La notizia era nell’aria da settimane, ma ora arriva anche il primo passo ufficiale: l’Europa ha proposto formalmente l’embargo alle importazioni di petrolio dalla Russia. Un’operazione che “non sarà facile”, come ha riconosciuto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, comparendo davanti al Parlamento Ue per presentare il piano, “ma dobbiamo semplicemente farlo”. In gioco c'è il futuro dell'Ucraina, oltre che dei rapporti di forza globali.

Serviranno sei mesi per dire addio al greggio russo e altrettanti per mettere al bando anche tutti i prodotti petroliferi: la roadmap avrà così la durata totale di un anno. Ma quali saranno gli effetti sui carburanti e per gli automobilisti? Difficile dirlo per il medio periodo, ma vediamo intanto cosa sta succedendo nell'immediato. 

Il petrolio sale

I fattori da tenere presenti sono tanti, ma possiamo fare delle considerazioni guardando l’andamento del mercato. Da quando la notizia si è diffusa, il prezzo del petrolio è salito nell'immediato di circa il 4% e oltre sui mercati internazionali, portandosi sui 109 dollari/barile, per poi continuare a crescere superando i 111 $/b, mentre nelle ultime settimane aveva viaggiato su una media di 100-105.

La differenza rispetto al periodo precedente è notevole. Sei mesi fa, a novembre, ben prima che la Russia cambiasse il mondo, le quotazioni del petrolio viaggiavano tra gli 80 e gli 85 dollari al barile. E la forbice si allarga ancora di più se pensiamo che un anno fa, a maggio 2021, il costo del greggio era di 67-69 $/b.

Tutti rincari che poi, a cascata, si sono riversati sulle quotazioni dei prodotti petroliferi e sui prezzi dei carburanti alla pompa. È quindi ovvio che sarà decisivo essere subito in grado di riallineare le dinamiche di domanda-offerta per evitare scompensi in grado di incidere sui prezzi. Fortunatamente, il petrolio non presenta tutte le criticità fisiologiche del gas legate al trasporto via tubo. L'offerta non manca, bisognerà solo essere bravi a coordinare il tutto, evitando che possano alimentarsi speculazioni a livello internazionale. 

Tra scorte e accise

Qui si aprono anche due possibilità che potrebbero dare un po’ di respiro ai cittadini: la prima potrebbe essere un altro rilascio straordinario delle scorte di petrolio da parte dell’Agenzia internazionale dell’energia (Iea). Sarebbe il terzo intervento da quando la Russia ha invaso l’Ucraina.

Dramatic sky over two oil pumpjacks in rural Alberta Canada

Il secondo scenario è stato già ufficializzato dal Governo, che ha prorogato il taglio delle accise fino all’8 luglio. Non è peraltro da escludere che, se la situazione non dovesse normalizzarsi in tempi brevi, l’Esecutivo possa confermare la misura anche dopo la data segnata in calendario. Anche perché i prezzi di benzina e diesel continuano a salire e il taglio delle accise è evidentemente ancora essenziale.

Sulla rete carburanti italiana si registra oggi un incremento di circa 1,5 centesimi, da sommare ovviamente a quelli dei giorni precedenti, che portano in media la verde e il gasolio in Italia oltre gli 1,8 euro per litro. In autostrada si arriva persino a 2,3 €/l, con il diesel premium che tocca i 2,5 €/l.

I prezzi alla pompa

Vediamo quindi i prezzi dei carburanti in Italia pubblicati oggi da Quotidiano Energia ed elaborati sulla base delle comunicazioni dei singoli gestori all’Osservatorio del ministero dello Sviluppo economico.

Il prezzo medio nazionale in modalità self della benzina si attesta a 1,816 euro/litro, con i diversi marchi compresi tra 1,812 e 1,826 euro/litro (media no logo a 1,804 euro/litro). Quanto al prezzo del diesel, sempre in modalità self, la media è pari a 1,837 euro/litro, con le compagnie posizionate tra 1,829 e 1,849 euro/litro (no logo a 1,826 euro/litro).

Venendo al servito, il prezzo della benzina in media è di 1,953 euro/litro, con le compagnie che oscillano tra 1,894 e 2,031 euro/litro (no logo 1,859). La media del diesel è arrivata invece a 1,973 euro/litro, con i singoli player tra 1,924 e 2,052 euro/litro (no logo 1,879).

Di contro è sceso il prezzo del Gpl, ora tra tra 0,848 e 0,869 euro/litro (no logo 0,850), così come quello del metano, specialmente grazie alla manovra di taglio dell'IVA decisa del Governo, posizionato oggi tra 1,793 e 2,093 euro/kg (no logo 1,881).

Prezzi benzina e diesel al 5 maggio 2022

Tipo rifornimento Benzina (€/litro) Diesel (€/litro)
Self service 1,816 1,837
Servito 1,953 1,973