Il mondo dell’usato offre spesso una valida alternativa agli automobilisti in cerca di una vettura. Rispetto all’acquisto di modelli nuovi o km0, le vetture di seconda mano danno la possibilità nella maggior parte dei casi di risparmiare notevolmente sull’investimento iniziale.
Un vantaggio importante che come si sa deve essere sempre ben valutato in base alle condizioni in cui si trova la vettura che si intende comprare non tanto dal punto di vista estetico ma da quello meccanico.
Le vetture a gas, GPL o metano, nonostante godano in generale di alcuni vantaggi notevoli rispetto a quelle ad alimentazione tradizionale, richiedono un livello di attenzione maggiore nelle verifiche da effettuare nella scelta del modello usato.
Oltre ai classici accorgimenti, infatti, bisogna considerare la presenza di un sistema di alimentazione aggiuntivo che richiede una valutazione a parte. Ecco quindi qualche consiglio.
Dove comprarla?
Quando si decide di comprare una vettura di seconda mano, il primo consiglio, indipendentemente dal tipo di modello e alimentazione scelta, è quello di optare e preferire l’acquisto presso un rivenditore autorizzato/concessionario rispetto al privato.
In questo modo, infatti, nonostante il prezzo possa essere leggermente superiore, si può fare affidamento su una futura garanzia di almeno un anno e su una vettura che è stata precedentemente sottoposta ad un check-up completo di tutti gli elementi fondamentali.

Oggigiorno infatti, non sono più soltanto i marchi premium ad aver creato programmi di usato garantito (che riguardano peraltro non solo l'usato d marca ma tutte le vetture ritirate in permuta anche di altri costruttori) con oltre 100 controlli e requisiti di anzianità, chilometraggio e stato di servizio molto severi. Quasi come comprare l'auto nuova.
Usato garantito, le ultime proposte
Bi-fuel "nativa" o convertita?
Il secondo punto su cui si deve fare molta attenzione quando si opta per una vettura usata a GPL o metano è la natura dell’impianto. Come sappiamo, infatti, sul mercato sono presenti modelli di auto che escono a listino già con l’alimentazione bi-fuel (omologazione in Fase 2), per cui la Casa, anche se di fatto ha affidato l'installazione dell'impianto a un partner specializzato (i maggiori sono BRC e Landi Renzo) la omologa e garantisce come installazione di fabbrica.

Anche qui, specie se l'usato è recente, si gode di una specifica garanzia del costruttore e dell'ulteriore vantaggio insito nel fatto che anche gli interventi di manutenzione specifica sono inseriti nel programma dei tagliandi ordinari dell'auto, dunque è più facile che tutto sia stato mantenuto in uno stato corretto.
Quelle che sono state convertite successivamente dai proprietari, i quali probabilmente cercavano un maggior risparmio nei costi di gestione della vettura tra bollo e costo del pieno del serbatoio, devono invece essere verificate con più attenzione.

Tagliandi e manutenzione
Per le auto trasformate postvendita, è dunque molto importante verificare che l’impianto installato sia omologato secondo le normative europee e che sia stato sottoposto ai regolari interventi di manutenzione opportunamente documentati.
Metano e GPL, i modelli più popolari
Per quanto riguarda il metano il serbatoio dell’impianto deve essere sottoposto gratuitamente al collaudo disposto dal G.F.B.M (Gestione Fondo Bombole Metano) mentre a carico dell’automobilista rimangono la manodopera per il montaggio e lo smontaggio delle bombole e l’eventuale cambio di tubi e filtri.
Per questi ultimi, gli intervalli variano secondo gli intervalli della revisione periodica sono di 5 anni per le bombole omologate secondo la normativa nazionale DGM e di 4 anni per quelle omologate dalla normativa europea R110 ECE/ONU.
Gli impianti a GPL che sono regolamentati in ambito sicurezza dalla normativa europea ECE/ONU 67/01, oltre alla manutenzione con il cambio dei filtri (consigliato con intervalli di non più di 15.000 km) e delle valvole, prevedono la sostituzione del serbatoio nel corso del decimo anno dall'immatricolazione del veicolo.