“Crash test” diversi dal solito. Sono quelli realizzati dal canale YouTube Crazy Hidraulic Press dove vengono pubblicati costantemente video di oggetti sottoposti alla prova di una pressa idraulica.

Tra i protagonisti del video che vi mostriamo (e che vi invitiamo a non ripetere nel vostro garage per motivi di sicurezza) ci sono numerosi materiali impiegati ogni giorno nella costruzione delle auto, da quelle più economiche alle supercar.

La preparazione

I protagonisti del video sono otto cilindri di altrettanti materiali realizzati con la stessa forma e le stesse dimensioni. Nello specifico, troviamo PVC, acrilico, ottone, fibra di carbonio, alluminio, titanio, acciaio al carbonio (un particolare tipo di acciaio non alto-resistenziale perché non legato con altri elementi che ne aumentino le prestazioni) e acciaio inox.

Naturalmente, a variare è il peso dei singoli cilindri. Il più leggero è quello in acrilico con 9 grammi, mentre seguono quelli in PVC e carbonio (11 g l’uno), alluminio (20 g), titanio (33 g), ottone (45 g), acciaio saldato (58 g) e acciaio inox (59 g). Una volta terminate le operazioni preliminari, è tempo di passare alla prova della pressa.

I risultati

Il materiale più debole è il PVC, che inizia a piegarsi con 1.004 kg di pressione. A seguire, c’è l’acrilico che si sbriciola in mille pezzi raggiunti i 1.538 kg della pressa. Va meglio l’ottone che raggiunge i 2.568 kg prima di iniziare a comprimersi come una fisarmonica. L’acciaio al carbonio, invece, tocca i 4.750 kg.

I risultati più interessanti riguardano i materiali maggiormente impiegati sulle vetture sportive. La fibra di carbonio (utilizzata spesso per appendici aerodinamiche, dettagli interni o anche elementi della scocca) raggiunge i 2.998 kg, mentre l’alluminio (anch’esso presente nei pannelli della carrozzeria o nella scocca stessa) si piega a 3.840 kg.

Il titanio (presente, ad esempio, negli impianti di scarico) si ferma a 9.190 kg, mentre il materiale più resistente è di gran lunga l’acciaio inox con 15.800 kg, ossia oltre cinque volte il risultato della fibra di carbonio. Da notare, però, come quest’ultimo sia cinque volte più pesante del cilindro in carbonio.