Dal Salone di New York al New York Stock Exchange il passo potrebbe essere più corto di quanto possa sembrare. Stephan Winkelmann è volato in America, ufficialmente per la presentazione della nuova Huracàn Tecnica, ma può anche essere che dietro questo viaggio si nasconda molto di più.

L’aria del Presidente e Amministratore delegato di Automobili Lamborghini è quella di un uomo orgoglioso e soddisfatto. Il primo trimestre del 2022 è stato il migliore di sempre per la Casa di Sant’Agata Bolognese con un totale di 2.539 auto consegnate a livello globale: +5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e +31% rispetto al 2020.

Un risultato che arriva dopo un 2021 ugualmente brillante. Nonostante la pandemia, la guerra, la crisi dei microchip e l’aumento dei costi delle materie prime, Lamborghini continua a macinare numeri record e i clienti sono disposti ad aspettare anche più di un anno prima di vedere la propria Lamborghini parcheggiata in garage.

Clienti sempre più giovani

Prima del Covid l’attesa andava tra i sei e i nove mesi. Ma Winkelmann è molto chiaro in proposito e, nonostante la volatilità dei mercati azionari e le incertezze legate alla crescita economica, la domanda per le Lamborghini è “più alta che mai”. “E’ incredibile. E’ difficile fare previsioni di quello che succederà e anche per il resto del 2022. Ma parlando con i clienti e con tutti i nostri leader, non vediamo nessun rallentamento in termini di ordini”.

I clienti di Lamborghini sono sempre più giovani ed entro il 2025 il 70% avrà meno di 40 anni. Probabilmente sono i “nuovi ricchi”, quelli che hanno creato fortune con le crypto valute e le azioni legate alla tecnologia. Lamborghini è molto attenta anche a loro e infatti è già attiva nel Metaverso e negli NFT. Forse per questo Winkelmann è andato al NYSE, magari sta già pensando alla quotazione dell’azienda oltreoceano.

L'NFT Lamborghini
Il primo NFT di Lamborghini arriva dallo spazio
Lamborghini Huracan Tecnica
Lamborghini Huracan Tecnica

Attualmente Lamborghini “annega” i suoi numeri nel bilancio di Audi ma il Gruppo Volkswagen potrebbe pensare di togliere alla casa dei Quattro Anelli una costola e portarla in Borsa con una quotazione che porterebbe nelle casse del Gruppo molta liquidità. Del resto è quello che stanno per fare con l’IPO di Porsche che dovrebbe sbarcare in Borsa entro la fine di quest’anno.

 

Dopo la cavalla nera di Porsche, il toro di Sant’Agata?

Da un punto di vista economico l’operazione avrebbe molto senso e creerebbe valore per tutti gli stakeholders. Marchionne ha fatto scuola in questo con la quotazione di Ferrari che, arrivata in Borsa nel 2015 è passata dai 10 ai 37 miliardi di capitalizzazione attuali. Tutti contenti. Lo stesso potrebbe essere con Lamborghini.

Si parla di una valutazione intorno ai 10 miliardi di euro ma non ci sono ancora numeri ufficiali. L’azienda del resto è florida da tutti i punti di vista, ha piani ben precisi per il futuro con investimenti e modelli che accolgono l’elettrificazione ma anche le nuove tendenze legate alla tecnologia. Già in passato si parlava di un’operazione del genere ma le resistenze a livello di governance erano molto alte.

Del resto prima di decidere di procedere si devono mettere d’accordo i sindacati e lo Stato della Bassa Sassonia ma anche la Holding di Stato del Qatar che possiede il 14,6% di Volkswagen e il 17% dei diritti di voto. Certo è che ormai l’IPO di Porsche ha spianato la strada e Lamborghini potrebbe essere la prossima. Magari aspettando anche Bugatti e Ducati.