Quando ho visto per la prima volta il prototipo della piattaforma MEB per le nuove auto elettriche Volkswagen, al Salone di Parigi del 2016, ho pensato quasi subito a quanto sarebbe stata divertente la versione GTI di quella che poi è diventata la Volkswagen ID.3, ingolosito dalle potenzialità del suo schema tecnico a motore e trazione posteriore.
Oggi però - nel 2021 - la prima auto di questa nuova famiglia di elettriche con caratteristiche sportive ad arrivare sul mercato non è una versione incattivita della berlina ID.3. E non ha la sigla GTI sulla carrozzeria: si chiama infatti Volkswagen ID.4 GTX. È toccato dunque alla variante SUV dei nuovi modelli 100% elettrici con il marchio tedesco di Wolfsburg a sposare la filosofia delle Volkswagen GTI a benzina, delle GTD con motore Diesel e delle GTE ibride plug-in. Ecco com'è andata in questo primo test drive.
Come suggerisce proprio la "X" nel nome, la Volkswagen ID.4 GTX ha la trazione integrale realizzata con un secondo motore elettrico sull' avantreno, che affianca quello posteriore per 299 CV di potenza complessiva (95 CV in più rispetto alla ID.4 più potente attualmente a listino). La coppia è di 162 Nm per il motore davanti e 310 Nm per quello dietro, per un tempo nello 0-100 km/h di 6,2 secondi e 180 km/h di velocità massima, ovvero 20 km/h in più rispetto alle altre ID.4.
Parlando dell'aspetto esteriore, la ID.4 GTX si riconosce da elementi specifici. Come la verniciatura della carrozzeria che copre anche alcune parti che sulle altre versioni sono nere; il paraurti posteriore, che è stato ridisegnato e integra un diffusore in grigio galvanizzato e altri componenti dedicati verniciati in tinte scure a contrasto: lo spoiler posteriore, il tetto, e le prese d'aria anteriori, che sono affiancate da dei LED laterali sovrapposti.
Interni
Nell'abitacolo ci sono sedili sportivi dedicati e rivestimenti con abbinamenti di colori specifici. Con la maggior parte delle superfici a toni scuri, come il blu nella zona superiore della plancia e negli inserti in ecopelle delle porte, con cuciture a contrasto rosse, anche sui sedili.
Il logo GTX è sul volante in pelle (che è riscaldabile), sul battitacco delle porte e anche sugli schienali, dove è inciso con delle traforature. E poi c'è un classico tocco di sportività: la pedaliera in acciaio inox.
A livello di praticità, lo spazio per i passeggeri e per i bagagli non è cambiato rispetto alle ID.4 meno sportive, perché il secondo motore elettrico che è stato aggiunto non toglie abitabilità. La capacità del bagagliaio, quindi, resta di 543 litri come valore minimo, arrivando fino ad un massimo di 1.575 litri ribaltando i sedili posteriori.
Guida
Per realizzare questa versione più potente della ID.4 i tecnici sono partiti dalla batteria da 82 kWh di capacità nominale (77 kWh di capacità effettiva), cioè quella più grande disponibile, rispetto all'altra da 55 kWh di capacità. La potenza di picco, erogabile dai due motori per un massimo di 30 secondi, è di 299 CV cioè 220 kW e la coppia massima è di 460 Nm.
La velocità massima autolimitata a 180 km/h segue la scelta di altri costruttori di auto elettriche, ma in ogni caso si tratta 20 km/h in più rispetto alle altre versioni della ID.4, mentre il tempo di accelerazione da 0 a 100 km/h è di 6,2 secondi, a fronte di un peso che supera i 2.200 kg.
La caratterizzazione sportiva di questo allestimento GTX è passata anche attraverso una nuova taratura dell'assetto, con sospensioni più rigide e un'altezza da terra più bassa di 1,5 cm rispetto ai 17 cm delle versioni normali della ID.4. E poi c'è uno sterzo a servoassistenza progressiva che rende più diretta la risposta in funzione della velocità dell'auto e di quanto angolo volante viene applicato dal pilota.
Il comando su strada restituisce buone sensazioni, in particolare è lineare, a differenza di altri sistemi ad assistenza variabile. Nonostante la taratura più sportiva dell'assetto, poi, le sospensioni mantengono una buona capacità di assorbimento anche nelle tarature più rigide degli ammortizzatori elettronici. A differenza di altre elettriche in allestimento sportivo, le gomme dell'esemplare di questa prova non erano ad alte prestazioni, ma a bassa resistenza al rotolamento, cosa che rende la GTX meno efficace l'auto negli inserimenti e nei cambi di direzione di quanto invece potrebbe.
Molto convincente, invece, è la calibrazione del pedale del freno, che ha perso la sensazione spugnosa tipica del primo modello di questa piattaforma elettrica MEB, la Volkswagen ID.3, quando è stata lanciata sul mercato. Con il passare del tempo, infatti, sono stati fatti degli aggiornamenti che hanno migliorato questo aspetto, che si fa sentire molto nella guida di un'auto elettrica.
Come sulla Volkswagen Golf GTI che abbiamo provato con cambio manuale, con il sistema "vehicle dynamics manager" i tecnici hanno calibrato in maniera più sportiva i controlli elettronici che supportano il pilota nella guida impegnata. A cominciare dal sistema ESC, passando per l'erogazione dei motori elettrici e per la taratura della trazione integrale, o anche per lo sterzo e gli ammortizzatori elettronici. E sono state adeguate di conseguenza anche le modalità di guida, che sono 4: Eco, Comfort, Sport, Traction, più il programma Individual che permette di impostare i diversi parametri in maniera indipendente l'uno dall'altro.
Non ci sono invece delle palette dietro al volante per regolare il livello di rigenerazione dell'energia in decelerazione o frenata, e quindi il livello di freno motore da sfruttare per caricare al meglio l'avantreno per impostare le curve. La modalità rigenerativa più intensa (identificata dalla lettera B sul selettore della trasmissione), comunque, è quella che dà più fiducia quando si vuole guidare con una certa grinta tra le curve.
Ricarica
La batteria della ID.4 GTX ha 82 kWh di capacità nominale, cioè 77 kWh effettiva, per un peso di 500 kg, che contribuisce a un totale di circa 2.200 kg per tutta l'auto. L'autonomia dichiarata WLTP di questa versione arriva fino a 480 km, a seconda degli optional (dimensioni delle ruote, altezza dell'assetto, eccetera), mentre in corrente alternata l'assorbimento massimo in fase di ricarica è di 11 kW, oppure 125 kW in corrente continua, che collegandosi a una colonnina rapida HPC si traducono in 130 km di autonomia in più ogni 10 minuti di "collegamento" alla rete elettrica.
In occasione di questo primo test drive di 210 km la media di consumo è stata di 19,9 kWh/100 km, per un'autonomia realistica - con lo stile di guida e il percorso descritto più in dettaglio nel video - di 390 km.
Curiosità
Come sulle ID4 - e anche sulle ID3 - meno potenti, i freni posteriori restano a tamburo anche su questa versione più sportiva GTX. Il ragionamento che c'è dietro questa scelta è che rispetto a un'auto normale, su un'elettrica la maggior parte delle frenate è dovuta alla rigenerazione di energia, al freno motore elettrico. Cosa che fa intervenire meno l'impianto frenante meccanico.
I tecnici, dunque, hanno preferito mettere dei tamburi - di grandi dimensioni - per allungare gli intervalli di manutenzione ed evitare il formarsi dell'ossidazione sulla superficie dei dischi, dovuta allo scarso utilizzo. Per dare un giudizio bisognerebbe fare un test di affaticamento tra una soluzione come questa e un'auto elettrica paragonabile però con 4 freni a disco, per vedere come si comportano le due scelte tecniche, magari dopo una lunga discesa. Vedremo se questa filosofia verrà mantenuta anche sulla Volkswagen ID.3 GTX, la versione sportiva della berlina.
Prezzi
Il listino prezzi parte da poco più di 55.000 euro (54.650 euro) incentivi esclusi, con una dotazione di serie che comprende tra le altre cose i fari posteriori a LED tridimensionali con indicatori di direzione dinamici (oltre a quelli anteriori a matrice di LED con 18 diodi, 18 punti luce per ogni proiettore), i cerchi in lega da 20” e il climatizzatore automatico bi-zona con sistema di navigazione Discover Pro e schermo touch da 10”.
E poi ancora: sedili anteriori riscaldabili, comandi vocali Natural Voice Control, illuminazione interna in 30 colori. Mentre, a livello di sistemi di sicurezza, sono compresi anche ADAS come
il cruise control adattativo, l'avviso anticollisione e frenata automatica d’emergenza con riconoscimento di pedoni e ciclisti, il mantenitore di corsia, il riconoscimento dei segnali stradali e i sensori di parcheggio anteriori e posteriori.