Luca de Meo è Cavaliere del Lavoro. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, gli ha conferito ieri (Festa della Repubblica) l'onoreficenza che dal 1901 è riservata a quegli imprenditori italiani che si sono distinti nei cinque settori dell’agricoltura, dell’industria, del commercio, dell’artigianato e dell’attività creditizia e assicurativa.

E' lui l'unico italiano residente all'estero ad averla ricevuta e per de Meo è un'ulteriore soddisfazione, visto che è anche il primo cittadino non francese a cui, nei 122 anni di storia Renault, è stato affidato l’incarico di guidare il Gruppo.

Carriera e meriti

Per essere Cavaliere del Lavoro è necessario aver operato nel proprio settore per almeno vent’anni consecutivi e - oltre ad aver contribuito allo sviluppo d’impresa, alla crescita economica e sociale e all’innovazione - bisogna aver dimostrato un'esemplare condotta morale e civile.

Luca de Meo, lo ricordiamo, è entrato in Renault a luglio 2020 in un momento molto delicato. Carlos Ghosn era stato arrestato a novembre 2018 e da allora alla guida del Gruppo si erano succedute più persone: prima Thierry Bollorè, nominato CEO del gruppo, e Jean-Dominique Senard (CEO di Michelin) eletto presidente; poi a ottobre 2019 Clotilde Debois era stata nominata amministratore delegato. Luca De Meo, all'epoca 52enne, era il primo straniero a ricoprire un ruolo tanto importante in Renault (Carlos Ghosn, pur essendo nato in Libano, era stato naturalizzato francese).

de Meo aveva iniziato la carriera di manager proprio in Renault e poi era passato in Toyota, Fiat (dove aveva lavorato a stretto contatto con Sergio Marchionne, tanto che si era parlato di lui come un suo possibile successore) fino a diventare il numero uno di Seat nel Gruppo Volkswagen.

Nel 2021, de Meo ha lanciato il piano strategico Renaulution e, sotto la sua guida, il Gruppo Renault è tornato in attivo, con incrementi dei ricavi del 6,3% rispetto al 2020 e del 16,8% rispetto al 2019.

Un onore condiviso

"È un immenso onore per me ricevere un’onorificenza così prestigiosa. Da italiano nel mondo, questo riconoscimento ha un significato davvero speciale. Mai avrei pensato di arrivare a tanto quando, a 7 anni, scendendo dalla Fulvia HF di Arnaldo Cavallari in Costa d’Avorio, decisi di dedicare la mia vita all’automobile. Ho messo la mia carriera al servizio di questa industria e dell’automobile che ho amato, ed amo ancor di più oggi, ora che tutto sta cambiando", ha detto Luca de Meo.

"Vedo in questa onorificenza un riconoscimento a tutti gli uomini e le donne che mi hanno accompagnato, fin dall’inizio, qualcuno sin dai banchi universitari e vedo anche un riconoscimento allo sforzo fatto per aggiungere un granello di sabbia in più all’eccellenza imprenditoriale italiana e alla sua promozione".

Fotogallery: Luca de Meo e le "sue" auto