Qualsiasi cittadino costretto ad avventurarsi nella burocrazia dell’auto trattiene il respiro e si chiede: in quale procedura bizantina dovrò imbarcarmi? Se la pratica riguarda la radiazione per esportazione (cancellare la macchina dal Pubblico Registro Automobilistico per “portarla” all’estero), le cose si complicano ancor più. Tuttavia, abbiamo cercato di rendervi la vita meno difficile possibile, andando a elaborare alcune indicazioni.


Tre scalini


1# Frasetta magica. In caso di definitiva esportazione di un veicolo all’estero occorre richiedere presso uno Sportello Telematico dell’Automobilista (STA) privato o pubblico la “Cessazione della Circolazione per Esportazione”. La richiesta dev’essere sottoscritta dall’intestatario del veicolo o dal proprietario non ancora intestatario, documentando il titolo di acquisto: atto di vendita, verbale d’asta, atto di successione. Potete effettuare la radiazione solo dopo che l’auto è stata esportata o immatricolata all’estero. È così da luglio 2014. Alla richiesta di radiazione per esportazione, allegate “documentazione comprovante l’avvenuto trasferimento del veicolo all’estero”. Cos’è? La fotocopia della carta di circolazione estera (accompagnata da traduzione asseverata nel caso in cui l’esportazione avvenga nei paesi extraeuropei) oppure da un documento di trasporto con bolla doganale.


2# Non reimmatricolato. Per l’auto esportata all’estero ma non ancora reimmatricolata, serve il documento di trasporto CMR su cui vanno riportati i dati identificativi del veicolo (targa e telaio) controfirmato dal mittente, trasportatore e destinatario estero. Se il veicolo è esportato in un Paese extra Ue può essere allegata la copia della bolla doganale. Se la radiazione avviene tra operatori professionali Ue, potete allegare copia della fattura di vendita a favore dell’acquirente estero. In più: Certificato di proprietà o foglio complementare; carta di circolazione; targhe.


3# Già reimmatricolato all’estero. Per l’auto esportata all’estero e già reimmatricolata, vi serve la fotocopia della carta di circolazione estera o l’attestazione di avvenuta immatricolazione estera ove risulti la targa precedente italiana. Più le targhe (se ritirate dallo Stato in cui è stata reimmatricolata, deve risultare da documentazione estera). Infine, il Certificato di Proprietà o Foglio complementare (se ritirato dallo Stato in cui è stata reimmatricolata, deve risultare da documentazione estera).


Casi particolari


Se l’auto è gravata da fermo amministrativo (le ganasce fiscali, perché non avete pagato una qualche tassa di qualsiasi genere), per effettuare la radiazione dovete prima eliminare la causa che ha determinato il fermo e poi procedere alla cancellazione del fermo. Un secondo caso riguarda un’iscrizione di ipoteca non ancora scaduta o un pignoramento: per procedere con la radiazione, dovete produrre la documentazione comprovante l’assenso alla radiazione da parte del creditore o dell’autorità competente. 


Per maggiori consigli su immatricolazioni, passaggi di proprietà e rinnovo patente leggete anche della piattaforma online di Unasca.