Ho guidato un'auto da corsa. In un simulatore professionale Michelin. E avevo a disposizione la bellezza di 5 ingegneri che mi spiegavano le variabili che avrebbero cambiato di volta in volta. Devo dire che non me la sono cavata nemmeno male, ma su questo ci torniamo più avanti. Il prezzo di questo gioiello della tecnica virtuale? Un milione di euro circa per il sistema hardware, cinque milioni per il software.
Dunque, o rompete il salvadanaio, o vi comportate come la factory francese, acquisendo Canopy Simulation, azienda leader mondiale nella simulazione. Certo, il vostro scopo sarà quello di divertirvi a casa.
Per il Bibendum la faccenda è diversa: si tratta di sviluppo di pneumatici sia per le competizioni che per i prodotti che - già oggi - guidiamo sulle nostre auto. Con una notevole ottimizzazione in termini di tempo e soldi. Come? Ora ve lo spiego.
Pneumatici da Ferrari
A circa un'ora dall'aeroporto di Parigy Orly sorge la factory della ART Grand Prix, un team storico di Formula 2 (tra gli altri) che ha fatto correre nella sua storia talenti quali Hamilton, Rosberg, Leclerc e molti altri. Ed è qui che Michelin ci ha voluto raccontare perché la simulazione è fondamentale per sviluppare le gomme di oggi e di domani. Parto dalla fine, da un risultato: per sviluppare le gomme che equipaggiano la Ferrari 296 GTB, sono "bastati" 18 mesi, in luogo dei canonici 36.
Grazie ai sistemi di simulazione, gli pneumatici della Ferrari 296 GTB sono stati sviluppati più velocemente
Un risultato ottenuto con un processo che fa della simulazione l'elemento centrale, senza però perdere il lume dello sviluppo dato da riscontri dei piloti, sia in ambiente virtuale che reale.
Un tempo, quando una Factory automobilistica richiedeva delle prove per sviluppare uno pneumatico, servivano bilici (si, al plurale) di gomme da testare a seconda delle caratteristiche dinamiche, motoristiche e telaistiche dell'auto. E poi c'era da considerare il costo del circuito di sviluppo, e le eventuali intemperie che potevano rovinare il lavoro di sviluppo, aumentando costi e tempi.
Ecco, la simulazione interviene per eliminare, equiparare, democratizzare e efficentare i processi produttivi e di sviluppo. E questo vale tanto in ambito motorsport che prodotto: cambiano semplicemente gli obiettivi.
Modelli virtuali per il mondo reale
Rimaniamo in ambiente prodotto anche se, come vedrete, i due mondi sono collegati: un'auto virtuale - in fase di sviluppo dopo la fase cfd - deve poggiare su pneumatici virtuali che si basano su modelli di riferimento.
Ecco, il mondo virtuale negli anni si è sviluppato proprio in quella direzione, creando modelli sempre più sofisticati, in grado di replicare in maniera fedele la fisica di una carcassa, di una mescola e di una scultura di uno pneumatico, sviluppando le forze da applicare verticalmente, lateralmente ma anche relativamente alla loro deformazione.
Gli sviluppi dei modelli matematici e fisici di uno pneumatico determinano lo sviluppo della gomma giusta per l'auto giusta
Già, ma come lo crei un modello del genere virtualmente? Raccogliendo dati e informazioni. E cosa c'è di meglio di un campo di gara dove uno pneumatico reale viene portato al limite in condizioni a 360°, e dove si possono analizzare anche temperature e condizioni dell'asfalto differenti?
La gara è un terreno di sviluppo
Ecco, la simulazione dunque entra a gamba tesa all'interno di un processo produttivo che ha già dato i suoi frutti. La 24 ore di Le Mans di quest'anno - tra l'altro del centenario - avrà pneumatici sviuppati al 100% con software di simulazione. Una sfida enorme per Michelin visto che la maggior parte delle vetture della nuova classe regina dell'Endurance - tra cui la nuova Ferrari 499P, (a proposito: seguite l'Endurance su Motorsport.com ) - fino a un anno fa erano poco più di un disegno in CFD.
Il weekend di gara è un'occasione per raccogliere un'enorme quantità di dati
Ma non si tratta solo di sviluppo affine. Immaginate di dover analizzare, valutare e deliberare il comportamento di una gomma o di un assetto relativo a tale gomma dopo 4 ore di gara per carpirne il comportamento dinamico o il consumo. Tramite un simulatore si può far "guidare virtualmente" al sistema la vettura per il tempo necessario, e solo al momento opportuno, far entrare in azione il pilota reale che può deliberare la soluzione. In poche parole, si ottimizza l'obiettivo. E' in questa logica che rientra l'acquisizione di Canopy Simulation da parte di Michelin.
L'Elettrico nuovo banco di prova
Un metodo di lavoro questo che si è reso necessario e fondamentale anche in chiave di sviluppo di pneumatici di un'auto elettrica.
E' un'auto più pesante, e deve lavorare maggiormente su trasferimenti di carico diversi dati dalle strategie di rigenerazione, ma anche con una velocità in curva - e quindi in appoggio o meno - differente, dato dalla maggior ricerca di una scorrevolezza.
Le auto elettriche, per il loro peso e la loro dinamica di guida, è un grande banco di prova per gli pneumatici
E parlando proprio con gli ingegneri Michelin, abbiamo potuto recepire come già oggi le gomme Michelin siano già "EV ready", i cui benefici si possono già riversare sulle auto endotermiche odierne. Perché si tratta di "tecnologia scalabile" e applicabile - in termini di scorrevolezza e rumore - da una ipotetica gomma 19 pollici anche su un 17 pollici.
Tre giri (virtuali) a Spa-Francorchamps
Ecco a cosa serve in ambito competizione e produzione avere un simulatore del genere. E quindi, torniamo all'inizio, cioè a quando vi ho raccontato che ho provato il simulatore. Ero in compagnia di Filipe Albuquerque, simpatico e velocissimo pilota che corre con Honda-Acura in IMSA con la lmdh, e con una lmp2 nell'Endurance, e dunque anche a Le Mans.
Ho provato 3 giri cronometrati a Spa-Francorchamps a bordo proprio della Acura lmdh, stampando anche un 2'08.1, miglior tempo di giornata tra noi "comuni mortali", a poco più di 2 secondi proprio da Filipe che mi aiutava anche in cuffia.
Un'esperienza davvero emozionante, con le forze G di un'auto riprodotte fedelmente, così come i carichi sui pedali e sul volante. Tutto questo per dirvi che sarà anche fondamentale per lo sviluppo di gomme e assetti certo, ma è anche dannatamente divertente per chi ama la guida.