I SUV stanno diventando sempre più coupé, è una tendenza che interessa molte categorie di auto, ormai. Elettriche comprese. E la Volkswagen ID.5 protagonista di questa prova su strada non è solo una variante con il tetto più basso della Volkswagen ID.4, è anche il terzo modello della famiglia di elettriche del marchio di Wolfsburg che ha debuttato con la Volkswagen ID.3.

In più, la ID.5 rientra nella strategia con cui Volkswagen vuole ogni anno presentare un modello elettrico - fino al 2025 - con l’obiettivo di arrivare a vendere il 70% di auto elettriche in Europa entro il 2030. Secondo questo piano industriale, i motori termici usciranno di produzione tra il 2033 e il 2035, per arrivare al 2050 a raggiungere un bilancio neutro in termini di emissioni di CO2. 

Vi racconto ora com'è fatta e come va la nuova ID.5 nella versione GTX da 299 CV. 

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Esterni

La Volkswagen ID.5 deriva - come detto - dalla ID.4, modello con il nuovo SUV coupé condivide la piattaforma Volkswagen MEB dedicata alle auto elettriche. Con poche differenze. 

La ID.5 infatti è lunga 4,60 metri contro i 4,58 metri della ID.4, ma per il resto ha dimensioni praticamente sovrapponibili alla sorella SUV "tradizionale". In particolare, l’altezza rimane a 1,62 metri, quindi un valore tipico per questa tipologia di auto "rialzate". 

Foto della prova della Volkswagen ID.5
Foto della prova della Volkswagen ID.5

Il tetto della ID.5 si raccorda con il lunotto inclinato attraverso montanti posteriori che sono allungati e che riducono anche la larghezza complessiva della coda, che si sviluppa in orizzontale come evidenziato dalla fascia luminosa dei fanali con luci a LED tridimensionali. Gli sbalzi corti della carrozzeria, poi, mettono in risalto l’arco formato dalla linea del tetto, essendoci un volume minore rispetto al SUV ID.4. 

Sull’allestimento GTX, i fari anteriori sono di serie a matrice di LED, con moduli studiati per ricordare degli occhi e dare l’impressione di riconoscere il conducente quando ci si avvicina all’auto con la chiave in tasca. 

Ci sono anche soluzioni pensate per ridurre la resistenza all’avanzamento, come le prese d’aria che si aprono solo quando c’è bisogno di raffreddate la batteria e le componenti elettroniche, o come la forma "piatta" dei cerchi in lega e le maniglie delle porte a filo con la carrozzeria.

Interni

Per i rivestimenti dell’abitacolo non vengono utilizzati materiali di origine animale, a prescindere dagli allestimenti della ID.5. Quando non è previsto il tessuto, quindi, è disponibile la ecopelle, oppure una microfibra realizzata partendo dal riciclo della plastica PET con cui sono fatte le bottigliette d’acqua.

Foto della prova della Volkswagen ID.5

Tra le peculiarità degli interni c’è l’ottima disponibilità di spazio, anche per gli oggetti. La console centrale infatti è sollevata dal pavimento - che è piatto - così in mezzo ai sedili è stato ricavato un grande pozzetto per telefono, bevande o altro, con una comoda chiusura scorrevole. 

La forma della plancia, inoltre, è sottolineata dall’illuminazione ambientale, sia a livello estetico (è possibile scegliere fra 30 tonalità diverse) sia per le informazioni che vengono fornite dalla banda luminosa chiamata ID Light, alla base del parabrezza, che dà indicazioni per la navigazione o in caso di emergenza.

È stata anche migliorata la logica di funzionamento dei comandi vocali, con un livello di riconoscimento portato al 95% e la capacità di distinguere le voci di pilota e passeggero con frasi tipiche del linguaggio naturale, cercando informazioni anche con la connessione a internet. 

La versione GTX, inoltre, ha sedili sportivi specifici, più avvolgenti, e rivestimenti più raffinati sia sulla plancia che nei pannelli porta

Guida

La GTX non è solo l'allestimento più completo della ID.5 ma è anche la versione più potente attualmente disponibile, alimentata dalla batteria più grande che si può avere sulle Volkswagen con le piattaforma MEB. Nello specifico, la capacità nominale è di 82 kWh - quella utilizzabile 77 kWh - per un'autonomia dichiarata di 490 km nel caso della GTX.

Questa batteria alimenta due motori elettrici, che hanno una potenza complessiva di 299 CV e 460 Nm di coppia massima, realizzando dunque uno schema di trazione integrale: il motore anteriore è collegato alle ruote davanti e ha una coppia di 162 Nm, mentre dietro la coppia è di 310 Nm.

Foto della prova della Volkswagen ID.5
Foto della prova della Volkswagen ID.5

La caratterizzazione sportiva della GTX passa anche dalle tarature specifiche delle sospensioni (anche l'assetto è più basso) e dello sterzo, che può essere a servoassistenza variabile. Spesso questo tipo di comandi non mi convincono fino in fondo, ma in questo caso scegliendo la taratura Sport per sterzo e sospensioni si può guidare anche alzando di più il ritmo, ritardando le frenate ed entrando in curva con un bell'appoggio e una risposta sincera del volante.

Per poi, a quel punto, gustarsi la spinta decisa e al tempo stesso fluida dei motori, anche perché si può fare affidamento a gomme sviluppate appositamente per le auto elettriche. Con particolare attenzione alla consistenza della struttura per contrastare il peso di questo tipo di auto e restituire così sensazioni migliori a chi guida.

Vi lascio guardare il video che trovate in alto, nella foto di copertina, per una descrizione più dettagliata del comportamento della ID.5. Qui vi anticipo già che in questo test drive attorno a Verona ho percorso quasi 140 km, soprattutto in mezzo alle curve alternando salite e discese, con un po’ di tangenziale e pochi tratti nel traffico: il consumo medio è stato di 18,5 kWh/100 km, che si traduce in una percorrenza di più di 5 km/kWh, usando il 34% della batteria. Continuando con questi valori, quindi, avrei potuto raggiungere i 400 km di autonomia con un pieno di elettricità.

Curiosità

Rispetto al debutto sulla Volkswagen ID.3 della piattaforma elettrica MEB, ora sulla ID.5 è disponibile l'ultima versione del software che gestisce le batteria e i motori e che migliora il funzionamento dell'infotainment per le esigenze di chi guida un'auto elettrica.

Foto della prova della Volkswagen ID.5

I miglioramenti hanno riguardato ad esempio anche la risposta del pedale del freno nelle fasi di decelerazione in cui si recupera energia elettrica, eliminano la spugnosità eccessiva che si percepiva con i primi modelli. Oppure la visualizzazione della percentuale di carica della batteria, che ora è sempre disponibile e non solo sotto una certa soglia come in passato. Anche il navigatore è più realistico nel suggerire i punti di ricarica (e i tempi di sosta) quando si affrontano lunghi viaggi e sono migliorate anche le prestazioni nella fase di ricarica: ora è possibile caricare alle colonnine fast HPC in corrente continua CC fino a un massimo di 135 kW anziché 125, migliorando la velocità di ricarica con incrementi di autonomia fino a 100 km in 6 minuti; oppure 300 km in 30 minuti sulla versione GTX, e quasi 400 km sulla ID.5 meno potente. 

Volkswagen ID.5, i prezzi

Le versioni disponibili della ID.5 infatti sono due: una con un singolo motore e trazione posteriore, 204 CV e autonomia dichiarata di 520 km a partire da poco meno di 53.000 euro; la GTX a due motori e trazione integrale con 299 CV, 490 km di autonomia e prezzo base di quasi 59.000 euro. 

Volkswagen ID.5, la tabella prezzi

Motorizzazione Business GTX
Volkswagen ID.5 Pro Performance 52.900 euro 58.700 euro

Fotogallery: Prova della Volkswagen ID.5 - Foto

Volkswagen ID.5 GTX

Lunghezza 460 cm
Larghezza 185 cm
Altezza 161 cm
Volume di Carico 549 L
Motor elettrico dual motor
Potenza 299 CV
Coppia Massima 310 Nm
Trasmissione rapporto unico
Trazione trazione integrale
Accelerazione 0-100 km/h 6,3 s
Velocità Massima 180 km/h
Batteria 82 kWh lordi - 77 kWh netti
Autonomia in elettrico 480 km WLTP combinato