L'hanno chiamato "nero su bianco" perché è il primo documento con cui Jaguar Land Rover fissa e ufficializza i numeri del suo impegno per la riduzione delle emissioni di CO2 e il suo personale percorso nella lotta al cambiamento climatico, che passerà attraverso un taglio del 54% nelle attività industriali e del 60% nelle emissioni dei veicoli.
Nel 2021, quando ha annunciato il piano Reimagine con la totale conversione all'elettrico del marchio Jaguar entro il 2025 e quella parziale di Land Rover, che comunque punta con la stessa scadenza a portare l'elettrico al 60% del mix di vendite, il colosso inglese controllato dalla multinazionale Tata aveva già fissato nel 2039 la data in cui sarebbe diventato "carbon neutral", obiettivo ora confermato ma con più dettagli.
La premessa
La COP 26 di fine 2021, che ha ripreso e ampliato gli obiettivi degli accordi di Parigi del 2015 sulla lotta al riscaldamento globale, ha fissato due scadenze importanti di qui alla metà di questo secolo, con due tappe importanti che prevedono la riduzione entro il 2030 del 45% delle emissioni di CO2 e il loro competo annullamento entro il 2050 appunto.
Oltre a questo, tuttavia, la conferenza globale di Glasgow ha imposto a tutti i 200 Paesi firmatari di presentare entro questo 2022 piani concreti di abbattimento dei gas serra, un impegno che naturalmente coinvolge tutte le aziende e le attività globali di ciascuna industria.
Per questo, dopo le dichiarazioni degli anni scorsi sulla transizione elettrica, oggi i costruttori si stanno affrettando a fissare e annunciare i propri piani globali di decarbonizzazione e gli obiettivi nel medio termine appaiono particolarmente importanti.

Tappe ravvicinate
La strategia di Jaguar e Land Rover si basa sui parametri fissati dall'iniziativa Science Based Targets (SBTi), di cui sentiremo parlare sempre più spesso nell'immediato futuro. Si tratta di un programma che aiuta le aziende aderenti a individuare, in base alla loro attività e alle loro esigenze, obiettivi personalizzati di riduzione della CO2 a favore del contenimento del riscaldamento globale a 1,5°C, in linea con gli accordi di Parigi.
Ecco i target di JLR per il 2030 nel dettaglio:
- -46% delle emissioni di gas serra nelle proprie operazioni rispetto ai valori 2019 : significa che JLR prevede di ridurre le emissioni per tuto ciò che riguarda le produzione gestita direttamente, ma anche le attività amministrative e logistiche.
- -54% di CO2 per veicolo in tutta sua catena del valore: questo è l'impegno che coinvolge le intere filiere produttive, dunque anche i fornitori, sin dall'acquisizione delle materie prime e relative lavorazioni.
- -60% nella fase di utilizzo dei veicoli: questo è diretta conseguenza dell'elettrificazione: secondo il piano Reimagine entro il 2030 Jaguar avrà in listino unicamente veicoli elettrici, mentre Land Rover arriverà al 60% della gamma e punterà al 60% delle vendite globali. Per il resto si tratterà di veicoli a benzina con varie forme di ibridazione calcolando che il Gruppo ha anche programmato per il 2026 l'abbandono completo dei motori diesel.

Come arrivarci
L'impegno di JLR, come quello delle altre aziende costruttrici, si articola in varie iniziative condotte in ambiti molto differenti tra loro: quelli più diretti ed efficaci in questa prima fase si attuano con il passaggio alle energie pulite nei processi produttivi, cioè all'uso di energia certificata proveniente da fonti rinnovabili.
Poiché le emissioni di CO2 dell'attività produttiva sono fisicamente impossibili da eliminare, il secondo passo è la loro compensazione con progetti di riforestazione e iniziative a favore dell'ambiente della biodiversità: in parole povere, piantare alberi e tutelare aree verdi che possano assorbire virtualmente quantità di CO2 pari, se non superiori, a quelle prodotte dalle attività umane.
Il terzo passaggio è l'adeguamento delle tecniche produttive e dei materiali, che passa attraverso il riciclaggio dei metalli e delle plastiche. Jaguar ha già avviato producendo le scocche della i-Pace con allumino recuperato da altre lavorazioni e proponendo elementi "green" anche sulla nuova Range Rover. L'obiettivo è arrivare a sostituire in parte anche i metalli stessi.