Vi ricordate il fenomeno delle prime compagnie assicuratrici fantasma? Nacque parecchi anni fa per poi esplodere un decennio addietro: i truffatori utilizzavano nomi di compagnie vere, straniere, per vendere Rc auto annuali fasulle a prezzo più basso rispetto a quello di mercato. La frode attecchiva specie al Sud, dove le Rca sono care come il fuoco. Ma poi le bande che architettano queste trappole si sono evolute, per rendere la "tagliola" ancora più insidiosa per le vittime, soprattutto nel Meridione, dove gli automobilisti per ora non hanno sconti nonostante la legge Concorrenza (vedi qui). In particolare, si sfruttano siti Internet, ci si finge intermediari e si vendono Rca temporanee: durano 5 giorni (talvolta arrivano a un mese) e costano pochissimo. Truffe così pericolose che l’Ivass, l'Istituto di vigilanza sulle assicurazioni, ha lanciato diversi allarmi di recente.


"Squali" sul web


Attenti a www. polizza4mesi.com e a www.reassicurazioni.it: l’Ivass ha reso noto negli scorsi giorni che è stata segnalata la commercializzazione di polizze Rc auto contraffatte, anche aventi durata temporanea, per il tramite di questi siti Internet: non sono riconducibili ad alcun intermediario assicurativo iscritto nel Registro. Pertanto l’attività di intermediazione assicurativa svolta attraverso tali siti è irregolare. Occhio pure a www.assisolution.net: vende false Rca temporanee riportando i dati identificativi di un broker regolarmente iscritto. Inoltre, l’Authority ha segnalato la commercializzazione di polizze Rca tramite spazi web di presunti intermediari assicurativi denominati Assitempo e Marotta Broker. Senza contare www.easyassicura.netwww.assicurazionereale.it. Ciliegina sulla torta: casi di polizze Rca contraffatte a nome Tuir Warta SA. Questa è anch’essa vittima della truffa: ha sede legale in Polonia ed è regolarmente abilitata a operare in Italia nel ramo Rca, ma ha confermato la falsità delle polizze, anche temporanee.


Come evitare di cadere in trappola


L’Ivass richiama l’attenzione degli utenti sulla circostanza che i siti Internet o i profili Facebook degli intermediari che esercitano l’attività di brokeraggio tramite il web devono sempre indicare: i dati identificativi dell’intermediario, l’indirizzo della sede, il recapito telefonico, il numero di fax e l’indirizzo di posta elettronica, nonché il numero e la data di iscrizione al Registro unico degli intermediari assicurativi. Verificate, prima della sottoscrizione di una polizza, che questa si riferisca a un’impresa autorizzata allo svolgimento dell’attività in tale ramo, tramite la consultazione sul sito www.ivass.it, dell’Albo delle imprese italiane e degli Elenchi delle imprese estere ammesse. In generale, se volete cambiare compagnia, le regole sono qui e se cercate il risparmio ecco la nostra guida.