Sono sempre di più i Paesi che, nel prossimo ventennio, si preparano a bandire i motori a combustione e, di conseguenza, l'elettrificazione è divenuta un punto cardine della strategia di quasi tutte le Case auto. Ma non è detto che la benzina sia arrivata al capolinea: si stanno infatti studiando combustibili alternativi e, tra questi, i cosiddetti e-Fuels potrebbero rappresentare un punto di svolta.

Si tratta di una tecnologia che anche in Italia potrebbe trovare terreno fertile: Unem (Unione Energie per la Mobilità) ha avviato uno studio con Innovhub (Stazioni Sperimentali per l'Industria) che prevede la progettazione di un impianto dimostrativo di produzione di e-Fuels per poterne valutare al meglio le caratteristiche chimico-fisiche ed utilizzarli in prove sperimentali su strada. Ma vediamo in cosa consiste la ricerca.

Cosa sono gli e-Fuels

Prima di parlare dello studio di unem, vediamo che cosa sono, in pratica, gli e-Fuels dato che in molti ancora non ne hanno sentito parlare.

Con "e-Fuels" ci si riferisce a carburanti liquidi a basso o nullo contenuto di carbonio, carburanti sintetici ottenuti combinando idrogeno e anidride carbonica. Un loro grande vantaggio è quello di possedere caratteristiche quasi del tutto simili a quelle dei combustibili tradizionali, per cui sono compatibili sia con l’esistente infrastruttura di trasporto, distribuzione e stoccaggio, sia con gli attuali veicoli sul mercato. Una delle Case auto in prima linea nello sviluppo è Porsche che, dal 2022, ha dato l'ok ad effettuare i primi test.

Com'è la situazione in Italia?

Per la realizzazione dello studio, Innovhub collaborerà con la School of Management del Politecnico di Milano, in particolare con il team Energy&Strategy, a cui è affidato il compito di sviluppare tutte le variabili di natura economica associate alla realizzazione degli impianti di produzione di e-Fuels in Italia. Effettuerà poi un’analisi della situazione energetica italiana in relazione al potenziale sviluppo del mercato.

Il Dipartimento Energia del Politecnico di Milano e, in particolare, il gruppo Gecos (Gruppo di sistemi di conversione dell’energia) si occuperà del calcolo dei bilanci di massa ed energia per definire le specifiche di processo dei componenti principali, nonché le stime sul consumo delle utilities. Verranno, infine, stimati i costi di investimento e di esercizio dell’impianto anche per esplorare possibili fonti di finanziamento in ambito nazionale ed europeo.

Lo studio sarà completato entro la fine del 2021 e punta a fornire un’analisi delle varie possibilità offerte da questi prodotti e del loro potenziale sviluppo nella realtà industriale attuale.