Ogni nuova auto prodotta si porta appresso una quota delle emissioni di CO2 derivate da ogni singola operazione che ha contribuito a produrla. E ben prima dell'assemblaggio finale, in fabbriche sempre più neutre sul piano energetico, bisogna calcolare il "contributo" di ogni componente, tornando indietro fino alle materie prime. 

Qui arriva la nota dolente: per molti componenti, dai metalli alle plastiche a base di petrolio, l'attività mineraria dell'estrazione è uno dei passaggi che impattano di più anche sul pedigree del prodotto finale. Un "peccato originale" diventato una sfida anche per le Case stesse, che nel loro interesse devono vigilare sull'intera filiera.

Estrarre senza scavare

Per moderne che siano, le tecniche di estrazione dei metalli dal sottosuolo sono altamente impattanti, specie perché utilizzano macchinari energivori che spesso consumano, direttamente o indirettamente, grandi quantità di combustibili fossili. Esistono però tecnologie che permettono di ricavarne anche da materiale già estratto e scartato, in sostanza recuperandolo da terra e roccia scavate per arrivare al cuore dei giacimenti.

A questo si è dedicata la startup statunitense Jetti Resources, che ha sviluppato un processo per recuperare il rame da scarti minerari. Si chiama "lisciviazione catalitica" e consente l'estrazione di rame da minerali di scarto, non sfruttati a fondo perché a basso contenuto di materiale primario, con un ridotto impiego di risorse.

ll rame a basse emissioni

Lastre di rame estratto da minerali di scarto

La tecnologia in questione permette infatti di ricavare materiale lavorabile con un "bagaglio" di CO2 inferiore di circa il 40% a quello estratto tradizionalmente e un consumo di acqua ridotto della metà. Un processo, fa sapere l'azienda, già industrializzato.

Siccome il passaggio all'elettrico promette di aumentare la molto la domanda di rame, ancora il miglior conduttore disponibile sul mercato soprattutto in relazione al costo, si tratta di un progresso di notevole importanza strategica. Abbastanza da convincere BMW ad acquisire una quota della Jetti tramite il suo fondo di investimento i Ventures e assicurarsi una fornitura di rame a basso impatto per il futuro.

ll rame a basse emissioni

Il passaggio all'auto elettrica aumenta la domanda di rame

I batteri minatori

Un'altra soluzione ecologica per ricavare metalli utili e difficili da estrarre è il "biomining", che utilizza processi biochimici basati su batteri capaci di attirare particelle di particolari sostanze che possono poi essere isolate con un altro passaggio.

Questo inizia a farsi largo per le cosiddette "terre rare", minerali usati nei catalizzatori e oggi in molti componenti elettrici, superconduttori e magneti, dunque molto preziosi per i veicoli elettrici, anche se molti si stanno impegnando a ridurne l'uso o eliminarli del tutto proprio per i costi e l'impatto ambientale.

Questi metalli, che sono ben 17 tra cui Cerio, Lantanio e Tulio, si trovano in alcuni minerali piuttosto comuni. La loro "rarità" non si deve tanto alla quantità esistente, quanto alla difficoltà e agli alti costi del loro recupero, almeno con le tecnologie impiegate finora.

ll rame a basse emissioni

Un impianto di estrazione del rame a basse emissioni

Petrolio "di superficie"? Inquina più dei pozzi

Persino per il petrolio, che oggi si cerca di mettere al bando ma che comunque continuerà a servirci a lungo, esistono metodi di estrazione diversi dalle trivellazioni nei giacimenti che però, paradossalmente, sono più impattanti sull'ambiente dei pozzi tradizionali. 

Esistono, infatti, procedure per ricavarlo da alcuni terreni paludosi e sabbie bituminose di cui esistono vaste aree, ad esempio, in alcune zone del Canada. In questo caso, però, i petrolio si trova mescolato ad acqua e fanghiglia e solo per recuperarlo occorre spesso disboscare le zone in questione, costruire grandi bacini di contenimento.

Per isolarlo dal fango si ricorre invece a getti di vapore ad elevata temperatura, che consumano però energia e risorse, acqua in primis, e anche se il processo esiste e vale oltre un milione di barili di petrolio al giorno, ha un costo più elevato rispetto allo sfruttamento dei giacimenti.

Fotogallery: Il rame a basse emissioni