Ci sono poche macchine esotiche come il dune buggies. Volkswagen lo sa e (anche) per dimostrare la flessibilità della sua piattaforma MEB (electric drive matrix) ha deciso di stupire tutti al Salone di Ginevra con questa reinterpretazione in chiave moderna. Ecco tutti i dettagli. Intanto, sappiate che non è detto che non si faccia: VW lo ha concepito come un "open source". La sua base, infatti, può essere presa dalle start-up e personalizzata, nella meccanica, nel look o nell'allestimento interno.

Simpatia e concretezza

Per prima cosa non si può non sottolineare come per l’I.D. Buggy i designer abbiano tracciato linee particolarmente simpatiche, capaci di richiamare il modello originario (il Dune Buggy cone motore boxer), ma dando un senso innegabile di modernità. Segni particolari: non ci sono tetto né portiere e la carrozzeria sembra fluttuare sul telaio. Mancando il tetto, inoltre, per l’I.D. Buggy sono stati realizzati interni a prova di agenti atmsoferici; i sedili del concept sono 2, ma volendo ce ne possono stare 2+2.

250 km di autonomia, trazione (volendo) 4x4

Forte di un pacco batterie da 62 kWh, questo concept elettrico promette un’autonomia di 250 km (ciclo WLTP) ed è mosso da un motore da 201 CV. Fra le possibilità di scelta, anche quella sulla trazione: di base I.D. Buggy ha un solo motore, dietro, ma si può avere anche col motore sull’asse anteriore e le 4WD. Lo 0-100 km/h (in versione standard) è coperto in 7,2 secondi, mentre la velocità massima è autolimitata a 160 km/h.

Fotogallery: Volkswagen I.D. Buggy