Se il nome Gordon Tronson non vi suona familiare non preoccupatevi: al di fuori del tuning non è molto famoso. Se però si parla di creazioni su ruote assurde che coinvolgono più motori insieme, allora il gioco cambia: Ford Model T con due motori, Ford Econoline con quattro motori e pure una moto Harley Davidson con quattro motori sono solo alcuni dei suoi progetti.

Qui però c'è un'altra creazione, che incuriosisce non tanto per la sua assurdità (dopo la moto con quattro motori è difficile stupirsi), ma per il pensiero alla base. Semplificando, deve essere stato qualcosa di simile a questo: "La Chevrolet Corvette non è abbastanza potente. Le metterò due motori V8 per 1.320 CV complessivi". Ed ecco quindi la Corvette modificata con due propulsori centrali, dalle forme tipicamente da supercar più che da muscle car.

Di "Corvette" rimane poco

Questa Corvette modificata non ha un nome ufficiale perché è ancora in fase di collaudo, ma si è già messa in mostra con i due propulsori V8 (codice GM LT4) e la sua forma da supercar estrema a motore centrale.

 

Secondo le informazioni ufficiali, ciascun motore è stato completamente ricostruito e dispone della sovralimentazione, per una potenza di 660 CV e una coppia di 868 Nm cadauno. Complessivamente, quindi, si parla di ben 1.320 CV per una velocità massima prevista fra i 460 e i 480 km/h circa (naturalmente, tutto a livello teorico).

Non avendo ancora fatto il suo debutto ufficiale, per il momento non si sa molto altro di questa supercar bimotore. Si dice che sia basata su una Chevrolet Corvette del 2001, e in effetti le forme delle portiere e dell'abitacolo sembrano confermare questa ipotesi.

 

Le forme e le proporzioni della carrozzeria però sono ben diverse da come le aveva create Chevrolet: questa Corvette è stata a dir poco stravolta, soprattutto dalla parte centrale a quella posteriore dove l'auto è vistosamente più larga, per ospitare i due motori V8 su di un telaio tubolare.

Probabilmente alcune componenti sono "pre-fabbricate" prese da altre auto di produzione, ad esempio i fari anteriori che sembrano provenire da un vecchio modello Hyundai o Lexus del mercato americano. Le luci posteriori invece sembrano un semplice prodotto aftermarket "qualunque", ma sicuramente la disposizione dello scarico quadruplo integrato nel paraurti è un tocco di "classe" (per così dire).

Per ora non è possibile sentire come "suona" questa belva di supercar bimotore V8, ma ci auguriamo di poter ascoltare presto il sound di questi due enormi propulsori: dopotutto già di suo un singolo V8 ha un suono caratteristico che gli appassionati amano molto, e si dice spesso che "due sono meglio di uno".