Da oggi, venerdì 1 settembre 2017, entrano in vigore a livello europeo i nuovi cicli di omologazione WLTP ed RDE che per tutti i nuovi modelli certificano i livelli di emissioni degli inquinanti. Questo significa che va in pensione il tanto discusso ciclo NEDC effettuato in laboratorio con la vettura sui rulli e al suo posto arrivano ben più realistici cicli di prova su strada fatti con apposite apparecchiature installate sulle auto. In questo modo i dati consumo e delle emissioni dichiarati dalle Case automobilistiche saranno meno ottimistici rispetto a prima, superiori anche di un 10-20%, ma almeno più vicini a quanto ognuno di noi sperimenta quotidianamente. In pratica per ora non cambia nulla nei motori e nelle auto: quello che cambia è il modo di misurarne le emissioni allo scarico. Le nuove norme si applicano per ora solo ai modelli di nuova omologazione, mentre fra un anno, a settembre 2018, saranno obbligatorie per tutte le auto vendute e immatricolate nei 28 Paesi Ue (Gran Bretagna compresa) e in quelli EFTA (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera).

 

Finalmente si scende in strada

 

Scendendo un po' più nel dettaglio vediamo che il nuovo e più rigoroso schema di omologazione si basa in primo luogo su altri test di laboratorio chiamati WLTC (Worldwide Harmonized Light Vehicles Test Cycles) che si svolgono in quattro diverse fasi per simulare le più comuni situazioni di utilizzo, dalla città all'autostrada, con velocità fino a 60, 80, 100 e 130 km/h. Rispetto al NEDC aumenta anche la durata del test, 30 minuti contro i 20 precedenti, e la quantità di accessori a bordo che aumentano il peso dell'auto. Al WLTP si aggiunge poi il ciclo RDE (Real Driving Emissions) che è la vera grande novità composta da vari test su strada; il suo scopo è quello di misurare le emissioni dei famigerati ossidi di azoto (NOx) attraverso un'attrezzatura di rilevamento portatile installata sullo scarico (PEMS - Portable Emissions Measuring). Il modello che deve ottenere la sua prima omologazione viene così attrezzato e percorre un tragitto stradale predefinito ripetibile in qualsiasi luogo, fatto di tratti urbani, extraurbani, salite, discese, carichi, temperature e velocità varie. Il dato ottenuto con l'RDE è complementare al WLTC per calcolare consumi ed emissioni complessive dell'auto secondo i nuovi standard WLTP (Worldwide harmonized Light vehicles Test Procedure).

 

Consumi ed emissioni, c'è da aspettarsi una crescita

 

Per avere un'idea di come potranno cambiare i dati consumi dichiarati dalle Case e quelli delle emissioni di CO2, possiamo riportare i primi risultati ottenuti da alcune vetture omologate prima con il cicli NEDC e poi con l'attuale WLTP. Per fare un confronto corretto è necessario prendere due dati NEDC - il migliore e il peggiore e non quindi il combinato - e confrontarli con i due del WLTP rilevati allo stesso modo. Così facendo vediamo ad esempio che l'Opel Astra 1.0 Ecotech 105 CV passa dai precedenti 3,8-5,2 l/100 km agli attuali 4,8-7,3 l/100 km e che la stessa auto con motore Diesel 1.6 CDTi 136 CV passa da 3,4-4,6 l/100 km a 4,3-6,1 l/100 km. Uno degli aspetti più importanti del ciclo RDE è che tutto il test è pensato per scongiurare "trucchi" o scorciatoie in fase di omologazione: a titolo di esempio ricordiamo che la prova può essere svolta in un range di temperature ambientali comprese fra i -7° e i 35°, cosa che rende più probante e affidabile ogni risultato.

Fotogallery: Consumi ed emissioni auto, da oggi il "dichiarato" è più reale