Sono ormai all’ordine del giorno le notizie di più o meno grosse città europee pronte a dire “stop” alle auto con motori a combustione, mentre altre già oggi chiudono alcune zone (spesso e volentieri del centro) o ne fanno pagare l’accesso in auto. Poi c’è Madrid, da poco guidata dal nuovo sindaco José Luis Martínez-Almeida (eletto nelle file del Partito Popolare spagnolo), pronta a riaprire la zona a traffico limitato chiamata Madrid Central, fortemente voluta dall’ex sindaca Manuela Carmena.

La prima volta

Si tratta del primo “dietrofront” di una città europea sul fronte della riduzione delle emissioni, il cui livello a Madrid era tra i più alti d’Europa. Con Madrid Central (inaugurata circa un anno fa) l’ex giunta della capitale spagnola aveva chiuso al traffico una zona di circa 5 km2 al centro della città, permettendo l’accesso alle auto dei residenti, alle elettriche, ai mezzi pubblici e poche altre eccezioni.

Decisione per la salvaguardia della salute e non solo: la capitale spagnola infatti era nel mirino della Corte di Giustizia dell’Unione Europea a causa dei ripetuti superamenti dei limiti di emissioni inquinanti negli ultimi 10 anni.

Secondo i primi report già nel primo mese il livello di emissioni era calato del 38%, con zone che avevano registrato i livelli più bassi degli ultimi 10 anni. Una mossa che stava quindi dando i suoi frutti, ma che dal prossimo 1° luglio verrà spazzata via a tempo indeterminato. Almeida infatti ha annunciato una sorta di moratoria sulle multe per accessi non autorizzati, rendendo di fatto nulla Madrid Central.

Contromosse

Il nuovo sindaco della capitale spagnola ha difeso la propria scelta parlando di “mancanza di efficacia” per quanto riguarda Madrid Central, nonostante i numeri dicano il contrario. Ora l’Unione Europea rimane a osservare, con le sanzioni in agguato.

Intanto la giunta guidata da Almeida prova a rassicurare tutti dicendo che "L'UE non chiede che Madrid Centrale venga mantenuta, richiede risultati efficaci nella lotta contro l'inquinamento”. Tutto vero ma, come sottolineato da Adrian Fernandez (responsabile della mobilità di Greenpeace) sulle pagine del quotidiano spagnolo El Pais “Se Madrid Central dovesse sparira, il Comune dovrà varare un piano uguale o ancora più restrittivo nei confronti dei veicoli inquinanti, così da garantire la qualità dell'aria”.