La Brexit entra nel vivo, soprattutto per il settore automobilistico. Un comparto che temeva un'accordo che avrebbe portato alla riduzione dei posti di lavoro, per una possibile (extra)tassazione delle vetture prodotte in Gran Bretagna.

Così non è stato e, al momento, l'intesa raggiunta tra le parti sembrerebbe accontentare tutti, come riporta il portale Automotive News Europe.

Commercio senza dazi

Non sono ancora stati riferiti tutti i dettagli dell'accordo tra Regno Unito ed Unione Europea. Quanto riportato ha però colto l'approvazione sia dell'ACEA, ovvero l'associazione europea dei costruttori di automobili, che della CLEPA, l'associazione che racchiude invece i fornitori europei.

Di fatto l'accordo raggiunto consentirà il commercio di merci senza dazi anche dopo il 31 di dicembre. Tale intesa non verrà applicata all'industria dei servizi e al settore finanziario. Ambiti non correlati direttamente al commercio di vetture.

Le regole da rispettare

Ovviamente c'è un “però” da rispettare, onde evitare l'applicazione di dazi. Ovvero che le auto prodotte in Gran Bretagna contengano una quantità sufficiente di componenti realizzati direttamente nel Regno Unito oppure nell'Unione Europea.

Secondo quanto riportato dal Guardian, è stata proprio la Gran Bretagna a trovare l'intesa facendo valere la questione della componentistica. Allo stesso modo però non è riuscita a far rientrare nell'accordo i componenti di paesi come il Giappone e la Turchia.

In sostanza se una vettura non è prodotta con almeno il 60% della componentistica di derivazione britannica od europea, potrebbe essere soggetta a tassazione. Questo stando sempre a quanto riportato dal Guardian.

Sono circa 3 milioni i veicoli scambiati tra il Vecchio Continente e il Regno Unito ogni anno. Un volume che genera un valore di 54 miliardi di euro. Mentre quello riferito ai componenti ne vale altrettanti 14 miliardi di euro.