In questo momento storico, quasi ogni Casa automobilistica sta puntando verso un futuro elettrico a batteria, e al contempo si sta lentamente allontanando dallo sviluppo di nuovi motori a combustione interna (ICE).

Eppure potrebbe non essere ancora la fine per i motori a scoppio, o almeno questo è il pensiero di Astron Aerospace che ha introdotto l'Omega 1 - un sistema a dir poco rivoluzionario, ben lontano da come siamo abituati a intendere i propulsori termici tradizionali. Qui sotto trovate due video esplicativi del progetto e del suo funzionamento.

Tutto sta nel "dividere e semplificare"

Progettato per funzionare con una vasta gamma di carburanti, l'Omega 1 è compatto ma potente e ha come obiettivo un'emissione di CO2 estremamente bassa, o addirittura nulla.

Un po' come il Wankel che trovò in Mazda un grande sostegno negli anni, l'Omega 1 non presenta né pistoni né bielle, e nemmeno un albero motore sfalsato (il cosiddetto "albero a gomiti"). Eppure, rispetto al rotativo tradizionale, il design dell'Omega 1 risolve un problema tipico del Wankel che lo rendeva poco efficiente in termini di inquinamento: la sovrapposizione fra miscela "fresca" e gas di scarico.

L'Omega 1 sfrutta una coppia di camere di combustione e una pre-camera che separa la miscela fresca in entrata dai gas di scarico roventi, in modo che i resti inquinati dello scoppio non vadano a "sporcare" la nuova miscela del ciclo successivo.

Sono presenti quattro rotori montati su due alberi, che funzionano a coppie dividendo le fasi del ciclo: quella davanti gestisce aspirazione e compressione (le prime due fasi di un normale motore a quattro tempi, le più "pulite"), mentre quella dietro si occupa di scoppio e scarico - ultime due fasi, che soffrono la presenza di emissioni inquinanti post-combustione.

I rotori impilati sono collegati da sincronizzatori, in modo che ruotino in direzione opposta ma alla stessa velocità. Secondo Astron, il design dell'Omega 1 non soffre degli stessi problemi di giunzioni e saldature dei motori tradizionali, perché si tratta di un blocco unico con molte meno parti mobili e scomponibili.

Se da un lato si distingue dal Wankel risolvendo i problemi di inquinamento che spinsero Mazda stessa a bloccarne la produzione dopo la RX-8 nel 2012, ne riprende invece la possibilità di unire altre unità propulsive in un blocco unico per aumentare la potenza. Da solo, comunque, l'Omega 1 pesa circa 15 kg e può produrre oltre 160 CV per 230 Nm di coppia.

Non significa "addio all'elettrico"

Se state pensando che sia solo un rendering in 3D dovete ricredervi: Astron sostiene di averne un prototipo funzionante, e ciò significa che forse c'è ancora una speranza per il motore a combustione interna.

Ma quindi, sarà rivoluzionario abbastanza da non far estinguere i propulsori ICE? Sicuramente non per come lo conosciamo oggi, con bielle, valvole e pistoni, ma potrebbe avere ancora applicazioni importanti nel futuro elettrificato che ci attende.

Dopotutto le infrastrutture devono ancora mettersi al passo per una conversione elettrica totale, e servirà molto tempo perché sia tutto pronto. Sistemi come l'Omega 1 aiuterebbero a ridurre drasticamente le emissioni già a partire da oggi, finché l'infrastruttura per un futuro a zero emissioni non si sarà formata solidamente.