ha portato a Lancia nel 1972 il primo Campionato del Mondo Rally, a cui ne sono seguiti altri 10 conquistati dalle sue eredi fino al 1991.
La Fulvia Coupé è uscita di produzione nel 1976: le versioni stradali più potenti arrivavano a 132 CV.
Sulla base dei successi sportivi della 1600 HF Coupé, sono state realizzate due serie speciali battezzate "Montecarlo" e "Safari" (nella foto). A parte lievi modifiche alla carrozzeria (passaruota posteriori), entrambi differiscono dal modello di produzione solo per pochi dettagli di equipaggiamento.
Lancia Stratos HF (1973-1978)
Probabilmente nessun'altra Lancia ha suscitato tanto scalpore come l'insolita Stratos HF. Un primo prototipo di quasi serie fu mostrato in collaborazione con Bertone già nel 1971.
la produzione della versione stradale, di cui ufficialmente sono stati costruiti circa 500 esemplari per l'omologazione per il Campionato del Mondo Rally, è stata avviata da Bertone nel 1973. La Stratos era equipaggiata con il V6 da 195 CV della Ferrari Dino 246 GT.
La Stratos è diventata leggendaria grazie ai titoli mondiali rally ottenuti nel 1974, 1975 e 1976. Sandro Munari e la sua Stratos con livrea Alitalia sono miti ancora oggi ma anche le stradali originali o ben restaurate sono ambite e possono valere una fortuna.
Lancia Delta HF (1987-1994)
In primo piano nell'immagine, che ci mostra in un unico colpo d'occhio tutte le eroine dei rally con marchio Lancia (compresa la Rally 037 che con Walter Röhrl al volante ha vinto il Campionato del Mondo 1983) c'è la Delta HF.
Seguita alla S4, che con lei aveva i comune soltanto il nome, la Delta HF ha raccolto ben 6 trionfi consecutivi, il primo nel 1987 con la 4WD e gli altri con le varie evoluzioni dell'Integrale fino al 1992. Ad oggi è considerata l'auto da rally di maggior successo di tutti i tempi.
Lancia Y10 (1985-1995)
Torniamo alle auto di serie con la Y10, un'utilitaria lunga solo 3,39 metri con cui il marchio ha ottenuto un grande successo. Molto prima della MINI odierna, infatti, la Y10 ha creato la nicchia di mercato delle piccole auto di classe.
La tecnologia proveniva dal gruppo Fiat, in particolare dalla Panda. Tipico della Y10 era il portellone nero, che in origine avrebbe dovuto essere di plastica. In Italia è stata commercializzata con il marchio Autobianchi, come erede della A112.
Lancia Thesis (2002-2009)
La Thesis è considerata dagli appassionati "l'ultima vera Lancia". La berlina, lunga 4,89 metri, ha cercato di attaccare il dominio dei marchi premium tedeschi con un design insolito, classico e avveniristico assieme, ma ottenendo uno scarso successo: in 8 anni ne sono stati costruiti soltanto 16.000 esemplari circa.
Malgrado ciò, è stata utilizzata come vettura di rappresentanza dalle più alte cariche dello Stato italiano e, in una specifica versione, anche dal Papa.
Lancia Thema e Voyager (2011-2014/15)
Nel 2011 il management del gruppo FCA ha ritenuto opportuno portare in Europa i modelli Chrysler 300 e Voyager rimarchiandoli Lancia.
Sotto l'aspetto dei costi, il piano avrebbe potuto anche non essere così malvagio, soprattutto per la 300 che era venduta con un Diesel da 3 litri. Ma oltre ricevere il nuovo/vecchio nome di Lancia Thema, l'auto statunitense ha ottenuto soltanto una griglia diversa. Inoltre, per quanto fosse senz'altro sopra la media delle berline italiane dell'epoca, a livello tecnologico non arrivava a competere pienamente con i modelli tedeschi e giapponesi.
Così, dopo appena 4 anni di vendite deludenti (ancor peggio quelle di Voyager) l'operazione si è conclusa spingendo ancora di più il marchio verso il baratro.
Lancia Ypsilon (2021)
La sopravvivenza di Lancia negli ultimi anni è stata affidata ad un unico modello, la piccola Ypsilon, che tuttavia nel 2019 ha venduto più unità in Italia di quante ne ha vendute Alfa Romeo in tutta l'Europa occidentale.
Dieci anni dopo il lancio dell'attuale generazione, la Ypsilon ha ricevuto un importante rinnovamento, seguito da poco all'introduzione della motorizzazione mild-hybrid, come dimostrazione di vitalità di un marchio che ora ha una insperata opportunità di ripresa.
Ora sappiamo che i tre marchi di fascia premium del nuovo gruppo Stellantis - DS, Lancia e Alfa Romeo - lavoreranno insieme per sviluppare congiuntamente una generazione di auto che sarà lanciata a partire dal 2024. E siamo già curiosi di vedere cosa ci riserverà, alla soglia dei 120 anni, la Casa di Vincenzo Lancia.
Gli ultimi slideshow
12 / 12