Il marchio Honda è stato fra i primi a credere nelle automobili ibride, interpretando questa tecnologia a modo suo, come da tradizione del resto quando si ha a che fare con questo costruttore giapponese. E anche nella concezione della nuova Honda CR-V Hybrid la tecnica è stata messa al centro, a livello di scelte ingegneristiche.

E non solo per quel che riguarda motore e cambio, come scoprirete attraverso il punto di vista di questa recensione chiamata appunto Point of Review, in cui potrete conoscere più da vicino l’auto attraverso delle riprese “in soggettiva” in cui potete immergervi nel video. Ma ecco un riassunto delle caratteristiche più interessanti di quest’auto.

Benvenuti a bordo

È uno dei punti di forza della Honda CR-V: l’abitacolo. E questo vale anche per la versione ibrida, che si riconosce già nella zona anteriore degli interni da dettagli come i tasti per selezionare le modalità di guida, accanto a quelli che sostituiscono la leva del cambio e che comandano la trasmissione. È proprio qui che si trova una delle caratteristiche distintive del sistema ibrido chiamato i-MMD, che sta per Intelligenti Multi Drive Mode e che tiene quasi sempre scollegato dalle ruote il motore endotermico, a cui è destinato prevalentemente il ruolo di generare elettricità per alimentare il motore elettrico.

 

Solo in alcune situazioni il 2.0 benzina 4 cilindri a ciclo Atkinson dà trazione direttamente alle ruote, attraverso una frizione di blocco che si chiude facendo lavorare il propulsore un determinato numero di giri, dove l"efficienza è massima. In tutte le altre situazioni, l’auto è messa in movimento da un sistema in cui collaborano il motore elettrico, l"alternatore, una batteria agli ioni di litio da 3 kWh e un’unità di controllo della potenza, con freni in grado di rigenerare energia e servosterzo elettrico. Potenza e coppia totali: 184 CV e 315 Nm, valori superiori a quelli tipici di altre auto ibride e vicini a quelli delle auto elettriche.

Fotogallery: Honda CR-V Hybrid, Point of ReView

In elettrico fino all’82%

Secondo quanto dichiarato dal costruttore giapponese, in città la Honda CR-V Hybrid può viaggiare in modalità elettrica a zero emissioni per l"82% del tempo e per il 18% in modalità ibrida, mentre su un percorso misto extraurbano ci sono momenti in cui l’auto si muove anche in modalità solo termica (per il 19% del tempo), con le percentuali di funzionamento solo in elettrico e in modalità ibrida che diventano rispettivamente del 49% e del 32%. In autostrada, invece si viaggia per il 61% in termico, per il 23% in maniera ibrida e per il 16% in elettrico.

 

Ibrida a modo suo

È un po’ come se la CR-V ibrida fosse un’auto elettrica con una batteria piccola e un motore termico range extender che interviene più spesso rispetto al tipico schema di una macchina elettrica ad autonomia estesa con un propulsore a combustione interna, che invece si attiva solo quando le batterie sono completamente scariche.

 

La qualità pratica

Quando si parla di qualità costruttiva si pensa sempre ai materiali, alle finiture, agli assemblaggi. Anche l’attenzione progettuale, però, è uno dei parametri da tenere in considerazione esaminando un’auto da questo punto di vista. E la Honda CR-V - non solo in versione ibrida - è un modello da riferimento per quel che riguarda la praticità di utilizzo dell’abitacolo, soprattutto per i vani portaoggetti: sono grandi e versatili, perché gli spazi sono modulari.

 

Connettività moderna

Il sistema infotelematico ha davvero tante schermate, che si possono far scorrere sfiorando il touchscreen al centro della plancia. Dà quindi una sensazione di completezza, confermata dagli altrettanto numerosi menu che compaiono nella strumentazione dietro al volante, fra cui non mancano le videate dedicate ai flussi di energia del sistema ibrido.

La grafica non è allineata agli standard più moderni a cui ci hanno abituato soprattutto gli smartphone, che comunque possono collegarsi all’auto in maniera completa grazie alla presenza di Android Auto ed Apple Car Play.

 

Integrale come una volta

A differenza di altri SUV con un motore elettrico ad affiancare quello a pistoni, la Honda CR-V ibrida nell’allestimento con quattro ruote motrici fornisce coppia alle ruote posteriori con un classico albero di trasmissione meccanico. E non con un motore elettrico dedicato montato sul retrotreno dove, tra l’altro, le sospensioni sono ad architettura multilink, a tutto vantaggio della qualità del comportamento su strada. Sia a livello di guidabilità che di assorbimento delle irregolarità del fondo, grazie alla presenza anche di boccole idrauliche.

 

Ci sono le palette, senza il cambio

Guidando, quando si accelera si sente il motore termico salire di giri senza sentire una corrispondenza lineare con l’aumento di velocità dell’auto, considerando che il propulsore a benzina e le ruote non sono sempre collegati direttamente, come abbiamo detto.

Quello che è interessante è che attraverso le palette dietro al volante si può decidere il livello di intensità del freno motore, per privilegiare il veleggiamento in pianura o nelle discese lunghe ma poco ripide, oppure intensificando la rigenerazione di energia man mano che aumentano le pendenze. Oppure se, alzando il ritmo di guida, si voglia avere un maggiore trasferimento di peso sull’avantreno negli inserimenti in curva.