Una delle evoluzioni possibili di cui si parla maggiormente in tema di auto elettriche ma che fatica ad arrivare su vetture di serie è quella dei motori elettrici sistemati all’interno delle ruote. Eppure ci sono aziende, come la slovena Elaphe e la statunitense Protean, che lavorano per sviluppare soluzioni di questo tipo e che le propongono già non soltanto per i modelli di nuovo sviluppo ma anche per trasformare quelli già esistenti, tradizionali o già elettrici, rendendoli ibridi o integrali. Quali i benefici e quali i problemi?

Pro: spazio, peso e dinamica

Sappiamo che la meccanica di un’auto elettrica è meno ingombrante di quella di un modello tradizionale: ha un motore notevolmente più piccolo ed è privo i cambio. Nel caso dei motori “in wheel” l'ingombro risulta ulteriormente ridotto, al punto che possono essere montati tra i freni di serie del veicolo e i cerchi, a patto che questi ultimi siano almeno da 18”, e hanno un peso che si aggira intorno ai 30-35 kg.

Motori nelle ruote delle auto

Montarne anche solo due da 75 kW (equivalenti a circa 100 CV) significherebbe avere un gruppo motopropulsore, batterie escluse, da 200 CV e appena 70 kg di peso, sicuramente meno di un’auto tradizionale, rispetto alla quale, inoltre, si elimina in toto la trasmissione, un vantaggio non da poco soprattutto su un modello integrale. La totale assenza di alberi di trasmissione concederebbe inoltre più libertà ai progettisti nel configurare le sospensioni.

Motori nelle ruote delle auto

L’altro beneficio si apprezza in termini di dinamica: baricentro della vettura più basso e meno massa e, in aggiunta, anche il vantaggio di poter gestire meglio la trazione, senza dover passare per i differenziali oppure per i freni, ma sfruttando la prontezza dei motori elettrici; in questo modo anche funzioni come il ”torque vectoring” guadagnerebbero efficienza. Grazie ai motori stessi, che recuperano energia in decelerazione e possono applicare all’occorrenza un vigoroso “freno motore”, è anche possibile accontentarsi di freni meno potenti e magari, un giorno, eliminarli del tutto.

Contro: massa delle ruote e pneumatici

La principale controindicazione riguarda l’aumento delle masse non sospese, ovvero delle ruote stesse. Una ruota più pesante risulta meno confortevole soprattutto sullo sconnesso e teoricamente anche in fase di sterzata. Tantopiù che come accennato, i motori “in wheel” richiedono cerchi da 18” o più, con ridotto spessore del battistrada. Occorrono quindi sospensioni attive intelligenti e magari “predittive”, in grado di accompagnare il movimento della ruota anticipando sconnessioni e ostacoli. Inoltre, non dimentichiamo che pur essendo più leggera, un’auto con questo tipo di soluzione avrebbe più peso gravante direttamente sugli pneumatici e quindi non ”filtrato” dalle sospensioni.

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