Ha senso concentrare investimenti di miliardi di dollari nello sviluppo della guida autonoma più avanzata? La domanda è quanto mai attuale perchè i tempi affinchè questa tecnologia sia applicabile sulle strade sono ancora molto incerti. E infatti c’è chi ha deciso di affrontare la questione in modo più pragmatico. Questa persona si chiama George Hotz, ed è un geniale informatico americano diventato famoso qualche anno fa per alcune attività di hacking che hanno fatto scalpore. Nel 2015 ha fondato una start up, la Comma.ai e noi lo abbiamo incontrato a San Francisco.

Guida assistita open source

La visione di quest’azienda è molto interessante. Il presupposto fondamentale è che per aumentare esponenzialmente la sicurezza delle auto basta un sistema di assistenza alla guida di livello 2. E che tale livello si può raggiungere (o migliorare) anche sulle auto già in circolazione che hanno l’hardware predisposto, ma non il software “giusto” e aggiornabile over the air com’è appunto Open Pilot.

Che è tra l’altro open source e beneficia di uno sviluppo collaborativo basato sul lavoro di una community di sviluppatori che partecipano al progetto da tutto il mondo.

Speciale Silicon Valley, il backstage della 2a puntata

Ne parliamo... anche in italiano!

Durante la nostra visita alla Comma.ai insieme a Hotz abbiamo incontrato il CEO dell'azienda, Riccardo Biasini che è un ingegnere aerospaziale di origine piacentine con un importante trascorso professionale alla Tesla.

La nostra chiacchierata si è dunque prolungata fornendoci numerosi spunti di riflessioni che abbiamo il piacere di condividere in questa seconda puntata del nostro reportage.

Speciale Silicon Valley, il backstage della 2a puntata

Buona visione!

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