Nel 1974, circa 2 anni dopo il lancio della nuova media Alfetta che sostituisce i modelli 1750/2000, Alfa Romeo introduce la variante sportiva GT destinata a sua volta a prendere il posto delle belle coupé su base Giulia disegnate da Giugiaro a cui è nuovamente stato affidato il compito di tracciare lo stile.

Stavolta però il fondatore dell'Italdesign cambia tutto: alla classica forma a tre volumi preferisce infatti la soluzione hatchback 2 volumi con portellone, su cui lavora da un po' e che giudica pronta a debuttare.

Fin troppo avveniristica

A dire la verità, alcune delle soluzioni proposte dal designer di Garessio sono ancora troppo avanti per il giudizio della dirigenza Alfa, che gradisce la linea generale ma non il parabrezza molto inclinato (molto più che sul modello di serie) con i tergicristalli nascosti sotto il profilo del cofano e il frontale appuntito, dunque apporta qualche ritocco senza comunque compromettere la grande modernità della linea.

Le forme consentono un valido spazio interno, mediamente migliore di quello di una coupé classica, nonostante come di consueto sia accorciata rispetto alla berlina da cui prende le mosse, in questo caso di circa 10/11 cm sia nella lunghezza sia nel passo, che misurano rispettivamente 4,19 e 2,40 metri.

Alfa Romeo Alfetta GT e GTV 1974-1985

L'abitacolo gioca tutto su linee orizzontali, con strumentazione al centro fatta eccezione per il contagiri che è spostato davanti al volante. Della berlina, alla quale somiglia ben poco esteticamente, la GT riprende l'originale disposizione meccanica, che prevede uno schema Transaxle con motore anteriore e cambio e frizione posteriori.

Questo è accompagnato da una particolare geometria delle sospensioni con ponte De Dion e quadrilatero di Watt (all'anteriore le sospensioni sono invece indipendenti a quadrilateri deformabili) con in più i freni montati entrobordo, all'uscita del differenziale e non sulle ruote.

Alfa Romeo Alfetta GT e GTV 1974-1985

Da GT a GTV

Il primo motore disponibile è il 1.8 da 122 CV che però già nel '75 scendono a 118, mentre nel '76 questo motore vien sostituito dal 1.6 da 109 CV e da un 2.0 con 122 CV che equipaggia la prima GTV, ossia GT Veloce e due anni dopo viene potenziata a 130 CV.

La GTV si distingue per alcune finiture aggiuntive e una presa d'aria supplementare tra la griglia e i paraurti, ed è destinata a diventare l'unica configurazione possibile del modello a partire dal 1980, quando le ultime GT 1.6 escono di produzione e inizia l'escalation delle potenze.

Alfa Romeo Alfetta GT e GTV 1974-1985

Lo sport

Poco prima, la GTV ha avviato la sua carriera sportiva che l'ha vista impegnata in diverse discipline, dal campionato europeo Turismo (che avrebbe vinto per ben 4 anni di fila dall'82) a quello dedicato ai prototipi fino ai rally, con risultati degni di nota.

Le versioni da gara erano preparate dal team Autodelta fondato da Carlo Chiti nel '63 e tre anni dopo assorbito da Alfa Romeo come squadra corse ufficiale, che che ha curato anche alcune serie speciali dei modelli stradali tra cui una piccola serie di 20 esemplari venduti in Germania con il motore V8 2600 della Montreal. A questa nel '79 ha fatto seguito la Turbodelta, costruita in 400 esemplari per ottenere l'omologazione in Gr. 4 e dotata di una variate del 2.0 equipaggiata di turbocompressore per 150 CV di potenza.

Alfa Romeo Alfetta GT e GTV 1974-1985
Alfa Romeo Alfetta GT e GTV 1974-1985
Alfa Romeo Alfetta GT e GTV 1974-1985

La GTV6 e le speciali

Con la seconda serie, introdotta nel 1980, la denominazione Alfetta scompare così come il motore 1,6 e il modello prende a chiamarsi soltanto più GTV. In quell'occasione entra in gamma il mitico motore V6 "Busso" da 2,5 litri 12 valvole da 160 CV che affianca il 2.0. La variante che lo adotta è chiamata GTV6 e si distingue per il vistoso rigonfiamento sul cofano e altri dettagli tra cui ruote specifiche. Con questa gamma, la sportiva Alfa Romeo attraversa un ulteriore leggero aggiornamento estetico che arriva nel 1983.

Il gradimento che riscuote in moti mercati esteri dà vita anche a varianti particolari come la America, per gli Usa, che monta il 2.0 dotato però di alimentazione a iniezione, e la Grand Prix del 1981, che festeggia il ritorno di Alfa Romeo in F1 con un allestimento speciale. Sempre basata sul modello 2 litri, è realizzata in 650 unità di cui 250 per l'Italia. Infine, in Sudafrica tra l'84 e l'85 nasce la GTV6 3.0, con motore da 3 litri e guida a destra, costruita in 200 esemplari.

In totale, le coupé su base Alfetta sono state costruite in poco più di 136.000 unità e tengono piuttosto bene il mercato, con quotazioni medie che vanno dai 10.000 ai 13.000 euro circa per le 1.6, 1.8 e 2.0 e raggiungono i 18.000 per le V6. Meno quotate le versioni America a iniezione, che sono sotto i 7.000, mentre per le rare Turbodelta si superano i 40.000 euro.

Fotogallery: Alfa Romeo Alfetta GT e GTV 1974-1985