Nel tempo dei crossover si parla ancora di monovolume perché si è rinnovata l'Opel Meriva, un classico dell’automobile compatta formato famiglia. Lei rimane uno dei modelli più apprezzati del segmento, ma da due anni deve contendere il podio nelle vendite con concorrenti del calibro della Fiat 500L, della Citroen C3 Picasso e della Ford B-Max. E allora la Meriva riceve il cosiddetto restyling di metà carriera che mantiene inaltarato lo stile - nonché la peculiarità delle porte posteriori che si aprono controvento - ed introduce numerose migliorie sia tecniche (per la riduzione di consumi ed emissioni con omologazione Euro 6) che funzionali volte al miglioramento della confort di bordo. TRUCCO LEGGERISSIMO Dunque sul design della Meriva 2014 c’è poco da dire. Bisogna essere degli addetti ai lavori per notare le differenze che sono di dettaglio e interessano principalmente la calandra, ora uniformata alle Opel più recenti, la forma del paraurti e le luci diurne a LED. Va bene così, nel senso che la linea è ancora fresca ed equilibrata e intervenendo oltre modo si rischiava di fare dei danni. Di conseguenza le dimensioni non cambiano di una virgola: la Meriva è lunga 4,32. QUESTIONE PORTIERE L’apertura ad armadio delle portiere si conferma la chicca estetico-funzionale che può essere decisiva per scegliere o meno quest’Opel. “Esiste” da quattro anni, ma se non si è abituati a vedere come si entra in una Meriva di un parente o di un amico, l’effetto sorpresa è ancora garantio. La soluzione progettuale incuriosisce alla vista per quanto è insolita e fa scattare subito una domanda: è utile? I vantaggi di accessibilità ci sono: si entra e si esce dell’auto più facilmente, perché la “luce” disponibile è più ampia (la portiera posteriore si apre quasi a 90 gradi). E poi c’è un pratico maniglione sul montante centrale su cui ci si può aggrappare per uscire. La soluzione è comoda soprattutto per trasportare passeggeri anziani o con disabilità motorie. Ma anche per caricare oggetti ingombranti sui sedili posteriori. Ovviamente qualche scotto da pagare c’è: è più difficile entrare contemporaneamente in auto dallo stesso lato (ci si scontra fisicamente fra persone), si ha meno visibilità attraverso la portiere sul lato della strada e nei parcheggi stretti l’apertura contrapposta è meno pratica. Morale della favola: bisogna provare una Meriva nella vita di tutti i giorni per pesare pro e contro e decidere (a chi vi scrive questo sistema di apertura piace). E' SEMPRE FLEX Portiere a parte, la Meriva 2014 gode di un’ottima abitabilità. Sia davanti che dietro c’è tanto spazio in altezza, si viaggia comodi in quattro e pure l’eventuale quinto passeggero ha uno spazio vitale dignitoso grazie alla conformazione uniforme dei sedili. Per chi siede dietro la sensazione di spazio viene amplificata dalla seduta leggermente rialzata dei sedili che consente a tutti di vedere la strada. Sedili che, come su altre Opel, godono di un particolare studio ergonomico certificato da un ente tedesco e sono oggettivamente molto comodi. Ho apprezzato meno invece l’impostazione della plancia, in particolare nella parte centrale che ha davvero troppi pulsanti. Quindi arriviamo al capitolo modularità dove la Meriva ha diversi assi nella manica da giocare. A cominciare dal cosiddetto FlexSpace, un sistema di sedute posteriori (di serie) che permette di spostare rapidamente i sedili, trasformando la vettura da cinque a quattro, tre e due posti. I sedili possono essere abbattuti in modo indipendentemente e permettono di aumentare il volume del bagagliaio da 400 a 1.500 litri. Poi ci sono i vani porta oggetti che sono una trentina di tutte le taglie fra cui il FlexRail, un curioso sistema di scoparti sovrapposti fra i due sedili anteriori che scorrono su due binari in alluminio (guardate le foto per capire). ARRIVA IL NUOVO DIESEL EURO 6 Le novità più importanti sono di natura motoristica perchè sulla Meriva ora è disponibile il nuovo diesel 1.6 CDTi, un propulsore di nuova generazione particolarmente efficiente. Grazie ad un catalizzatore denominato LNT che si rigenera automaticamente e non ha bisogno né di manutenzione né di aditivi (rimandiamo ad un approfondimento tecnico la spiegazione di come funziona), la Meriva rientra nei parametri di omologazione Euro 6. Questo motore rimpiazza l’obsoleto 1.7 CDTi ed è disponibile con due livelli di potenza, da 110 o 136 CV. Io ho provato quest’ultimo che è fin troppo generoso in termini di potenza e coppia per la vocazione della Meriva: parliamo di 320 Nm di coppia a 2.000 giri. Gli ingegneri della GM Powertrain di Torino che hanno sviluppato il motore promettono una sensibile riduzione delle vibrazioni, della rumorosità e, naturalmente dei consumi. Miglioramenti che posso confermare soprattutto in termini di assenza vibrazioni e rotondità di funzionamento: questo 1.6 è davvero fluido e sale bene di giri senza incertezze con qualsiasi marcia inserita. Il motore di per se non si sente, ma ho percepito una leggera rombosità in fase di accelerazione, probabilmente di natura telaistica (una sorta di risonanza). I consumi sulla carta sono migliorati sensibilmente rispetto al 1.7 CDTi con un valore medio dichiarato di 4,4 litri ogni 100 km. Guidando 40 chilometri su un percorso misto e senza prestare particolare attenzione allo stile di guida il computer di bordo ha segnato 6,4 litri ogni 100 chilometri. Per il mercato italiano è senza dubbio più interessante la versione 110 CV di questo 1.6 CDTi che è disponibile anche in una configurazione ultra ufficiente in termini di consumi ed emissioni (meno di 100 grammi di CO2). Rimane in listino anche il 1.3 diesel da 95 CV che però non è omologato Euro 6. I PREZZI La Meriva 2014 è disponibile in 3 allestimenti Elective, Design Edition e Cosmo a cui si aggiunge il One, come entry level disponibile con unico motore a benzina 1.4 100 CV per 17.300 euro. Crescono in progressione il numero di equipaggiamenti e, ovviamente, i prezzi. La versione che ho provato è la top di gamma Cosmo che con il 1.6 CDTi da 136 CV costa di listino 24.070 euro. Di serie ha quasi tutto: climatizzatore automatico, autoradio con connettività bluetooth, cruise control, computer di bordo, cerchi in lega da 16 pollici e interni in ecopelle. A parte si pagano il navigatore (800 o 1.000 euro), i sensori di parcheggio (305 euro a cui si possono aggiungere 450 euro retrotelecamera), la presa USB (80 euro). Scegliendo la versione 110 CV Cosmo il prezzo si riduce a 23.420 euro (21.920 per l’Elective e 22.820 per la Design Edition). Nella gamma 2014 della Meriva c’è anche un motore a benzina 1.4 turbo da 120 CV, disponibile a doppia alimentazione GPL Tech (da 20.620 euro), il diesel 1.3 CDTi da 95 CV (da 20.620 euro) e il vecchio 1.7 CDTi come unica motorizzazione abbinabile ad un cambio automatico a 6 marce (da 22.620 euro). Per tutte la garanzia di serie è di 2 anni con chilometraggio illimitato.

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