Il futuro di Audi non passa solo per l’elettrificazione e per la digitalizzazione dei servizi e dei processi aziendali. Tutto parte dalla cultura organizzativa e dalle persone che ci lavorano.

Nel corso dei Media Days, il marchio ha approfondito la gestione del proprio capitale umano coinvolgendo Sabine Maaßen (membro del consiglio d’amministrazione con delega alle risorse umane) e Stefan Kühl, un importante sociologo dell'organizzazione.

Una nuova mentalità

Fino a poco tempo fa l’obiettivo delle Case era semplicemente quello di produrre auto migliori. Ora il quadro è molto più complesso e bisogna ragionare anche in termini di ecosistemi digitali e sul creare un’esperienza a 360°, anche una volta abbandonato l’abitacolo.

Senza contare che, con la presenza sempre più costante degli aggiornamenti over-the-air, è necessario pensare continuamente a miglioramenti e innovazioni da apportare sui prodotti già lanciati sul mercato.

Durante l’evento, Maaßen ha raccontato come Audi è riuscita a creare un ambiente di lavoro capace di far esprimere al meglio i dipendenti:

“La trasformazione a cui stiamo andando incontro necessita nuove abilità e un nuovo modo di guardare le cose. Prima di tutto, dobbiamo dare un senso di sicurezza ai nostri dipendenti e lo facciamo attraverso obiettivi chiari e raggiungibili. La mobilità elettrica e la digitalizzazione sono traguardi interessanti e per essere centrati c’è bisogno di coraggio, apertura mentale e determinazione”.

In termini concreti, Audi ha avviato un progetto denominato “Audi Future” che dà un orizzonte certo alle nuove “leve”:

“L’accordo garantisce gli attuali livelli occupazionali sino al 2029. Questo orizzonte temporale permette di dare un senso di sicurezza alle persone, ma Audi Future è molto di più. Si tratta di allenare le proprie abilità e migliorarsi continuamente. Investiamo sulla formazione dei nostri dipendenti prima di rivolgerci all’esterno. A tal proposito, abbiamo stanziato 500 milioni di euro fino al 2025 proprio alla formazione”.

Ripensare l’intera organizzazione

Stefan Kühl rappresenta uno dei sociologi dell’organizzazione più importanti della Germania. La disciplina analizza i processi aziendali, la cultura interna e il comportamento dei dipendenti.

Secondo lo studioso, una trasformazione così rapida e radicale di un’azienda (ricordiamo che Audi ha annunciato da tempo la vendita di soli modelli elettrici dal 2026) richiede un intervento altrettanto adeguato sulla mentalità dei dipendenti:

“Spesso le aziende credono che i dipendenti possano acquisire una nuova mentalità in modo quasi automatico. In realtà, proprio come sta facendo Audi, è necessario ripensare l’organizzazione, il sistema di incentivi e le politiche di condivisione.

Com’è normale che sia, i dipendenti possono avere dubbi o resistenze riguardo al cambiamento. Da questo punto di vista viene in aiuto la politica di salvaguardia del posto di lavoro. Ciò permette alle persone di avere meno preoccupazioni sul proprio futuro e di guardare l’azienda con una prospettiva più rilassata”.

Fotogallery: Audi si prepara al futuro con una nuova cultura aziendale