Purtroppo ci siamo. In molte aree di servizio italiane il prezzo alla pompa della benzina ha raggiunto e superato la soglia psicologica dei 2 euro al litro, almeno per il servito. Ovviamente più bassi il self-service e il diesel, ma la corsa verso l’alto sembra proseguire inarrestabile anche per loro.
Ci sono volute diverse settimane prima di arrivare a questo punto. Una cavalcata cominciata un po’ di tempo fa, sulla scia di una piccola ripresa dell’economia dal Covid, e che ora sta continuando per effetto delle tensioni internazionali. Vediamo di capire cosa sta succedendo.
Occhio all'Ucraina
Come è noto, i prezzi dei carburanti dipendono dal mercato del petrolio, di cui la Russia è il secondo produttore al mondo. Ma proprio in questi giorni si stanno inasprendo gli attriti tra Mosca ed Europa per effetto dei venti di guerra in Ucraina.
I mercati di fronte a scenari simili che coinvolgono un grande (e influente) produttore reagiscono sempre in modo scomposto. E così i prezzi del greggio sono in aumento da sei giorni consecutivi, viaggiando oltre i 90 dollari al barile: il valore più alto dal 2014. A cascata, sono poi aumentati benzina e diesel.
Ora tutto il mondo guarda alla prossima riunione dell’Opec+, in scena il 2 febbraio, nella speranza che da lì possa arrivare un po’ di ossigeno agli automobilisti, con un aumento della produzione per alleviare la pressione rialzista sul barile. Fonti dell’agenzia Reuters riferiscono però che il vertice dovrebbe confermare i livelli già previsti. In pratica, nulla cambierebbe per i prezzi dei carburanti.

Ma prima anche il Covid
La crisi ucraina ha tra l’altro aggravato una risalita già in corso, innescata dalle previsioni che, nonostante la recrudescenza della pandemia, non ci sarebbero state grosse chiusure e, di conseguenza, nemmeno cali della domanda di petrolio.
Con le quotazioni sempre in salita, le principali compagnie hanno allineato al rialzo i cosiddetti prezzi raccomandati, quelli da cui derivano poi i prezzi praticati nei singoli impianti che chi guida un’auto benzina o diesel trova alla pompa.
I prezzi alla pompa
Diamo quindi uno sguardo ai prezzi dei carburanti in Italia pubblicati oggi da Quotidiano Energia, elaborati sulla base delle comunicazioni dei gestori all’Osservatorio del ministero dello Sviluppo economico.
Il prezzo medio nazionale in modalità self della benzina si attesta a 1,788 euro/litro, con i diversi marchi compresi tra 1,778 e 1,8 euro/litro (media no logo a 1,767 euro/litro). Quanto al prezzo del diesel, sempre in modalità self, la media è pari a 1,661 euro/litro, con le compagnie posizionate tra 1,655 e 1,674 euro/litro (no logo a 1,648 euro/litro).
Venendo al servito, il prezzo della benzina in media è di 1,918 euro/litro, con le compagnie che oscillano tra 1,859 e 2 euro/litro (no logo 1,809). La media del diesel è arrivata invece a 1,798 euro/litro, con i singoli player tra 1,739 e 1,866 euro/litro (no logo 1,697).
Il Gpl si muove infine tra 0,819 e 0,833 euro/litro (no logo 0,813), mentre il prezzo del metano si posiziona in media tra 1,784 e 2,002 euro/kg (no logo 1,741).
Tipo rifornimento | Benzina (€/litro) | Diesel (€/litro) |
Self service | 1,788 | 1,661 |
Servito | 1,918 | 1,798 |