Ci possono essere delle prime volte anche dopo 26 anni di onorata carriera? La risposta naturalmente è si e la Toyota RAV4 ibrida plug-in è qui per dimostrarlo. Per la prima volta infatti il SUV giapponese monta un sistema di ricarica alla spina per il pacco batterie agli ioni di litio, sistemato sotto il vano bagagli, per aumentare l’autonomia in elettrico. Una novità già vista allo scorso Salone di Los Angeles e che ora si prepara a sbarcare anche in Europa, nel corso della seconda metà del 2020, a un prezzo ancora da comunicare.

Fotogallery: Toyota RAV4 ibrida plug-in arriva in Europa

Più potenza

I dati ufficiali parlano di una percorrenza a emissioni zero pari a 65 km, potendo raggiungere la velocità massima di 135 km/h, spinti unicamente dai 2 motori elettrici (uno per asse) che, uniti al classico 2.5 benzina 4 cilindri a ciclo Atkinson, danno una potenza totale di 306 CV, sufficiente per passare da 0 a 100 km/h in 6,2”. Non male per un SUV lungo 4,6 metri e pesante circa 1,8 tonnellate.

A beneficiare della tecnologia ibrida plug-in sono anche le emissioni della Toyota RAV4 che, secondo i dati preliminari, sono inferiori ai 29 g/km (calcolate secondo lo standard WLTP). Purtroppo non si conoscono ancora i dati relativi ai tempi di ricarica né alla potenza del pacco batterie. Sappiamo invece che sono presenti 4 differenti modalità di guida, dalla EV che predilige la marcia in modalità elettrica a quella sportiva, che “spreme” i 3 motori per ottenere il massimo dai 306 CV disponibili.

Piccole differenze

Per riconoscere la Toyota RAV4 plug-in dalle altre versioni bisogna concentrarsi sul frontale, arricchito da un inserto cromato nella parte bassa, la griglia in nero lucido e nuovi cerchi in lega da 18 o 19” con disegno dedicato. Novità anche in abitacolo con inserti rossi nei sedili in pelle e monitor touch da 9” per il sistema di infotainment.