All’ePrix di Roma Carlos Tavares è arrivato in Maserati. Una Maserati rigorosamente elettrica, il prototipo della nuova GranTurismo Folgore, dimostrazione marciante “che le auto elettriche sono incredibilmente superiori in tutto e per tutto alla endotermiche”.

Parola del numero uno di Stellantis, che è pure un grande appassionato di auto alla vecchia maniera, ma non ci pensa due volte quando si tratta di riconoscere i vantaggi “tecnici” della transizione ecologica.

Così come non ha peli sulla lingua nel criticare la strategia di transizione attuata dell’Europa, con il divieto alla vendita di auto endotermiche fissato al 2035. “Una posizione dogmatica che non farà bene a nessuno, neanche al pianeta”, ha ribadito Tavares durante l’incontro con la stampa all’ombra del Colosseo Quadrato dell’EUR in cui si è parlato poco di Motorsport e tanto di mobilità del futuro. Con tanti ma.

Ora tocca alla politica

“Bisogna riconoscere una volta per tutte che i costruttori di auto si sono già mossi. Noi abbiamo 19 veicoli elettrici in vendita e ne aggiungeremo altri 15 entro due anni. La transizione ecologica è già passata per un’azienda come la nostra. Le auto sono tutte in pipeline”. Vedi il piano Dare Forward 2030.

Ma Tavares mette subito i puntini sulle i, quando si parla di “chi dovrebbe fare che cosa” in materia di transizione, rivendicando come l’industria abbia già fatto tutti i compiti che poteva e doveva fare a casa per assecondare le decisioni della politica in Europa.

"Il problema è che quando l’auto arriva nei dealer, il cliente deve avere l’infrastruttura di ricarica e questo deve esser risolto dagli stati. E poi bisogna essere sicuri che quando vuoi attaccare la macchina ci sia energia per tutti, serve una strategia energetica”.

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Carlos Tavares durante l'incontro con la stampa a margine dell'ePrix
Carlos Tavares in visita al team DS Racing all'ePrix di Roma 2022
Carlos Tavares in visita al team DS Racing

Serve più energia (pulita)

Secondo Tavares oggi il ritardo più grande e sfidante prescinde dalla guerra in Ucraina ed è relativo alla capacità produttiva di energia pulita. “Questa è la ragione per cui il nucleare è tornato e se ne riparla. (…) Possiamo discutere se il nucleare sia davvero pulito o meno però abbiamo bisogno di più generazione. Se non c’è l’elettricità non si può avere la mobilità elettrica. Abbiamo la strategia per l’energia pulita per esser pronti per il 2030? Questa è una domanda per i politici".

La sensazione espressa dal manager portoghese è che di fronte a interrogativi di questo tipo i Governi stiano iniziando a vacillare e allora si chiede: “Se non sono più così sicuri, perché mantengono il divieto? Non si può decidere un ban e poi esitare. Noi siamo pronti a discutere qualsiasi soluzione.”

In Europa si producono le auto che si vendono

In una prospettiva di scomparsa delle auto endotermiche, a chi gli chiede perché le fabbriche europee non possano comunque produrre auto e motori tradizionali per altri mercati, Tavares spiega l’insostenibilità economica data la struttura dei costi di produzione del Vecchio Continente.

E aggiunge: “Dobbiamo produrre e modernizzare l’industria non congelarla al passato. Bisogna prepararla al futuro europeo. E questo futuro è stato deciso dai leader europei”.

In quest’ottica, il numero uno di Stellantis non si sente di sposare la strategia messa in atto da altri costruttori che hanno specializzato rami dell’azienda nella produzione di auto elettriche e auto tradizionali: “Io penso ai miei dipendenti. Cosa diresti ai dipendenti che fanno il vecchio business? L’azienda è fatta di persone non di brand. Preferisco che ci muoviamo tutti insieme nella direzione del futuro. Anche se non è facile”.

[Copertina] - Alfa Romeo Stelvio, eccola in fabbrica a Cassino
Lo stabilimento Stellantis di Cassino dove si producono Alfa Romeo e Maserati

Perché aumentano i prezzi delle auto

Nella complessità del quadro si è parlato anche dell’incessante aumento dei listini prezzi che - spiega Tavares - aumentano per tre motivi: "lo sbilanciamento fra domande e offerta a causa della carenza di semiconduttori, l’aumento dei costi delle materie prime a causa della guerra e il costo dell’elettrificazione. Questo è un problema per la classe media – continua Tavares - che non potrà permettersi auto nuove. Ma ci sono una serie di meccanismi che stanno facendo crescere ad esempio il costo dell’acciaio e dipendono da politiche europee che si potrebbero migliorare”.

La soluzione secondo il ceo Stellantis sarebbe sempre quella di avere più tempo per perfezionare la transizione e ripropone una ricetta teorizzata da diversi manager dell’auto: svecchiare prima l’età del parco circolante europeo che oggi ammonta a 11 anni con emissioni medie pari a 170 g/km, favorendo la sostituzione di auto con tecnologie meno inquinanti ma comunque accessibili. “Perché non si fa così? Le persone non vogliono più i combustibili fossili, come dogmatismo, che però è l’opposto del pragmatismo”.

Lancia nelle corse? Questione di ROI

Il pragmatismo che contraddistingue il Tavares-pensiero lo ritroviamo anche parlando di competizioni dove al quesito su un eventuale ritorno del marchio Lancia nelle corse ha risposto: "Noi consideriamo il motorsport uno strumento di marketing quindi investiamo dei soldi in un programma e misuriamo il ritorno. Dobbiamo scegliere la giusta disciplina e vincere. In funzione del ritorno possiamo calcolare il ROI. (...) Per Lancia deciderà Luca Napolitano (il CEO del brand - ndr) e capirà se e perché potrà essere meglio investire nel motorsport anziché in altri strumenti di marketing".

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Il team della nuova Lancia capitanato da Luca Napolitano

Sempre a proposito di Lancia, Tavares ha spiegato perché dal suo punto di vista non ci sarebbe alcuna conflittualità con il brand DS: "Lancia esprime l’eleganza italiana. DS esprime la sofisticatezza francese. Sono due modi diversi di esser premium e penso che abbiamo la creatività necessaria per sviluppare entrambi".

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La DS di Formula E all'ePrix di Roma