Il Volkswagen Maggiolino è un’auto fuori dal tempo che ha battuto centinaia di record in oltre 60 anni di onorata carriera con più di 21 milioni di esemplari prodotti tra il 1945 e il 2003, senza considerare, quindi, il periodo pre-bellico e i modelli derivati dalla sua base e costruiti per l"esercito. Ha conquistato il mondo grazie alla sua forma a uovo rassicurante e simpatica, ma anche a caratteristiche come economicità di acquisto, d"utilizzo, robustezza e affidabilità. Questo #perchècomprarla Classic è proprio dedicato al Beetle, cioè l"auto che è stata progettata a metà degli anni Trenta da Ferdinand Porsche su precisa richiesta di Adolf Hitler che voleva motorizzare la Germania. Con la vettura venne anche fondata la Volkswagen, cioè l"auto del popolo, mentre inizialmente il nome Beetle neanche esisteva: il Maggiolino si chiamava semplicemente Typ 1. Oltre a essere affidabile, doveva essere spaziosa per quattro persone con relativi bagagli e doveva essere in grado di viaggiare a 100 km/h nelle neonate autobahn tedesche.
La storia
Alla fine del secondo conflitto mondiale la fabbrica di Wolfsburg era fortemente danneggiata; il suo restauro venne affidato a migliaia di operai italiani, mentre la sua direzione venne presa dal Maggiore inglese Ivan Hirst che passò poi a Heinz Nordhoff, storico primo amministratore delegato di Volkswagen. Nel 1949 arrivò lo sbarco negli USA e poi velocemente tutto il mondo, Antartide compresa. In Germania, nel frattempo, è diventata l’auto più venduta, accaparrandosi il 50% del mercato per molti anni. Il 17 febbraio 1972, poi, uscì dalla catena di produzione il Maggiolino numero 15.007.034 che superò così il record della Ford T. Gli anni Settanta furono quelli del trionfo del Maggiolone e soprattutto della variante cabriolet, uscita di produzione nel 1979. Dagli anni Ottanta il Maggiolino visse una seconda giovinezza in Messico, essendo per anni l’auto più economica in vendita. Importato in Europa in versione Mexico, sempre meno ma comunque fino ai primi anni ’90, venne prodotto fino a Luglio 2003 dopo 21 milioni e 500.000 unità totali. Per saperne di più vi invitiamo a leggere la retrospettiva: "Maggiolino, l’auto del popolo".
Il fenomeno "Herbie"
Negli anni il Maggiolino è diventato popolare come la bottiglia della Coca-Cola a tal punto da essere scelto da Walt Disney come protagonista per la celebre saga del “Maggiolino tutto matto". Nel 1968, infatti, “Herbie” sarà il primo lungometraggio nella storia di Hollywood con un’auto come protagonista; i film decretarono un grande successo commerciale tra gli anni ‘60 e ’70 rendendo il Maggiolino una star grazie alle pellicole che si rivelarono la più grande campagna pubblicitaria, di fatto regalata alla Volkswagen. Ma non è tutto, perché con il suo fondo piatto il Maggiolino è l’unica auto che galleggia. Il fatto di avere il raffreddamento ad aria, invece, consentì slogano pubblicitari come: “L’aria non bolle mai!” e “Non dimenticate di aggiungere l’antigelo alla vostra Volkswagen… nel lavavetro!”. La sua esemplare robustezza e longevità, invece, è dovuta ad un telaio con trave centrale ed una scocca completamente in acciaio trattato con bagni speciali anti corrosione.
Pregi e difetti
La chiusura così ermetica delle porte richiede sempre un po’ di forza, lo spazio è sfruttato in maniera eccellente, usando al massimo la larghezza della vettura nell’abitacolo e posizionando il motore posteriormente, a sbalzo. Sempre ben rifinito nelle versioni Export (come questa) meno nelle versioni economiche, ha di serie l"altoparlante, il clacson, il contakm con spie, l"indicatore della benzina (introdotto nel 1962), i tergicristalli, le luci, le bocchette di ventilazione e il cassetto portaoggetti. Le finiture erano di ottima qualità, sia nei tessuti che nella finta pelle come in questo esemplare, incredibilmente conservato. Il volante ed il pomello del cambio sono talmente sottili da sembrare delicatissimi, ma è tutta impressione. Nel 1950 si pensò ad un promozione che avrebbe regalato un orologio d"oro ed una targhetta ricordo a tutti i proprietari che avessero superato i 100.000 Km senza effettuare interventi significativi al motore. L’iniziativa però venne però sospesa quasi subito perché ci riuscivano praticamente tutti! Tra i punti deboli reali, spiccano la frenata sempre abbastanza “lunga” specie nei primi esemplari con impianto meccanico, migliorata con l’idraulico negli anni ’50 e definitivamente risolto con i freni a disco introdotti negli anni ’60. Altro problema che ha afflitto i Maggiolini fino al 1968 era l’impianto di illuminazione a 6 volt che fanno sembrare i fanali delle candele.
Quale scegliere
Era a buon mercato all’epoca e lo è ancora oggi, almeno alcune versioni. Si parte dai 5-10 mila euro di un Maggiolino Anni ‘60-’70 e si va a salire: 10-15 mila euro circa per un esemplare primi Anni "60, idem per i Cabrio, superando i 20 mila se si vuole un Cabrio Anni "50, mentre per i primi Maggiolini Anni "40 si possono superare abbondantemente i 30 mila euro.
[Si ringraziano LaCuraDellAuto.it e Gulfblue.it]