Un finanziamento da 1,15 miliardi di euro nei prossimi tre anni. Sono i fondi a disposizione delle Province e delle Città Metropolitane, dedicati alle infrastrutture di loro competenza, per la messa in sicurezza dei ponti e dei viadotti e per la sostituzione dei manufatti a rischio crollo.
Le risorse sono state assegnate tramite decreto legge del Ministro delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, in accordo con il Ministro dell’Economia e delle Finanze.
Progetto triennale
L'azione messa in campo dal Governo prevede che la somma venga ripartita nell'arco del prossimo triennio. Saranno rispettivamente 350 milioni di euro per il 2021, 450 milioni per il 2022 e 350 milioni per il 2023 le risorse dedicate agli enti per l'opera di risanamento di ponti e viadotti.
Il piano di finanziamento, iniziato nel 2018, prosegue nell'opera di rilancio e di messa in sicurezza della rete viaria di Province e Città Metropolitane voluta dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. Una cifra che ha raggiunto i 6,9 miliardi di euro complessivi, tenendo conto dei fondi stanziati dall'ultimo decreto.
Criteri di assegnazione
L'allocazione delle risorse tra i vari enti procederà secondo valutazioni che terranno in considerazione elementi quali il parco circolante dei mezzi, i rischi associati ai fenomeni sismici e al dissesto idrogeologico e le condizioni della rete infrastrutturale.
I fondi sono destinati, in particolare, a mansioni specifiche che prevedono la classificazione del rischio, la verifica della sicurezza, la progettazione, la direzione lavori, il collaudo, i controlli in corso di esecuzione e finali.
A ciò si aggiungono i costi legati alle attività tecniche necessarie alla realizzazione delle opere (rilievi, accertamenti, indagini, allacci, analisi di laboratorio), in aggiunta al monitoraggio strutturale tramite l’esecuzione di rilievi, di studi sul traffico, di livello di incidentalità ed esposizione al rischio.
Investimenti verificati
Le Province e le Città Metropolitane dovranno presentare un programma al Ministero per avere accesso ai fondi messi a disposizione per la messa in sicurezza di ponti e viadotti. Seguiranno poi, da parte degli uffici del Mims, controlli sul rispetto dei parametri specificati dal decreto e sull'attribuzione delle risorse in base alla progressione della spesa.