Come la X6 nel segmento più grande, ma 6 anni più tardi, la X4 attualmente in commercio si è inventata un genere: quello del SUV-coupé medio premium, altrimenti detto, nel linguaggio BMW, SAC (Sport Activity Coupé); il tutto, su base X3. Un genere “strano”, che alle proporzioni da SUV associa la forma della coda da coupé, appunto. La seconda generazione della BMW X4 debutta al Salone di Ginevra ed è tutta nuova, nonostante la vecchia avesse solo 4 anni. Il motivo? La X4 arriva nel 2014, cioè a metà ciclo vita della seconda generazione di X3. Siccome quest’ultima è stata rinnovata a fondo lo scorso anno, non c’era tempo da perdere, visto che le oltre 200.000 X4 vendute finora sono un buon risultato, che però BMW vuole migliorare.


Cresce, cambia, ma resta inconfondibile


Che i SUV-coupé siano un controsenso sono in molti a pensarlo. E forse per certi aspetti lo sono davvero. Per fortuna però le scelte le facciamo molto spesso anche con la “pancia” e il successo di questo genere di auto lo dimostra. A BMW bisogna riconoscere due cose: la prima è che questa nicchia di mercato se l’è inventata. La seconda è che nonostante il vantaggio temporale sulla concorrenza non le manca il coraggio di osare: la nuova X4, infatti, se davanti è sì diversa dal passato ma nemmeno così tanto (oltre a riprendere molto di quanto proposto dalla X3), dietro è stata stravolta. Di più: il team di designer guidato da Adrian van Hooydonk ha abbandonato la tipica forma dei fari di BMW in favore di qualcosa di più… Mercedes. Oppure, diciamo così, di molto più orizzontale, col fine di dare una maggiore sensazione di larghezza e di presenza su strada. Un’intenzione confermata dalla crescita della lunghezza (+81mm, per un totale di 4,75 metri), che si accompagna a un aumento del passo (+54mm, 2,86m), della larghezza (+37mm, 1,92m) e un calo dell’altezza (-3mm, 1,62m). Inconfondibile, anche se rivisto, l’andamento della fiancata, in particolare della linea del tetto, mentre sotto gli enormi archi ruota ci sono cerchi che possono andare da 18” a 21” di diametro.


Distribuzione perfetta dei pesi


Non ci siamo dimenticati della tecnologia, della connettività e della guida assistita, ma trattandosi di una BMW permetteteci di parlare prima di telaio e motori, anche perché, almeno su questa piattaforma, i “capisaldi” del marchio bavarese vengono mantenuti: motore longitudinale e distribuzione dei pesi 50:50 tra avantreno e retrotreno. Quote valorizzate al meglio da optional come il controllo elettronico delle sospensioni, lo sterzo a demoltiplicazione variabile, il differenziale e i freni M Sport. Quanto ai motori: il più interessante per l’Italia dovrebbe essere il 2.0 turbodiesel 4 cilindri da 190 CV e 400 Nm di coppia della xDrive20d: 0-100 km/h in 8 secondi e 213 km/h di velocità massima, per un consumo medio (NEDC) di circa 18,5 km/l, ancora da omologare. Sempre 2.0 turbodiesel, ma con 231 CV e 500 Nm, è la xDrive25d: 230 km/h di punta e 6,8 secondi per lo 0-100 km/h, mentre il consumo medio dovrebbe essere attorno ai 17,9 km/l. Rimanendo tra i 4 cilindri, il 2.0 turbo benzina della xDrive20i eroga 184 CV e 290 Nm di coppia, per 215 km/h di velocità massima e uno 0-100 km/h in 8,3 secondi; la xDrive30i, sempre 2.0 4 cilindri, conta invece su 252 CV. L’unico 6 cilindri (in linea) disponibile al lancio sarà il 3.0 della M40i: 360 CV e 500 Nm di coppia, per uno 0-100 km/h in 4,8 secondi. Due invece i livelli di potenza del 3.0 6 cilindri turbodiesel: 265 CV per la xDrive30d e 326 per la M40d.


Un ambiente in stile X3 e tanta tecnologia


La plancia, come già accadeva sulla vecchia generazione, è presa pari pari dalla X3: ecco dunque la strumentazione digitale black panel, quindi su display da 12”, l’opzione dell’head-up display a colori, il nuovo volante, il display del sistema di infotainment da 10,5 pollici e tanto altro ancora. A differenziare X3 e X4, ma anche una X4 dall’altra, saranno dunque gli allestimenti: BMW ne propone tre, xLine, M Sport X and M Sport, in ordine crescente di sportività, fuori e dentro. Altra differenza, legata ovviamente alle forme della carrozzeria, è nei volumi interni: qui ci sono 525/1.430 litri di bagagliaio contro 550/1.600 della X3 (cala anche lo spazio per la testa, sebbene BMW non specifichi di quanto). La tecnologia? Non manca praticamente nulla. Dal punto di vista della sicurezza spicca il Driving Assistant Plus con (optional) Steering and lane control assistant e Lane Keeping Assistant (il sistema interviene in autonomia sullo sterzo per mantenere la linea ideale), con l’aggiunta del side collision protection, che percepisce il pericolo di collisione laterale, per esempio in uscita da un incrocio “cieco”, arrestando automaticamente la macchina. Ultimo, ma non meno importante, fra tutti i sistemi uno dei più importanti è il nuovo sistema di riconoscimento vocale, al quale si possono impartire comandi come se si stesse “chiacchierando”, senza cioè bisogno di usare frasi preimpostate.

Fotogallery: BMW X4 (2018)