Ora che la guerra Russia-Ucraina è ufficialmente cominciata, il mondo intero si interroga sulle possibili conseguenze. Non solo quelle più drammatiche che si vivono nei luoghi del conflitto, ma anche i riflessi globali che stanno già intaccando tutti i mercati, a partire da quelli energetici. E inevitabilmente, gli automobilisti (e i professionisti dei trasporti) guardano con apprensione ai già elevatissimi prezzi dei carburanti vista la nuova fiammata del petrolio.

Già ora il costo del Brent – il riferimento oil per l'Europa – ha sfondato quota 100 dollari al barile, raggiungendo anche picchi di 105,26 $/b: la soglia più alta da agosto 2014. Uno scenario allarmante, di fronte al quale si stanno già muovendo diverse task force internazionali di emergenza. E anche in Italia il tema dei carburanti è caldissimo, con il Governo al lavoro sottotraccia per trovare soluzioni a quella che potrebbe diventare una reale emergenza. Partiamo da qui e vediamo poi quali sono i complessi meccanismi che si sono iniziati a muovere lontano dai riflettori.

La leva Iva e accise

In Italia il primo esponente dell'esecutivo ad affrontare il tema è stato il viceministro allo Sviluppo economico, Gilberto Pichetto Fratin: “Credo che il Governo debba reintervenire come fatto con il caro-bollette – dichiara al Fuori Tg del Tg3. La situazione richiede un nuovo intervento, che probabilmente ci porterà allo scostamento di bilancio”.

Alla domanda se sia possibile in qualche modo "sterilizzare l’Iva", il viceministro risponde: “Sì, è necessario perché si sta bloccando il Paese. Naturalmente decideranno il Consiglio dei ministri e il Parlamento, ma gli aumenti di questi giorni e le conseguenze su trasporto merci e famiglie determinano la necessità di intervenire”.

“L’aumento del prezzo – continua – ha determinato maggiori entrate, che stimo in circa 1-1,5 miliardi euro, quindi credo che come Mise chiederemo un’azione al Governo e al ministero dell’Economia”. Questo perché, lo ricordiamo, al prezzo dei carburanti si applica –oltre alle accise – la normale Iva al 22%. Di conseguenza, all'aumentare dei prezzi, cresce anche il relativo gettito fiscale.

Quanto alle accise, Pichetto Fratin ricorda che “sono fisse”, ma aggiunge: “Così come si è parla degli oneri sulle bollette, si può fare una valutazione mandando la questione sulla fiscalità generale”. E contro il rischio di speculazioni chiede controlli all’Antitrust.

Le (possibili) contromisure globali

Alzando lo sguardo a livello globale, da giorni sono al lavoro le unità di crisi dell'Agenzia internazionale dell'energia (la Iea). Del resto, "garantire la sicurezza energetica è stato al centro della missione dell’Iea sin dalla sua creazione nel 1974, a seguito della crisi petrolifera del 1973”.

Per non fallire il raggiungimento dell’obiettivo, l’arma in mano agli Stati che aderiscono all’organizzazione (Italia inclusa) è conservare una certa quantità di scorte di petrolio e carburanti, corrispondenti ad almeno 90 giorni di importazioni nette. Il totale, al momento, ammonta a 4,16 miliardi di barili, di cui 1,5 miliardi detenuti dai Governi.

Questi accantonamenti possono essere rilasciati in caso di crisi delle forniture. Prima di dare il via libera, il segretariato dell’Agenzia valuta gli impatti delle interruzioni sul mercato. Se ritiene che le conseguenze siano potenzialmente gravi, può raccomandare un’azione collettiva dell’Iea. Il tutto può avvenire nell'arco di un paio di giorni.

Dopodiché, ciascun Paese contribuirà con strumenti diversi e in proporzione ai consumi. Ma le possibilità non si fermano qui. Per quanto riguarda il settore dei trasporti, tra quelli più presi di mira dati gli alti consumi di petrolio, le misure più dure – e fortunatamente allo stato ancora ben lontane dal verificarsi – possono arrivare a restrizioni alla circolazione o razionamenti dei carburanti. Le altre:

  • riduzione della domanda
  • sostituzione del petrolio con un’altra materia prima
  • aumento della produzione
  • allentamenti ad alcuni standard, per esempio ambientali
 

La Iea non si è espressa pubblicamente sull’invasione russa delle ultime ore, ma due giorni fa ha fatto sapere che “sta monitorando con crescente preoccupazione le dichiarazioni e azioni della Russia e le implicazioni nei mercati energetici”.

Tra le righe della dichiarazione si può leggere che “i Paesi membri sono pronti ad agire collettivamente per garantire adeguate forniture ai mercati petroliferi globali”, perché “le esportazioni petrolifere russe più immediatamente a rischio sono i circa 250 kb/d che transitano in Ucraina attraverso il ramo meridionale dell’oleodotto Druzhba per rifornire Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca”.

I precedenti sugli interventi della Iea sono stati finora tre: il primo datato 1991 e innescato dalla guerra del Golfo; il secondo nel 2005, quando gli uragani Katrina e Rita danneggiarono alcune piattaforme petrolifere nel Golfo del Messico, e il terzo nel 2011, durante la guerra civile in Libia.

I prezzi alla pompa

Diamo quindi uno sguardo ai prezzi dei carburanti in Italia pubblicati oggi da Quotidiano Energia ed elaborati sulla base delle comunicazioni dei singoli gestori all’Osservatorio del ministero dello Sviluppo economico.

Il prezzo medio nazionale in modalità self della benzina si attesta a 1,859 euro/litro, con i diversi marchi compresi tra 1,857 e 1,885 euro/litro (media no logo a 1,838 euro/litro). Quanto al prezzo del diesel, sempre in modalità self, la media è pari a 1,733 euro/litro, con le compagnie posizionate tra 1,730 e 1,747 euro/litro (no logo a 1,718 euro/litro).

Venendo al servito, il prezzo della benzina in media è di 1,992 euro/litro, con le compagnie che oscillano tra 1,932 e 2,086 euro/litro (no logo 1,885). La media del diesel è arrivata invece a 1,870 euro/litro, con i singoli player tra 1,810 e 1,950 euro/litro (no logo 1,765).

Il Gpl si muove infine tra 0,820 e 0,836 euro/litro (no logo 0,812), mentre il prezzo del metano si posiziona in media tra 1,745 e 1,860 euro/kg (no logo 1,754).

Tipo rifornimento Benzina (€/litro) Diesel (€/litro)
Self service 1,859 1,733
Servito 1,992 1,870