Audi è pronta a correre la Dakar in elettrico e mostra oggi la versione definitiva della RS Q e-tron con cui prenderà il via all’edizione 2022 di quello che è da sempre considerato il rally raid più duro e impegnativo del mondo. Si tratta come detto di un prototipo a propulsione elettrica realizzato su telaio tubolare e con carrozzeria in carbonio.

Il progetto, concepito meno di un anno fa, porterà per la prima volta una vettura ad alimentazione a batteria a competere sugli sterrati sauditi, dove si è già disputata la scorsa edizione della gara, per quanto su un percorso molto diverso.

Due motori e quattro ruote motrici

Ma veniamo all’auto. Con alimentazione elettrica, si diceva, perché in effetti sulla RS Q e-tron il moto è trasmesso alle ruote da una batteria che alimenta due motori elettrici. L’auto, però, è dotata anche di un propulsore termico turbo benzina derivato dalle vetture di DTM che serve da range extender, non essendoci la possibilità di ricaricare durante le lunghe tappe della competizione.

Le unità che trasmettono materialmente il moto alle ruote sono due MGU che derivano da quella presente sull’Audi e-tron FE07, la monoposto che corre sotto le insegne della Casa dei Quattro Anelli in Formula E. Sono state sottoposte a piccole modifiche, così come tutto il sistema di raffreddamento, per adattarsi meglio alle difficili condizioni di gara che l'auto dovrà affrontare durante la Dakar.

Audi RS Q e-tron

I due motori elettrici sono posti uno per asse e sono coordinati da una centralina il cui software simula elettronicamente il funzionamento di un differenziale centrale meccanico. A questi si aggiunge un terzo motore, identico agli altri due, che svolge il compito di convertitore di energia e che ricarica la batteria anche in frenata. L'accumulatore, sviluppato internamente ma con il contributo di alcuni partner, è ad alto voltaggio, ha una capacità di 50 kWh e pesa 370 kg. In totale, il sistema, che sviluppa 680 CV di potenza, raggiunge un’efficienza del 97%.

Sviluppo serrato

Visti i pochi mesi a disposizione per mettere a punto l’auto, che il 2 gennaio si presenterà sulla pedana di partenza della Dakar, Audi ha deciso di affidarsi a diversi piloti, potendo contare anche sul contributo di campioni di grande esperienza come Carlos Sainz, Stephan Peterhansel (17 vittorie alla Dakar in due) e Mattias Ekstrom, che sulla RS Q e-tron ha già percorso molti chilometri.

“L’auto ha un comportamento simile a una vettura da rallycross - ha detto Ekstrom - c’è poco rollio e grande reattività. È molto complessa dal punto di vista meccanico e tecnico, ma è anche facile da guidare. Non ha cambio, ad esempio: è una variabile in meno da tenere in considerazione. Per noi sarà fondamentale gestire la gara con intelligenza, senza forzare ma mantenendo comunque alto il ritmo”.

“La cosa più complicata nella messa a punto - ha aggiunto Ekstrom - riguarda il fatto che alla Dakar si corre in condizioni davvero molto diverse e dobbiamo riuscire a rendere l’auto competitiva su tutti i fondi e a tutte le andature, senza compromettere l’affidabilità”.

Audi RS Q e-tron

Dal deserto alla strada

Come già accaduto in passato, ad esempio con la trazione integrale nei rally degli Anni ’80 o con la propulsione ibrida nelle gare di Endurance, Audi ha intenzione di sfruttare questa nuova avventura sportiva per maturare conoscenze che saranno utili sulle auto di produzione di domani.

Stephan Dreyer, responsabile dei programmi sportivi della Casa, ha spiegato: “Questa sfide della Dakar ci sta spingendo a superare i limiti sotto ogni aspetto. Ma dal punto di vista del software per la gestione dell’energia stiamo facendo i passi avanti più grandi e maturando competenze che prima non avevamo. È qui che abbiamo i margini di miglioramento maggiori ed è da qui che partiremo per avere auto stradali sempre più efficienti”. 

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