Cos'è una Smart City? Per anni l'abbiamo considerata sostanzialmente un'idea utopistica di città ultra funzionale e super-efficiente, molto lontana dalla nostra realtà, utile a teorizzare lo sviluppo e l'applicazione di alcune tecnologie.
Negli anni, invece, la città intelligente, connessa e sostenibile è diventata molto di più: dapprima un modello su cui orientare la ricerca tecnologica e ora, con la transizione energetica in corso, vero e proprio obiettivo dei costruttori più impegnati sul fronte delle energie pulite, che intendono arrivare a realizzarla.
Il modello Hyundai
Dal momento che il concetto di smart city si basa su un ecosistema fondato sulle energie pulite, le realtà più interessate a concretizzarla sono, appunto, quelle che hanno annunciato piani a lungo temine fondati sull'idrogeno e sulle fonti rinnovabili. Che allo stato attuale, sono essenzialmente due, Hyundai e Toyota.
La prima ha già annunciato da tempo l'intenzione di diventare leader mondiale nel campo dei sistemi propulsivi (ma non soltanto) basati sull'idrogeno, ma ha rapidamente allargato l'obiettivo a infrastrutture e sistemi complessi, annunciando la sua idea di Smart City nel 2020 al CES di Las Vegas e avviandone lo studio avanzato.
Pochi giorni fa, in occasione del World Cities Summit 2022 svoltosi a Singapore, il colosso coreano ha presentato il suo modello avanzato di Smart City, definito "un concetto di città verde sostenibile reso possibile dalla mobilità autonoma, dalla mobilità aerea avanzata, dalla robotica e dalla tecnologia delle celle a combustibile a idrogeno".
Il modello rappresenta la visione del Gruppo per le città intelligenti ma illustra anche in modo dettagliato come intende favorirne la nascita attraverso soluzioni di mobilità sostenibile e intelligente che saranno sviluppate proprio in funzione di questo obiettivo.
Un alveare a due livelli
Più concretamente, Hyundai propone uno schema urbanistico a nido d'ape, una città a forma esagonale con uno strato superficiale incentrato sull'attività umana e uno sotterraneo centrato sulle strutture funzionali. Lo strato di superficie ha edifici che circondano parchi e foreste collocate al centro della città, riducendo però al minimo l'area sviluppata dall'uomo.
Gli edifici sono divisi in sezioni a seconda della densità di popolazione che può essere alta, media e bassa e che diminuisce gradualmente avvicinandosi ai parchi e alle foreste nel centro della città, offrendo alle persone una visuale libera della natura da qualsiasi parte della città. I parchi sono riserve a tutela della biodiversità e integrano il bacino idrico cittadino.
Gli edifici sono disposti all'interno di queste sezioni in base alle loro finalità. Ad esempio, i punti di riferimento della città si trovano nell'area ad alta densità, mentre le infrastrutture di sicurezza sono situate nell'area a media densità, consentendo un facile accesso a qualsiasi sezione.

Linee aeree interurbane
I collegamenti urbani avvengono attraverso un'infrastruttura stradale posta nello strato sotterraneo, dove si muovono beni e i servizi con trasporti a guida autonoma e hub logistici automatizzati per distribuzione delle merci.
Il modello prevede inoltre che gli spostamenti tra città non avvengano più via terra ma attraverso un sistema di mobilità aerea avanzata, con veicoli volanti (altra frontiera su cui Hyundai si sta muovendo) in arrivo e partenza d auna serie di torri/stazioni contenenti anche aree residenziali e uffici nei piani inferiori.
Per garantire la neutralità delle emissioni, come principale fonte di energia è indicato l'idrogeno, distribuito attraverso condutture per alimentare gli edifici tramite generatori a celle di combustibile.
Quanto ai veicoli, anche i piani strategici dei prossimi anni sono correlati con il progetto Smart City: Hyundai ha un piano di lancio di veicoli professionali e robotaxi a guida autonoma che saranno in commercio a partire dal 2023 e si offre come partner per governi e amministrazioni per rendere le città più intelligenti e a misura d'uomo utilizzando guida autonoma, veicoli elettrici, intelligenza artificiale e big data.
Il micro-sistema di Toyota
L'altro colosso orientale interessato alla città a base di idrogeno è Toyota, che sta coinvolgendo altri costruttori suoi alleati come Mazda e Suzuki ma anche Hino e Isuzu in una serie di progetti per sviluppare mezzi e modelli di infrastrutture.
Soprattutto, ha già avviato una piccola sperimentazione in collaborazione con la prefettura di Fukushima, che dopo i disastri legati allo tsunami del 2011 e i problemi con le centrali nucleari è in prima linea sui progetti per modelli di infrastrutture e società basate sull'idrogeno.
Il progetto ha infatti replicato il modello di Smart City su una sorta di modello logistico in scala ridotta che inizia con un sistema di trasporto e consegne a base di idrogeno nei supermercati e nei minimarket, che hanno anche il ruolo di aree di evacuazione in caso di calamità.
Questo esperimento, condotto su un'area campione con 300.000 abitanti, servirà da collaudo per l'espansione del processo a livello nazionale e su agglomerati urbani di dimensioni analoghe.