La volontà popolare ha giocato un ruolo fondamentale nella scelta del nome, il resto è tutto farina del sacco degli uomini di Martorell che dopo Ateca e Arona presentano la Seat Tarraco, il SUV di grandi dimensioni della Casa spagnola, cugino (nemmeno troppo alla lontana) di Skoda Kodiaq e Volkswagen Tiguan Allspace. Una parentela che ha nel pianale (l’MQB A+, quello per i SUV medi) e la possibilità di viaggiare anche in 7 i suoi maggiori punti in comune. Un modello importante per Seat e non solo per le misure (4,73 metri di lunghezza e 1,65 di altezza) ma perché figlio di importanti investimenti che, negli ultimi 8 mesi, hanno portato a registrare un +21,9% nelle vendite.
Lo stile si evolve
Se solo più avanti sapremo se e come la Seat Tarraco conquisterà il mercato, quello che è certo è che lo stile evolve rispetto alle sorelle minori, specialmente nel frontale dove debutta la nuova griglia ai cui lati ci sono luci LED più “strizzate” e sistemate maggiormente al centro. Da loro partono linee orizzontali che si incontrano al posteriore, dove sono sistemati luci led anche loro più strette rispetto a quelle di Arona e Ateca. Un SUV ben piazzato su strada che rinuncia a un andamento da coupé, per non sacrificare capacità di carico e soprattutto abitabilità.

Adelante, c’è posto
Soprattutto l’abitabilità è un fattore importante per la Seat Tarraco, con la possibilità di viaggiare in 7 sistemati su 3 file, con l’ultima composta da 2 poltrone singole che scompaiono sotto il piano di carico. In effetti con la testa si sta sufficientemente comodi, mentre trovare spazio per le gambe non è facilissimo e come tutti i SUV di questa taglia è meglio lasciare a bambini i posti più in fondo. Divanetto posteriore e poltrone anteriori invece offrono tanto spazio, con chi siede in mezzo che deve si fare i conti col tunnel della trasmissione, ma gambe e spalle hanno aria a sufficienza. Davanti c’è l’ormai classico tripudio di monitor, con uno da 10,25” davanti al guidatore e un altro da 8” al centro della plancia, dal quale si comanda il sistema di infotainment. Intorno c’è tanta qualità, con (nelle versioni più ricche) anche inserti in legno.

Si guida rilassati
La Seat Tarraco non rinuncia alla tecnologia di bordo e nemmeno a quella di assistenza alla guida, con di serie lane assist e frenata d’emergenza con riconoscimento di pedoni e ciclisti. La lista degli optional comprende invece cruise control adattivo, riconoscimento della segnaletica stradale, Jam Assist e Blind Spot. Una dotazione di sicurezza in linea con la concorrenza.
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4 motori, 2 potenze
Che si preferiscano ancora i motori diesel o la “verde” la Seat Tarraco offre le medesime potenze: 150 CV per il 1.5 TSI e il 2.0 TDI o 190 CV per il 2.0 TSI e 2.0 TDI. Le versioni più potenti offrono di serie la trazione integrale e il cambio automatico doppia frizione DSG 7 rapporti, mentre il 1.5 si può avere unicamente con trazione anteriore e cambio manuale 6 marce. È invece disponibile con tutte le diverse soluzioni il TDI da 150 CV. Quelle indicate qui sono le motorizzazioni disponibili al lancio, previsto entro la fine del 2018, mentre nel corso del 2019 arriveranno anche altre unità, compresa un’ibrida plug-in da 210 CV e la possibilità di percorrere fino a 50 km in modalità 100% elettrica.